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PERUGIA-ASSISI. PAOLICELLI (AON): "CARI LEADERS DELL'ULIVO...
PERUGIA-ASSISI. PAOLICELLI (AON): "CARI LEADERS DELL'ULIVO,
VENITE ALLA MARCIA MA LASCIATE A CASA LA SCORTA".
Dichiarazione di Massimo Paolicelli, Presidente dell'Associazione
Obiettori Nonviolenti
"Cari Leaders dell'Ulivo,
venite pure alla marcia per la pace 'Perugia-Assisi' ma lasciate
a casa la scorta ed uscite dai servizi d'ordine: per una volta
immergetevi tra la gente ed ascoltate quello che ha da dirvi, non abbiate
paura del dissenso. Uscite dalla vostra campana di vetro, non temete, è una
marcia per la pace, molti di noi sono nonviolenti quindi aperti al dialogo
con chiunque, figuriamoci se non siamo disposti a parlare con chi da giovane
manifestava con mutandoni tricolori e scolapasta in testa contro le parate
militari e le politiche del riarmo, anche se oggi vestito in doppiopetto
vota per la guerra.
Perché di guerra si tratta, anche se si cerca di rendere digeribile
quell'operazione con parole diverse. Ma la questione non è il tabù
sull'uso della forza, che il movimento della pace ha superato da molto
tempo, ma chi e come sia legittimato ad usarla in attesa di un mondo maturo
per la soluzione nonviolenta dei conflitti. In ogni disputa occorre un
arbitro imparziale, perché se dovesse rispondere il diretto interessato
sarebbe vendetta. Se il padre uccide l'assassino del figlio, nel
nostro ordinamento democratico viene mandato in carcere. La storia dei
conflitti in corso non la possiamo scrivere noi, come nessun altro. Nessuno
può dire chi ha iniziato, specialmente se parte in causa. Riflettiamo invece
sulle nostre responsabilità di paesi cosiddetti democratici, che abbiamo
creato un sistema dove l'80% delle risorse viene consumato dal 20%
della popolazione mondiale ed al restante 80% rimane il 20% delle risorse.
Dove abbiamo fatto ogni sgambetto alla democrazia per mantenere questo stato
delle cose, usando di volta in volta due pesi e due misure. Che credibilità
abbiamo allora come paladini della democrazia. E' noto anche ai sassi
che quando faceva comodo agli Stati Uniti i Talebani sono stati creati dai
servizi segreti Pakistani: allora che credibilità si ha? Come si può
chiedere all'avversario di essere 'democratico'. La guerra
è la risposta più facile, popolare e redditizia per la lobby
industriale-militare, da sempre grande sponsor delle campagne elettorali
americane e non solo. Ma siamo sicuri che porti a risultati tangibili? Siamo
sicuri di riuscire a militarizzare il mondo contro i possibili attentati di
questa lunga guerra? La strada più difficile da percorrere, ma con possibili
risultati è quella di portare da un lato giustizia in alcune parti del mondo
dimenticate dalle nazioni 'democratiche', fonte di disperazione
nera ed humus per terroristi senza scrupoli, dall'altra di isolare
economicamente i santuari del terrorismo, ma si sa questo potrebbe creare
problemi a qualche impero economico senza scrupoli che pensa solo al
profitto e non a quello che c'è dietro, fosse terrorismo, traffico di
droga o armi. Marciamo insieme, parliamo pure, ma soprattutto facciamo
camminare le buone idee oltre che i nostri piedi".
Roma, 11.10.2001