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cristiani e musulmani - Conferenza Internazionale di Sarajevo



Carissimi,
vi allego il messaggio finale della Conferenza di Sarajevo tra Cristiani e 
Musulmani. L'evento era organizzato dalla Conferenza delle Chiese Europee 
che raccoglie tutte le chiese protestanti ed ortodosse d'Europa e il 
Consiglio delle Conferenze episcopali europee. Vi hanno partecipato un 
centinaio di delegati ufficiali di tutte le chiese d'Europa. Gli 
avvenimenti degli Usa hanno condizionato molto il seminario che proprio per 
questo ha acquistato un'importanza non prevista. Al termine tra
cristiani e musulmani è stato approvato un messaggio finale che vi accludo.
Cari saluti.
Gianni Novelli - CIPAX Centro Interconfessionale per la Pace

MESSAGGIO FINALE DELLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SU
“CRISTIANI E MUSULMANI IN EUROPA: RESPONSABILITA’ E IMPEGNO RELIGIOSO IN 
UNA SOCIETA’ PLURALISTA”  Sarajevo 12-16 settembre 2001

La Conferenza dele Chiese Europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze 
episcopali europee (CCEE)  hanno invitato Cristiani e Musulmani impegnati 
in attività interreligiosa ad incontrarsi a Sarajevo, città altamente 
simbolica  per gli scambi religiosi e culturali. Nell’attuale nuova fase 
multireligiosa e multiculturale della storia d’Europa, Mussulmani e 
Cristiani da 26 paesi durante tre giorni si sono scambiate le loro 
preoccupazioni su tre diversi ambiti:
·       le sfide che vengono dal vivere insieme in una società largamente 
pluralista e secolarizzata;
·       la guarigione delle ferite delle memorie storiche dei Cristiani e 
Musulmani cosicché possano impegnarsi per la giustizia e la pace per tutti;
·       la condivisione dei valori con i quali le nostre comunità possono 
attivamente contribuire a  costruire una società migliore.
Considerando la nostra riunione come un dono di Dio, abbiamo condiviso le 
nostre convinzioni e le nostre speranze, consapevoli della responsabilità 
delle nostre comunità religiose di dare un contributo alla formazione 
dell’Europa futura.
Insieme vogliamo contribuire a un’identità dinamica del nostro 
continente.  Fedeli alle nostre ispirazioni religiose ci impegniamo a
- Intraprendere azioni coraggiose a sostegno della vita umana, della 
libertà, della religione, della proprietà, della dignità e della giustizia;
- Dare a noi e alle nostre comunità di fede una chiara consapevolezza della 
nostra comune umanità che ci rende fratelli e  sorelle aldilà delle diverse 
appartenenze religiose e politiche;
- Rifiutare la giustificazione della violenza nel nome della religione.
Il nostro impegno per il dialogo ci porta a fare le seguenti raccomandazioni:
-       Portare i giovani a conoscere e rispettare ciascuno la fede e la 
comunità dell’altro attraverso programmi educativi;
-       Promuovere nelle scuole pubbliche un’educazione interreligiosa che 
preveda anche corsi interreligiosi;
-       Sostenere gruppi interreligiosi di laici a livello locale per 
accrescere la consapevolezza di tutto ciò che ostacola la cooperazione;
-       Incoraggiare al dialogo e all’incontro interreligioso preti, 
pastori, teologi, imam e laici, attraverso scambi tra facoltà e seminari 
cristiani e musulmani;
-       Fondare o sostenere in ogni paese europeo istituzioni che si 
propongano di promuovere il dialogo interreligioso a servizio dei valori 
etici, sociali e politici delle nostre società;
-       Continuare i nostri sforzi per sviluppare la consapevolezza dei 
nostri comuni valori.

Alla luce delle crescenti dimensioni dell’attacco terroristico negli Stati 
Uniti, sentiamo il bisogno di reiterare il nostro  documento approvato in 
precedenza:
“Siamo immensamente colpiti dai tragici massacri a New York e a Washington 
D.C., ed esprimiamo  il nostro profondo dolore e sofferenza per le migliaia 
di vittime uccise o ferite, e partecipiamo alla sofferenza dei loro 
familiari ed amici. Unanimemente condanniamo questo atto di violenza, come 
pure ogni distruzione di vita umana come una violazione della volontà di 
Dio e un peccato contro l’umanità. Riconoscendo il potenziale di violenza 
che risiede in tutti noi,  preghiamo che questo avvenimento privo di senso 
non provochi una risposta di ritorsione indiscriminata. Nello spirito di 
questa conferenza ci impegniamo a essere strumenti di dialogo, a 
contribuire a costruire giustizia e pace e a lavorare per la 
riconciliazione nelle nostre società”.