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Papà, perché sono musulmana?
Fonte: www.repubblica.it
Papà, perché
sono musulmana?
di TAHAR BEN JELLOUN
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Le immagini della tragedia americana non hanno risparmiato i nostri figli.
I commenti che hanno sentito a proposito dei terroristi e della loro
appartenenza al mondo arabo e musulmano li preoccupano e li mettono in
agitazione. Così, una delle mie figlie - ha sette anni - mi ha fatto questa
domanda: Papà, ma io sono musulmana? Sì, come i tuoi genitori. E sono anche
araba? Sì, sei araba, anche se non parli quella lingua. Ma lo hai visto
anche tu alla tivù: i musulmani sono cattivi e hanno ammazzato un mucchio
di gente. Non voglio essere musulmana.
E quindi che cosa farai?
D'ora in poi non mi rifiuterò più di mangiare maiale alla mensa scolastica.
Come vuoi. Però, prima che tu rinunci a essere musulmana, bisogna che ti
spieghi che quei cattivi di cui parli non sono dei veri musulmani.
Ma hanno detto che sono Arabi...
Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. Non tutti gli Arabi sono
musulmani. Per esempio ci sono Arabi cristiani in Egitto, in Palestina, in
Sudan...
Ho visto un vecchio con la barba che pregava come il nonno e poi prendeva
un fucile e sparava su delle figure, lui è musulmano?
Se prega come il nonno, sì.
Perché quelli che hanno fatto quelle cose non sono dei veri musulmani?
Allah, come il dio degli Ebrei e dei Cristiani, proibisce di uccidere se
stessi che si dice suicidarsi così come proibisce di uccidere le altre
persone. Quindi, quelli che sono saliti sugli aerei e hanno ucciso i piloti
con i coltelli per poi dirigersi sulle torri di New York, non seguono la
religione musulmana e sono dei fanatici.
Che cosa vuol dire "fanatico"?
Fanatico è chi pensa di aver sempre ragione, chi vuole essere il più forte
e se non sei d'accordo con lui diventa molto cattivo.
L'America non era d'accordo con quelli che hanno fatto cadere l'aereo sulla
torre?
No, nessuno è d'accordo con loro: sono dei pazzi.
Ma perché sono pazzi?
Perché, quando erano ancora bambini e andavano alla scuola coranica, gli
hanno insegnato che Allah vuole che vadano a uccidere i nemici dell'Islam e
che poi li avrebbe fatti andare in paradiso.
Non capisco... per andare in paradiso bisogna uccidere?
Ma certo che no! Però glielo hanno fatto credere.
E loro ci credono davvero? Ma come hanno fatto a farglielo credere?
Gli hanno ripetuto tante volte la stessa cosa, portando ad esempio soldati
morti in combattimento e citando un versetto del Corano che dice "Non dite
di coloro che sono rimasti uccisi sul sentiero di Dio: essi sono morti! No!
...essi vivono...". E così finiscono per credere a quello che gli è stato
ripetuto migliaia di volte.
Ma sono molto cattivi. Fanno morire delle persone per andare in paradiso!
E' una bugia.
Ma perché i loro capi gli dicono quelle cose?
Perché sono in guerra contro la gente che non la pensa come loro. E a loro
non piace la musica, la pittura, la scultura, l'arte... la libertà: è per
questo che diventano terroristi.
Papà, ma cosa vuol dire "terrorista"?
La parola "terrorista" contiene la parola "terrore", che significa una
paura grandissima, uno spavento terribile, una cosa che fa tremare e
perdere la testa. E' orribile.
Non capisco perché se quelle persone vogliono andare in paradiso non ci
vanno da sole. Perché uccidono tanta gente e fanno tremare di paura quelli
che non uccidono?
Non lo so, bambina mia, io sono come te e non riesco a capire per quale
motivo dei giovani che hanno studiato, che hanno viaggiato per il mondo,
che hanno goduto della libertà e dell'accoglienza dell'America, un giorno
decidono di fare un massacro sacrificando le loro stesse vite. Lo fanno in
nome dell'Islam, ma fanno male all'islam e ai musulmani. Non si tratta più
di religione, nel loro caso, perché nessuna religione incita a uccidere
degli innocenti, e l'Islam significa "entrare in pace" e non significa
certo "uccidere degli innocenti". Insomma, è una follia che né tu né io
possiamo capire.
Papà, ho paura, non riesco a dormire.
Non aver paura: io sono qui con te e i cattivi sono morti.
Ma ho sentito dire che ci sarà la guerra.
Quale guerra?
Non lo so, anche a scuola ci hanno detto che bisogna fare attenzione e che
se si vede una borsa abbandonata in un angolo bisogna chiamare la maestra.
Non lo so, ho paura.
Non devi preoccuparti, nonostante tutto la vita è bella! E tutto il mondo
vuole aiutare le famiglie che hanno perso qualcuno in quella catastrofe.
Sai, non è mica vero che mangerò maiale!
(traduzione di elda volterrani)
(19 settembre 2001)