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Documento Pax Christi su attacco terroristi
> Il Consiglio Nazionale di Pax Christi riunito a Firenze ha inteso =
> proporre una riflessione sui tragici atti terroristici che hanno colpito =
> gli Stati Uniti d'America e rivolgere un appello.
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> Orrore, immensa tristezza e grande dolore.
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> Davanti al massacro dei giorni scorsi in alcune citta' degli Stati =
> Uniti, il nostro primo pensiero va alle vittime del terrorismo. Per loro =
> eleviamo una preghiera al Signore della vita e nello stesso tempo =
> esprimiamo la nostra solidarieta' e la nostra commossa partecipazione =
> alle loro famiglie, agli amici, ai conoscenti, al popolo e alle =
> istituzioni degli USA.
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> Tuttavia la nostra preoccupazione e' forte anche per quanto puo'
> accadere nei prossimi giorni.
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> Vogliamo che sia la Parola di Dio a illuminare le nostre riflessioni e a =
> farci leggere in questa luce di vita la storia che viviamo.
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> Ci e' venuto subito alla mente il brano del Vangelo di Luca in cui =
> Gesu' ricorda le persone schiacciate sotto la torre di Siloe "se non vi =
> convertirete, finirete tutti allo stesso modo" (Luca 13, 5). Questa =
> tragedia chiede a tutti, a noi per primi, di convertire la nostra vita, =
> di rileggere - per chi e' credente - la Parola perche' da essa =
> possiamo trarre la forza della speranza e non lasciarci travolgere, come =
> invece ci sembra stia accadendo, da un'onda di odio pericolosa e =
> distruttiva. E' un cammino faticoso. E ci rendiamo conto che non e' =
> facile parlare di pace e di nonviolenza quando si e' immersi in un =
> 'clima di guerra'. Noi per primi vogliamo impegnarci a scelte autentiche =
> e coerenti di pace, di giustizia e di nonviolenza; anche se avvertiamo =
> il rischio di essere indicati come disfattisti o amici del nemico =
> perche' non soffiamo sul fuoco della "giusta ritorsione o della =
> vendetta". E' ancora la parola di Dio a illuminarci "mettiamo a morte =
> quest'uomo - dicono contro il profeta Geremia - perche' scoraggia i =
> guerrieri e tutto il popolo, quest'uomo non cerca il benessere del =
> popolo ma il male." (Geremia 38, 4)
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> Come credenti avvertiamo forte l'imperativo di non sottrarci =
> all'annuncio della pace e come parte della societa' civile e =
> dell'umanita' ferita da questo attacco sanguinoso cogliamo l'esigenza =
> di rivolgerci ad alcuni importanti attori di queste ore drammatiche:
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> a.. Alla comunita' internazionale chiediamo di attivare tutti gli =
> strumenti che la civilta' giuridica ha posto nelle mani dei governanti =
> e delle istituzioni internazionali perche' i responsabili del massacro =
> siano individuati e perseguiti senza cedere alla logica perversa della =
> vendetta, senza ricorrere ad alcuna forma di ritorsione, senza causare =
> altro inutile spargimento di sangue. Aggiungere morte a morte, =
> sofferenza a sofferenza, odio ad odio... non solo non risolve nulla, ma =
> contribuisce ad alimentare la spirale della violenza che prepara sempre =
> nuovi e piu' gravi atti di terrore. Siamo convinti che solo se si =
> compiono scelte efficaci per stabilire nuove regole nella direzione di =
> un'economia di giustizia sara' possibile arginare gli atti terroristici =
> che con ogni probabilita' trovano terreno fertile nella "collera dei =
> poveri". 34 anni fa Paolo VI con parole profetiche ci ricordava che: " =
> (I paesi ricchi) ostinandosi nella loro avarizia, non potranno che =
> suscitare il giudizio di Dio e la collera dei poveri, con conseguenze =
> imprevedibili" (Lettera Enciclica Populorum Progressio, 49).
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> b.. Al Parlamento italiano ci sentiamo di raccomandare di vegliare sui =
> valori della democrazia che hanno ispirato la Carta Costituzionale. In =
> nessun caso i nostri governanti e le forze armate dovranno cooperare a =
> reazioni indiscriminate e violente contro le popolazioni civili dei =
> Paesi i cui governanti dovessero essere individuati come complici del =
> terrorismo internazionale. Al contrario si rafforzi ogni passo verso il =
> dialogo, la fiducia e la cooperazione internazionale. Allo stesso modo =
> venga garantita l'accoglienza dignitosa agli stranieri che scelgono =
> l'Italia come approdo della speranza per se' e per le proprie famiglie.
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> a.. Alle donne e agli uomini arabi e di religione islamica desideriamo =
> esprimere la nostra piu' sentita solidarieta' per i gesti e le parole =
> di persecuzione o di rancore che vengono loro indirizzati in questi =
> giorni. Ogni generalizzazione risulta sempre ingiusta e incivile. Noi =
> vogliamo rendere omaggio alla nobile tradizione islamica e continuare a =
> costruire percorsi di pace con quanti ritengono che nessun credo =
> autenticamente religioso puo' giustificare la violenza. Nel contempo =
> chiediamo loro di non tralasciare alcuno sforzo per diffondere e =
> radicare nelle loro comunita' la cultura e la prassi del rispetto di =
> ogni diversita' e l'assunzione senza riserve della Dichiarazione =
> universale dei diritti umani.
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> a.. Alla Chiesa cattolica che e' in Italia chiediamo di compiere ogni =
> sforzo affinche' si diffonda nella pastorale e nella prassi ordinaria =
> delle chiese locali la cultura dell'accoglienza, del rispetto e per uno =
> sviluppo giusto e sostenibile, ma soprattutto della nonviolenza. =
> Certamente non edifica cogliere sulle labbra dei credenti nel Cristo =
> crocifisso e risorto espressioni tendenti alla vendetta piuttosto che al =
> perdono, atteggiamenti inclini piu' all'odio che alla riconciliazione. =
> Ai pastori chiediamo di ribadire in questo momento cruciale e difficile =
> cio' che hanno voluto insegnare nel Catechismo degli Adulti: "E' la =
> guerra, 'il mezzo piu' barbaro e piu' inefficace per risolvere i =
> conflitti' (Giovanni Paolo II) (...). Si dovrebbe togliere ai singoli =
> Stati il diritto di farsi giustizia da soli con la forza, come gia' e' =
> stato tolto ai privati cittadini e alle comunita' intermedie" (1037).
> Il Consiglio Nazionale
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> 18 settembre 2001
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