[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
Riflessioni su Genova - Un po' controcorrente
Spett.le "peacelink",
complimenti per lo stile del vostro sito: pur non condividendo appieno le
vostre posizioni ho apprezzato la vostra linea editoriale; linea aliena alla
rissa.
Premetto subito di non avere simpatie per il GSF. Che non significa essere a
favore della globalizzazione. Neanche contro.
Io sono di Genova. Durante i giorni dell'evento mi ritrovavo in città:
lavoraro per la compagnia telefonica che ha fornito i propri servizi
all'evento. Abito in centro, a ridosso della linea gialla.
Allora, che è successo alla mia città ? Vediamo di riassumere.
1 - da molto prima dei G8 al 15 di luglio
L'Italia è il paese ospitante della riunione dei G7-G8 per l'anno 2001.
L'allora Presidente del Consiglio, On. Massimo D'Alema, decide che la
manifestazione si sarebbe tenuta a Genova.
Piovono i finanziamenti per abbellire la città e dar lavoro ai soliti
"boiardi" di Stato. Boiardi che in parte vado a conoscere poiché vengo
nominato dalla società per cui lavoro "project manager" per la commessa
"G8".
Quasi tutto viene deciso a Roma. Poco a Genova. Chi deve decidere, secondo
la mia modesta impressione, è incapace. Alcuni esempi:
- riunione del 15 di giugno: gli architetti litigano ancora sulla definitiva
sistemazione degli interni di Palazzo Ducale e Magazzini del Cotone;
- 25 giugno: la Presidenza del Consiglio non ha ancora assegnato l'appalto
per le infrastrutture telefoniche;
- 15 luglio: i lavori in città non sono ancora terminati ...
- 15 luglio: le autorità di Sicurezza (Questura, Polizia, etc..) inviano un
vademecum sui comportamenti da seguire per i "lavoratori a rischio" come me:
si legge solo questa frase: "evitate di farvi riconoscere nascondendo
possibili distinitivi: badge di accesso, tesserini, etc; non indossare
vestiti quali divise societarie o giacca e cravatta". Non male come
consigli.
Eppure la legge speciale per i "G8 a Genova" è stata approvata nel 1999 ...
Dopo le elezioni che hanno sancito la vittoria delle destre, le persone
della Presidenza del Consiglio, dei vari Ministeri, eccetera che si occupano
dei G8 rimangono le stesse.
Quanto sopra evidenzia non professionalità dell'organizzazione, aprendo la
strada agli infausti eventi che da li a poco si sarebbero verificati. Una
osservazione è d'obbligo: è poco plausibile che ci siano stati tra le forze
dell'ordine piani più o meno nascosti. Probabilmente (sottointendendo
"sicuramente") vi è stata mancanza di coordinamento.
Un dato certo: in Italia esistono due corpi di Polizia: la Polizia di Stato
ed i Carabinieri.
Sò con certezza che tra il 5 e il 10 luglio i due responsabili coordinatori
dei due corpi dovevano incontrarsi. L'esito:
- l'incontro fu fissato presso un distributore di benzina (!!!)
- per il corpo dei Carabinieri, invece del responsabile si presentò un
sottoposto
- nulla fu deciso
C'è da stupirsi ?
2 - i giorni infausti: i contendenti
Si dice che la madre degli imbecilli non muore mai; anzi è sempre incinta.
Personalmente ritengo che "la madre degli imbecilli" sia generosa con tutti.
E' cosa risaputa che l'animale preferito dagli imbecilli sia la pecora: il
gregge ripara, legittima, manleva dalle proprie responsabilità, permette di
non usare la testa.
E' cosa risaputa che all'interno della Società civile la Polizia, le Guardie
Carcerarie, in parte i Carabinieri e la Guardia di Finanza, siano corpi dove
lo Stato cerca di "riconvertire" persone a "rischio". I "celerini" ne sono
un esempio: ragazzotti che amano menar le mani.
E' cosa risaputa che la prudenza non sia una qualità degli deficenti
(deficere: mancare). Riconoscere un deficente è facile: colui che ama dare
ascolto agli imprudenti. Che dire del GSF e dei sui vertici ? Santi, eroi,
intelligenti, onesti ? O piuttosto imprudenti ?
Ho partecipato al concerto che si è tenuto a Genova il 15 di luglio presso
Piazzale Kennedy.
Prima del concerto prese la parola il Dott. Agnoletto. Per dire: "Noi non
siamo violenti. Però non esiteremo a diventare violenti se riterremo che il
nostro contendente sia un violento".
Insomma una "pletora di bestemmie" contro chi, come me, crede nella forza
dell'intelligenza, della NON-VIOLENZA.
Era la prima volta che sentivo il Dott. Agnoletto parlare. In quel momento
ho capito che Genova avrebbe vissuto tre giorni da incubo. Il contro G8 era
gia fallito prima ancora di nascere.
Il GSF spostava l'attenzione dall'oggetto del contendere (la
globalizzazione) al soggetto (il vertice), contrapponendosi con la violenza
a quest'ultimo: organizzazione di manifestazioni non approvate; attacco alla
zona rossa.
Che spreco di energie; che mancanza di intelligenza; alcune semplici azioni
spettacolari, un forum alternativo cui invitare il segretario dell'Onu, i
Presidenti dei paesi più poveri, uomini di cultura, avrebbero legittimato,
permesso di far vincere il buon senso, aiutato veramente la causa
dell'anti-globalizzazione; sotto i riflettori dei media del mondo,
gratuitamente a disposizione.
3 - i giorni infausti - i problemi
Ho conosciuto il Questore (o meglio ex-Questore) di Genova. Ci disse che la
maggiore preoccupazione era la frammentazione. Che era impossibile prevedere
che cosa sarebbe accaduto. I problemi ? In sintesi:
- la frammentazione dei dimostranti in gruppi più piccoli impedisce di avere
un interlucutore serio e unico, attento ai problemi di ordine pubblico e
della propria incolumità: il GSF non era in grado di provvedere alla propria
sicurezza poiché nascondeva "in pectore" elementi pericolosi
- una grande massa di persone quando aggredita va incontro al panico con
conseguenze devastanti: morti per calpestio
- qualsiasi decisione presa sarebbe stata politicizzata (l'abolizione
temporanea del trattato di Schengen, la zona rossa, la zona gialla) al fine
di trovare giustificazioni di parte col conseguente aumento della tensione
4 - i giorni infausti - il GSF
Benché controcorrente, penso che alcuni aspetti vadano chiariti. Ho
partecipato a manifestazioni. Il primo problema da affrontare è la sicurezza
interna. Senza ombra di dubbio il GSF è "COLPEVOLE" di:
- non aver ascoltato le forze dell'ordine
- non aver ascoltato le forze sindacali
sull'organizzazione di un servizio di sicurezza interno: nelle
manifestazioni di Venerdì e Sabato si vedevano alcuni giovani volenterosi
che altro non potevano fare se non "consigliare" i facinorosi a "non essere
violenti". Questo in nome della non-violenza.
Ma si può essere più presuntuosi nel credere che su 100.000 persone tutte
debbano essere pacifiche e tranquille ? Che, in virtù della partecipazione
alla manifestazione, un po' come accade per l'indulgeza plenaria, ciascuno
sarebbe stato un santo ?
Ma si può essere più deficenti nel credere che dopo tutti i proclami
violenti di attacco alla zona rossa, ai grandi del mondo, alle forze
dell'ordine, nulla di tragico sarebbe successo ?
Ma si può essere più colpevoli nell'affermare, dopo i tragici fatti di
Venerdì, che la vera unica possibile risposta doveva essere la "grande"
manifestazione del Sabato, con le forze dell'ordine in evidente affanno ?
Il soggetto attivo non era ne la Polizia, ne il vertice dei G8. Era il GSF.
Incapace di assumersi la responsabilità morale della morte di un giovane e
delle distruzioni e violenze alla città di Genova.
Una piccola chicca: Venerdì, mentre lavoravo e gurdavo con apprensione dai
monitor le immagini di Genova, ho ricevuto una telefonata da mia zia (77
anni) piangente, sola, costretta su una sedia a rotelle, mentra dalle
finestre del primo piano di casa sua guardava sotto di lei le macchine
bruciare: aveva paura di morire soffocata o peggio bruciata senza che
nessuno potesse aiutarla.
In quel momento il mio cuore ha avuto un sussulto, ho pregato perché il buon
Dio disintegrasse i manifestanti, il GSF, i G8. Certo un moto d'animo non
proprio pacifico. Ma cosa avreste pensato voi ? Io ho odiato i manifestanti,
i loro modi, il GSF, Agnoletto e quant'altri. Sono stato violentato. E ho
pensato: il GSF è violento; non mi interessa sapere chi sono i facinorosi
(tute bianche, rosse o nere): il GSF mi fa schifo.
Chi non rispetta i deboli e degno di disprezzo.
5 - i giorni infausti - le forze dell'ordine
Un bicchiere mezzo vuoto è anche mezzo pieno.
Personalmente ritengo che l'azione delle forze di Polizia sia stata
positiva. Condanno le violenze gratuite che le stesse possono aver commesso,
ma non mi sorpendo
Che altro potevano fare ? Per bloccare un piccolo gruppo di persone violente
bisogna essere in forze numericamente superiori, tra 5 e 10 volte tanto.
Questo significa che un gruppo di venti persone va fermato con minimo 100
uomini. E lo insegna la morte di Giuliani dove il dramma di due nemici è
sfociato nell'ineluttabile: da solo non attacco 10 uomini; da solo attacco
un uomo.
Ma muovere 100 persone non è facile se nel frattempo il gruppo di 20 persone
si mimetizza e trova riparo tra la folla incapace di espellerli, di dare una
mano alle stesse forze dell'ordine, viste come nemiche.
E allora è meglio far bruciare automobili, negozi, cose materiali, piuttosto
che perdere vite umane.
E' fuor discussione che i giorni dei disordini sono stati eccezionali: uno
stato d'assedio. Gli assedianti sono stati i manifestanti al cui interno
tutti sostenevano di essere pacifici, ma con dei distinguo.
Venerdi tornando a casa ho assistito alla carica della Polizia contro un
gruppo di pacifisti e black-bloc mischiati insieme (Piazza Manin): intorno
bruciavano auto e cassonetti dell'immondizia; i back-bloc in azione, i
pacifisti per terra ad urlare, Polizia con manganelli che non guarda in
faccia a nessuno per disperdere una manifestazione non autorizzata. Mi
chiedo: deve esistere necessariamente un colpevole, solo uno ?
Sabato ho visto un padre che teneva in alto il suo bambino: il suo commento
? "Ho avuto paura per l'incolumità di mio figlio". lo lo avrei arrestato
perché farsi scudo del propio figlio è criminale e irresponsabile.
Certo, se Giuliani non fosse morto sarebbe stato meglio. Ma i morti potevano
essere molti di più.
6 - il dopo G8 - le forze politiche
Solo un'osservazione:
Governo e Regione Liguria - centro destra
Comune e Provincia di Genova - centro sinistra
Lasciamo perdere.
Distinti saluti.
Giovanni Tassara