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[AI] - Saluti dalla zona rossa
[AI] - Saluti dalla zona rossa
GENOVA - ZONA ROSSA, 19 luglio. Dopo la procedura di accredito, siamo
saliti sull'autobus navetta che ci ha portato all'interno
della famigerata "zona rossa". Mi viene da chiedere
ai manifestanti che hanno intanzione di "sfondare" che cosa ci
troveranno mai di interessante in questo posto abbastanza
squallido, pieno di gente con le facce gravi, dove per
muoverti sei costretto anche a farti controllare il pacchetto
degli assorbenti igienici mostrando il suo contenuto
(ovviamente questo episodio non e' capitato a me, ma vi ho
assistito personalmente). Un mondo di sicurezza militarizzata
lontano anni luce dai color, dall'allegria e dalla voglia di
vivere che si respirano tra i ragazzi del GSF che stanno
mettendo a punto le loro azioni dirette nonviolente. Siamo in
attesa di sapere se siamo stati accettati nel "pool" che avra'
l'onore di poter assistere alla conferenza stampa congiunta di
Berlusconi e Putin. Io un paio di domandine da fare a Putin ce
le avrei...
Ho incontrato anche Gad Lerner, e gli ho chiesto se i media,
dando cosi' tanto spazio alle bombe, non rischiano di dare il
messaggio indiretto "mettete piu' bombe e avrete piu' prime
pagine". Lui mi ha risposto dicendo che comunque i contenuti e
le proposte espresse dal Genoa Social Forum avevano avuto gia'
molto spazio sui media nei giorni scorsi, e che purtroppo e'
colpa degli imbecilli che mettono le bombe se i media non
hanno dato voce alle denunce di Don Ciotti, che dal palco del
Public Forum di Genova ha tuonato contro i paradisi fiscali e
sull'assurdita' di un parlamento dove il 10% dei parlamentari (provate a fare i conti e vedrete che e' cosi')
ha grane legali e poi magari partecipa ai lavori della
commissione giustizia. Sara', ma io penso che due righe per
don Ciotti avrebbero potuto ricavarle da qualche parte.
Carlo Gubitosa