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NOI, MALATI DI CARNE
Fonte: "Famiglia Cristiana", n. 26 del 1/7/2001
Jeremy Rifkin: "Il futuro è vegetariano"
NOI, MALATI DI CARNE
Tutti i muri sono crollati regna il "Nuovo ordine mondiale". Ma proprio dal
centro dell'impero, gli
Usa, arrivano in Italia i testi più caldi sul capitalismo vincente, quello
dell'agricoltura su scala
industriale e delle multinazionali. Ne parliamo con gli autori.
Gli americani stanno sprecando il cibo, l'energia e le risorse che
potrebbero sfamare il mondo intero e
risolvere i problemi dell'ambiente. L'Europa può prendere l'iniziativa per
una inversione di tendenza:
i tempi sono maturi. È la tesi di Jeremy Rifkin e del libro Ecocidio,
appena uscito in Italia. Del
quale abbiamo parlato con l'autore. - Come giudica il rifiuto del
presidente Bush di ratificare il
trattato di Kyoto sull'effetto serra? "La presidenza di George Bush offre
un'occasione d'oro
all'Europa. Anche Bill Clinton era restio ad applicare gli accordi di
Kyoto, ma riusciva a
tranquillizzare gli europei con belle parole cui non seguivano i fatti.
Bush è un petroliere e non
finge nemmeno di avere a cuore la salvezza dell'ambiente. In Europa gode di
così scarsa considerazione
che forse vi sarà prima o poi una rottura salutare. L'Europa dovrebbe
isolarlo, applicare gli accordi
di Kyoto e denunciare l'atteggiamento irresponsabile degli americani". - le
misure richieste dal
trattato di Kyoto avrebbero un impatto negativo sull'economia americana?
"Nemmeno per sogno. Gli Stati
Uniti hanno un consumo di energia pro capite doppio rispetto all'Europa
eppure l'economia europea è in
ripresa e la qualità della vita è molto più alta che in America. Gli
europei sono più avanti di noi
nella produzione di energia alternativa al carbone e al petrolio e hanno
preso provvedimenti più
efficaci per evitare gli sprechi. Le tecnologie esistono, quello che manca,
negli Usa, è la volontà
politica. Il ventesimo secolo ha visto il predominio degli americani, ma
nel ventunesimo l'Europa può
assumere il ruolo di guida". - Il suo nuovo libro Ecocidio espone i
disastri provocati dall'eccessivo
consumo di carne bovina, ma arriva in Italia quando molte persone hanno
smesso di mangiare carne. "Il
libro è stato scritto qualche anno fa e le sue previsioni più negative si
sono realizzate. Il modo
barbaro, inumano, degradante in cui vengono allevati i bovini ha fatto
ammalare loro e noi. La paura
dell'afta epizootica e del morbo della mucca pazza ha ridotto della metà il
consumo di carne in Italia.
È stata una lezione amara, dalla quale spero trarremo giovamento. Niente di
tutto questo sarebbe
successo se avessimo esteso agli animali il pensiero cristiano: "Non fare
agli altri quello che non
vorresti che fosse fatto a te"". - Quali sono i pericoli della produzione
di carne bovina su vasta
scala? "Nel mondo ci sono I miliardo e 280 milioni di bovini, che occupano
il 24 per cento delle terre
coltivabili, consumano una quantità enorme di acqua e di cereali. Nei Paesi
industrializzati, gli
uomini sono spesso obesi e muoiono di infarto. Nel resto del mondo si muore
di denutrizione, mentre con
il solo mais destinato ai mangimi animali si potrebbe assicurare
l'alimentazione di base all'intera
umanità. Basti pensare che un terzo dei cereali prodotti nel mondo è
destinato agli allevamenti di
bestiame". - Qual è l'impatto di questa situazione sull'ambiente? "Per fare
spazio agli allevamenti le
foreste tropicali vengono bruciate, privando la terra degli alberi che
generano ossigeno e scaricando
nell'atmosfera enormi quantità di anidride carbonica. Per produrre la carne
consumata in America da una
famiglia di quattro persone si consumano mille litri di combustibile
l'anno, e si emettono così 2,5
tonnellate di anidride carbonica. La maggioranza dell'umanità oggi è
vegetariana o consuma pochissima
carne, ma il consumo eccessivo nei Paesi ricchi avrà conseguenze
catastrofiche per il mondo intero". -
il futuro è dei vegetariani? "Credo che i nostri trisnipoti guarderanno con
stupore e disgusto ai tempi
in cui si uccidevano gli animali e si mangiava la loro carne bruciata, La
responsabilità della nostra
generazione è pesante: abbiamo provocato un aumento della temperatura
globale che potrebbe significare
la scomparsa della nostra civiltà, e da incoscienti continuiamo a fare
finta di nulla". Bruno Marolo
IL PERSONAGGIO
Jeremy Rifkin è docente alta Wharton School of Finance, tra le più prestigiose
università del mondo, presidente della Foundation of Economics Trends di
Washington. Spesso in Europa,
collabora con giornali francesi e tedeschi ed è autore dei libri La fine
del lavoro (Baldini &
Castoldi, 1995), il secolo biotech (Baldini & Castoldi, 1998) e l'era
dell'accesso (Mondadori, 2000).
In Italia è appena uscito Ecocidio (Mondadori> pagg. 380, L.35.000), storia
e analisi dell'ascesa e
caduta della cultura della carne".