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La risposta di Prodi a Scognamiglio



Fonte: Il corriere della sera - 9-6-2001

LA LETTERA

«Attacco contro Milosevic fu il mio governo a dire sì»

di ROMANO PRODI*

Nel dibattito sulla caduta del governo guidato da Romano Prodi, interviene 
oggi l’ex presidente del Consiglio, attuale presidente della Commissione 
europea. Prodi replica a Carlo Scognamiglio Pasini, responsabile del 
ministero della Difesa nel governo presieduto da Massimo D’Alema. 
Scognamiglio aveva sostenuto che il gabinetto D’Alema era nato per 
rispettare gli impegni Nato, consentendo così all’Italia di conquistare il 
rispetto e la considerazione degli alleati.
Caro Direttore, ho letto con interesse sul Corriere della Sera di ieri 
l’articolo che l’ex ministro della Difesa Carlo Scognamiglio ha dedicato al 
passaggio tra il governo da me presieduto e quello guidato dall’on. Massimo 
D’Alema.
Carlo Scognamiglio si sofferma, in particolare, sugli avvenimenti di 
politica internazionale (erano i giorni del drammatico confronto con la 
Serbia di Milosevic) che fecero da sfondo al passaggio di governo.
Avvenimenti che lo inducono a concludere che il nuovo esecutivo fu formato 
per «ragioni di politica internazionale che derivarono dalla più grave 
crisi che il Paese si trovò ad affrontare negli oltre cinquanta anni della 
Repubblica».
Fondamentale - secondo Scognamiglio - fu, in questa prospettiva, la 
necessità di dare vita ad un governo «che garantisse alle Forze Armate 
italiane la possibilità di assolvere con dignità i propri compiti 
nell’Alleanza di fronte alla imminenza di un conflitto che di necessità 
avrebbe visto l’Italia nel ruolo di protagonista».
«Il governo presieduto dall’on. Prodi perse il voto di fiducia alla Camera 
il 7 ottobre 1998. Cinque giorni più tardi il Nac (North Atlantic Council, 
cioè la Nato) deliberò l’Activation Order contro il dittatore serbo 
Milosevic. Si tratta del terzo e ultimo passo della procedura di attacco 
militare in vigore presso l’Alleanza Atlantica, passo che affida al 
Segretario Generale e al comandante militare il mandato, irrevocabile senza 
una nuova procedura di voto, di premere il grilletto. Alla data del 20 
ottobre, cioè allo spegnersi dell’allarme rosso, la procedura per la 
risoluzione della crisi di governo italiana si era compiuta, avendo il 
Presidente della Repubblica concluso le consultazioni ed affidato all’on. 
D’Alema l’incarico di formare il nuovo governo».
Questi sono «i fatti» ricordati da Carlo Scognamiglio. «Fatti» a proposito 
dei quali non ho nulla da aggiungere. Se non un piccolo particolare. 
Questo: ancorché dimissionario, fu il mio governo ad assumersi la 
responsabilità di decidere a favore dell’Activation Order.
E fui io stesso, come Presidente del Consiglio, a firmare il relativo 
provvedimento.
*Presidente della Commissione europea