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messaggio da rete Lilliput dopo il controvertice di Seattle
From: LUCCHESI FABIO <amfut@tin.it>
Subject: RAPPORTI DA SEATTLE- RIFLESSIONE E PROPOSTA D'INIZIATIVE DA LILLIPUT
Date: Fri, 3 Dec 1999 18:16:10 +-100
CARI TUTTI,
SCUSATE LA LUNGHEZZA DI QUESTO MESSAGGIO MA CREDO CHE SIA IMPORTANTE FARE
UN PO' DI RIFLESSIONE.
NON CREDIATE CHE SIA FACILE RIMETTERE INSIEME I PEZZI DEL TUTTO......MA IL
MOMENTO E' IMPORTANTISSIMO E CHIEDE A TUTTI DI FARE UNO SFORZO PER METTERE
A FRUTTO FINO IN FONDO L'ECCEZIONALE RISULTATO OTTENUTO DAL "CONTROVERTICE"
(MAURIZIO ORMAI LO CHIAMO "BIG BATTLE") A SEATTLE. SE I GIORNALI E I MEDIA
ITALIANI COMINCIANO A CHIEDERCI INFORMAZIONI E A RIPORTARE CON UN MINIMO DI
CORRETTEZZA IL NOSTRO MESSAGGIO.....VUOL DIRE CHE ABBIAMO COLTO IL PRIMO
OBIETTIVO.......DIMOSTRARE LA DEBOLEZZA DELL'OMC E LA SUA TOTALE
ANTI-DEMOCRATICITA' (SU QUESTO PUNTO I RESOCONTI DALL'"INTERNO" DI UGO
BIGGERI NON LASCIANO PROPRIO NESSUN DUBBIO, BASTI GUARDARE IL PASSAGGIO
DOVE RIPORTA DELLA CONTRARIETA' DI MOLTI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
ALL'ACCORDO SUGLI INVESTIMENTI IN SEDE OMC, MENTRE "FARSESCAMENTE"
ALL'ESTERNO I RAPPRESENTANTI DELL'OMC DICHIARANO L'ESATTO OPPOSTO!).
LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO DI SEATTLE "ARRESTEREMO OGNI PASSANTE CHE NON
ABBIA L'ACCREDITO DEL WTO" DIMOSTRA AL TEMPO STESSO L'ARROGANZA CON CUI SI
INTENDE IMPORRE UN SISTEMA, MA ANCHE LA DEBOLEZZA CHE QUESTO PROCESSO HA AL
PROPRIO INTERNO UNA VOLTA POSTA SOTTO PRESSIONE DALLA MOBILITAZIONE DI
MASSA E COMUNQUE 'SOTTO GLI OCCHI' DELLA OPINIONE PUBBLICA MONDIALE. SE
BILL CLINTON CERCA DI STRUMENTALIZZARE LA PROTESTA DICENDO CHE BISOGNO
ASCOLTARE I MANIFESTANTI (CHE FACCIA DI BRONZO MENTRE TENTA DI IMPORRE
L'ACCORDO SULLE BIOTECNOLOGIE A DANNO DI POVERI PRODUTTORI E DELLA SALUTE E
DELLA SICUREZZA DI TUTTO IL MONDO!!!!!) , IL "LOS ANGELES TIME" METTE SOTTO
ACCUSA LA MANCANZA DI TRASPARENZA DEL WTO E IL "NEW YORK TIMES" PARLA DI
UN'ORGANIZZAZIONE TROPPO ISOLATA E PRIVA DI SENSIBILITA' PER I DIRITTI DEL
LAVOR E DELL'AMBIENTE (?!?) VUOL DIRE CHE QUALCOSA DI GROSSO SI E'
SPOSTATO! CERTO POI E' CORRETTO DIRE CHE GLI USA NON HANNO MAI SPINTO PER
IL "MILLENNIUM ROUND" E FANNO SOLO IL LORO 'SPORCO INTERESSE' MA NEL
MOMENTO IN CUI L'OMC VIENE MESSA IN DISCUSSIONE STA A NOI POI FARE OGNI
SFORZO PER SPOSTARE IL RAGIONAMENTO SULLE NOSTRE RAGIONI. DICO QUESTO
PERCHE' NON RIPORTO SOLO UN'IMPRESSIONE MIA DA LONTANO (VEDETE IL PEZZO DI
MAURIZIO) E PERCHE' SE IL POTERE ECONOMICO E' ANDATO MOLTO AVANTI DI CERTO
AVANTI E' ANDATO ANCHE IL NOSTRO MOVIMENTO (ANCHE NOSTRO DI CHI HA
MOBILITATO IN ITALIA PIU' DI 60 CITTA', ED E' GIUSTO CHE OGNUNO DI NOI SI
SENTA UN PEZZETTINO DELLA "BIG BATTLE" DI SEATTLE!). ALMENO IN QUESTO
MOMENTO MI PARE CHIARO PERO' CHE IL RISCHIO E' CHE L'IMMENSO POTERE
ECONOMICO CHE MUOVE L'OMC CERCHI DI REAGIRE PORTANDO COMUNQUE A CASA IL
MASSIMO DI ACCORDI POSSIBILI (TRADUCENDO IN NUOVI ACCORDI "COMMERCIALI",
ESEMPIO LAMPANTE LE BIOTECNOLOGIE CHE SI TENTANO DI PORTARE DENTRO LA
DISCUSSIONE DELL'OMC CONSIDERANDO GLI ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI IN
'NORMALI MERCI' SULLE QUALI NESSUNO AVRA' PIU' IL DIRITTO DI SOLLEVARE
DUBBI) LA FEROCIA DELLA POLIZIA CHE SGOMBERA LE STRADE DI SEATTLE AD OGNI
COSTO!).
SE, COME DICE MAURIZIO, DOBBIAMO CERCARE DI CAPITALIZZARE L'ATTENZIONE
CATALIZZATA DA SEATTLE NON POSSIAMO SOLO STARCENE A GUARDARE ALLA FINESTRA.
PERCIO' INSIEME AGLI
ULTERIORI RAPPORTI DA SEATTLE DI MAURIZIO E UGO (VI CONSIGLIO DI LEGGERLI
ATTENTAMENTE PER AVERE IL POLSO DELLA SITUAZIONE)
UNA ULTERIORE PROPOSTA OPERATIVA E MEZZO.
LA MEZZA PROPOSTA E' CHE OGNUNO CERCHI DI SFUTTARE NELLA SUA REALTA' LOCALE
IL CLAMORE SUSCITATO DA SEATTLE CERCANDO DI FAR USCIRE ARTICOLI SULLA
STAMPA (STILE "ANCHE NOI A.......CI OPPONIAMO ALLA GLOBALIZZAZIONE
DELL'OMC). OPPURE MOMENTI DI CONFRONTO LOCALI (GRANDI O PICCOLI NON
IMPORTA, CREDO CHE ANCHE AL NOSTRO INTERNO DOVREMMO RIFLETTERE SU QUELLO
CHE E ' SUCCESSO, NON OCCORRE SEMPRE IL 'RELATORE') . COME 'SCUSA'
POTREBBE ESSERE USATA LA PIATTAFORMA COMUNE DEL CONTROVERTICE DI SEATTLE
CHE VI ACCLUDIAMO SUBITO DOPO L'ARTICOLO DI MAURIZIO , SE NON L'AVETE GIA'
AVUTA.
LA PROPOSTA INTERA INVECE E':NON POSSIAMO FAR PASSARE SOTTO SILENZIO IL
FATTO CHE IL PARLAMENTO ITALIANO NON HA MAI DISCUSSO DEL "MILLENNIUM ROUND"
E TANTO MENO LE INCREDIBILI DICHIARAZIONI DEL NOSTRO MINISTRO FASSINO
SECONDO CUI: La Globalizzazione non è una politica che possa essere
considerata giusta o sbagliata. È un processo storico inevitabile. La
Globalizzazione esiste e sarà sempre più dominante. Il problema non e'
rifiutarla ma dirigerla. CHIARAMENTE FASSINO PENSA CHE A DIRIGERLA DEBBA
ESSERE UN ORGANISMO COME L'OMC IL CUI SCOPO E' SOLO DI GIUNGERE ALLA
MASSIMA LIBERALIZZAZIONE POSSIBILE DEL COMMERCIO!!!!!
PERCIO',SE SIETE D'ACCORDO, CON VALERIO MAGNANI AVREMMO PENSATO DI
PREPARARE UN "FAC SIMILE" DI LETTERA DI PRESSIONE SUI PARLAMENTARI LOCALI
PER AVERE UN DIBATTITO NEL NOSTRO PARLAMENTO SU QUELLI CHE SARANNO GLI
ESITI DI SEATTLE (DATECI APPENA UN PAIO DI GIORNI E L'AVRETE).SAREBBE UN
MODO MOLTO CHIARO PER FAR CAPIRE AL NOSTRO MINISTRO CHE LA MOBILITAZIONE
CONTRO LA GLOBALIZZAZIONE DELL'ECONOMIA NON SI FERMA A SEATTLE!!!!
Questo è tutto per ora, vi prego, pur considerando la limitatezza delle
forze di dare la massima diffusione alla piattaforma comune del
controvertice e di cominciare a prendere in considerazione la 'pressione
sui parlamentari' per una discussione su Seattle nel nostro parlamento.
Faccio le solite scuse a chi riceve messaggi che ha già avuto.
Non vi invio invece la 'relazione' sulla mobilitazione di Lilliput anti-OMC
in Italia, che dovreste aver già ricevuto ieri. Se qualcuno non l'ha avuta
me la chieda.
UN ABBRACCIO STANCO MA CONTENTO
Fabio
RAPPORTO DI MAURIZIO SU SEATTLE
Seattle, giovedi' 2 ore 22.28
qualche nota da Maurizio
Mancano ventiquattro ore alla fine del Vertice. Domani (venerdi') alle
12, le 21 per voi, si annuncia di nuovo una grande Marcia. E' importante
giocare quest'ultima carta, gettare quest'ultimo peso sugli equilibri
del Vertice, dare un ultimo scrollone. Le organizzazioni del
controvertice hanno prodotto una nuova piattaforma unitaria, che abbiamo
girato in rete. Domani il Vertice chiude, ci sara' il comunicato
ufficiale, nuovi temi entreranno nell'Organizzazione. Anche se sotto
forma di Gruppi di Lavoro o altre formule fatte per non dispiacere il
Sud o l'opinione pubblica, quando un tema entra alla WTO, la
liberalizzazione inizia il suo inesorabile percorso. Quello che sta
succedendo in queste ore sulle biotecnologie e' il sintomo che loro
dentro vanno avanti come treni.
LA CIPOLLA DEL VERTICE
Il Vertice e' una grande cipolla, a strati. C'e' lo strato piu'
superficiale, quello delle burocrazie elefantiache delle commissioni
ufficiali, che apparentemente discutono e trattano, discettano e
negoziano, ma al 90 % e' un gran film. Lo ha dimostrato il Commissario
europeo all'agricoltura Fischler, che interrogato su quando avessero
deciso il nuvo tavolo sulle biotech ha risposto ironico che lui sente
spesso gli altri interlocutori per telefono. Secondo strato, i paesi
membri. Quelli del Sud, notoriamente tagliati fuori. Anche stavolta
l'aria che tira - facciamo una previsione nella speranza di essere
smentiti - e' un Accordo USA-UE in parte sulla loro pelle, con qualche
contentino come il duty free per le esportazioni dei 48 piu' poveri e
qualche centro di assistenza tecnica. Ovvio dire che non ci sara' alcuna
rimessa in discussione delle regole del gioco. Ma pure i paesi del Nord
quanto contano nel negoziato ? Anche qui, l'esempio clamoroso delle
biotech, con la Commissione Europea che assume una posizione che spiazza
i Quindici e li mette in contraddizione. Gia', l'Europa. Il documento
ufficiale che gira non e' nemmeno firmato dal Commissario Lamy, ma dal
fantomatico Comitato 133, un'agenzia di consulenza del Commissario,
piena di lobbisti delle grandi imprese. Loro scrivono, insieme al
Commissario, i passaggi fondamentali.
Sugli Investimenti, per dire un tema che strettamente ci riguarda come
continuazione dell'Accordo MAI, il documento del Comitato 133 del 29.11
chiede un Accordo all'OMC, diverso dal MAI in alcuni punti (ad esempio
si esclude esplicitamente il tribunale in cui le imprese possono citare
in giudizio gli stati), ma con molti altri elementi di continuita'.
Insomma un MAI bis, un po' piu' "dal volto umano". Clamorosa la scenetta
alla conf stampa dell'altro giorno in cui un membro della Commissione
europea, a precisa domanda della campagna inglese anti MAI, ha reagito
dicendo che tutte le nostre preoccupazioni erano inutili poiche' la
grande maggioranza dei paesi del Sud vuole l'Accordo sugli Investimenti.
Salvo rarissime eccezioni, e' falso, naturalmente.
LA PROVA DI FORZA
Infine, la prova di forza. Sono impressionato nel leggere che
Repubblica, per dire uno dei tanti giornali che non ci ha mai ascoltato,
intervistare lungamente un esponente di Public Citizen della campagna
americana anti MAI, in cui si parla di Accordo Multilaterale sugli
Investimenti e di tutti gli altri temi su cui da anni ci sbattiamo
inascoltati. Cosi' pure navigando sui siti dei vari quotidiani, la
relativa "correttezza" con cui si parla delle nsotre posizioni. Molti
giornalisti che chiamano qui per interviste, dimostrano di non capire
nulla di quello di cui si parla, pero' qualcosa l'hanno capita, e cioe'
che un nuovo soggetto sta facendo il suo ingresso nella scena
internazionale. In questo senso la prova di forza e' stata un gran
successo. E ha dimostrato, tra le altre cose, che la logica del tirare
la giacchetta ai ministri per elemosinare qualche concessione non e',
dati questi rapporti di forza e di crisi di legittimita' delle
istituzioni internazionali, la strada piu' breve per portare a casa i
risultati. Come ha detto uno dei capi carismatici del controvertice,
Ralph Nader fondatore di Public Citizen: Clinton e' uno che sa annusare
il vento; se si e' buttato sui manifestanti, stavolta, per quanto la sua
sia un'operazione strumentale (vedi articolo manifesto giovedi' 2), vuol
dire che il vento siamo noi.
Big battle in Seattle !!!
Inviamo a tutti, con preghiera di massima diffusione, il comunicato
stampa delle Organizzazioni non governative che stanno animando le
manifestazioni di Seattle.
Lilliput, naturalmente, lo fa proprio, vi aderisce e lo sostiene in
preparazione della nuova Marcia prevista qui a Seattle alle ore 12 di
venerdi' giorno di chiusura del Vertice (21 italiane). E' il momento di
stringere per portare a casa un risultato chiaro.
COMUNICATO STAMPA
SEATTLE 2 .12.1999
PIATTAFORMA DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE
SULLA CRISI DEL WTO A SEATTLE
E' IL MOMENTO DI CAMBIARE
La WTO e' in crisi. Il processo di negoziati commerciali e'
fondamentalmente sbagliato e non puo' diventare la base della politica
internazionale del nuovo Millennio. Ogni risultato derivante da questo
processo e' illegittimo. Come gli eventi degli ultimi giorni hanno
mostrato, la WTO e':
NON DEMOCRATICA - sia nel rapporto tra cittadini e governi che tra i
governi del Nord e quelli del Sud. Ad esempio, senza prendere in
considerazione le obiezioni della societa' civile e dei paesi membri
dell'Unione Europea, la Commissione Europea ha annunciato il suo
supporto a un Gruppo di lavoro sulle biotecnologie, portando ad un
comunicato congiunto di disapprovazione dei Quindici ministri
commerciali.
INIQUA - negando una vera partecipazione dei paesi del Sud, ignorando i
loro bisogni, scavalcando le loro posizioni. Ad esempio, il capo del
Gruppo di lavoro sui New Issues ha ignorato il dissenso dei paesi del
Sud e ha mistificato le loro critiche nel senso di un sostegno
all'inclusione di nuovi temi.
NON TRASPARENTE - come dimostrano le frequentissime esclusioni dei paesi
del Sud dai processi decisionali e la negazione dell'accesso alle
informazioni per i gruppi della societa' civile. Ad esempio i paesi
africani, le piccole isole e i paesi meno sviluppati sono stati esclusi
quando un piccolo gruppo di potenti paesi ha rotto l'accordo relativo
alla mancanza di implementazione degli impegni WTO.
SQUILIBRATA - innalzando gli inetressi economici a breve termine di
pochi su quelli piu' ampi riguardanti l'equita' e la sostenibilita'. Ad
esempio, l'UE continua a promuovere un accordo sugli investimenti a
dispetto delle profonde preoccupazioni della societa' civile come
dimostrato dalla sconfitta del MAI. In maniera simile, la rappresentante
commerciale degli USA ha detto alle ONG che lavorano sulle foreste che
le loro preoccupazioni circa l'impatto della liberalizzazione dei
prodotti forestali non sarebbero state considerate.
Questi esempi illustrano che esiste un difetto di fondo. La supremazia
di un ristretto gruppo di interessi economici su quelli della stragrande
maggioranza della societa' deve essere rovesciata. Come le proteste di
questi giorni hanno chiaramente mostrato, i negoziatori della WTO non
devono tornare a Ginevra per continuare nel solito modo di fare, a porte
chiuse. Al contrario, dobbiamo impegnarci tutti per una riforma in senso
democratico, sociale e ambientale del sistema internazionale.
LA DELEGAZIONE ITALIANA AL CONTROVERTICE E' RINTRACCIABILE PRESSO: 206
721-4441; randyro@home.com
RAPPORTI DI UGO DALL'INTERNO
Seattle 2 dic ore 12
Cari amici finalmente vi posso scrivere un po' come procedono i negoziati.
Ci sono circa tremila delegati di cui (ad occhio poi faro' i conti lista alla
mano) circa 10% donne, circa il 35% dei paesi ricchi (UE,USA, Canada,
giappone). la maggioranza dei PVS hanno in media 4-6 delegati.
Ci sono due sessioni principali la plenaria ed i working group.
La plenaria serve per i discorsi ufficiali: e' formale e ho l'impressione che
non serva a niente se non a far parlare tutti ed ad immobilizzare per un po
Moore, la barschewsky o qualche alto funzionario. Sono ammessi i giornalisti
accredidati. Oggi il delegato cubano ha fatto un discorso durissimo.
I working group sono aperti solo ai delegati (ma ad esempio le ong dell'UK in
delegazione non possono accedervi a differenza di noi), e discutono i vari
argomenti :
1. Agricoltura (per l'Italia la seguono Petroli e Lacirignola del ministero
pol. agricole)
2. Implementations e Rules (Ricciulli- rapp. italiana a bruxelles)
3. Market acces (non agricolo) (Schinaia ministero industria e commercio)
4. Singapore agenda and Other issues : ossia investimenti competizione
facilitazioni al commercio....( Lapalorcia - min industri comm e art- e
Pagani
min politiche comunitarie)
5. Systemic Issue: partecipazione, trasparenza relazione con la societa'
civile
(Iapadre min comm estero)
Come vedete c'e' l'imbarazzo della scelta, non potendomi dividere ieri sono
andato al 4. che discuteva di investimenti.
La scena era questa : circa 150 delegati a sedere con microfono davanti e un
centinaio ai bordi in piedi seduti o accovacciati.
Un chairman neo zelandese ( ed accanto a lui Eglin della WTO, che venne al
convegno di MT due anni fa e che quando l'ho salutato ha detto di ricordarsi
di noi ed era stupito di vedermi), nessun documento distribiuito.
A turno ogni paese parla e si delinea chiaramente una frattura tra chi non
vuole includere gli investimenti nel MR (moltissimi PVS con la chiara
eccezione
del Messico) e chi si (unione europea in testa).
La cosa e' lunga e laboriosa e alla fine il chairman, prendendo spunto
dal'intervento canadese di gettare un ponte tra le diverse posizioni, cerca
di
arrivare ad una ipotesi comune su come gettar il ponte negli ultimi 20
minuti!!!!!!! Parla di tavolo di studio o negoziazione rallentata ricordando
piu' volte a tutti che si deve arrivare ad un accordo.
A questo puto alcuni delegati (pakistan, honkong cina) protestano vivamente
ricordando che l'accordo piu' semplice sarebbe il non includere gli
investimenti nei negoziati. Il Chairman fa finta di essere sordo e dice a
tutti
di riflettere su un tavolo di studio che (e qui si gioca l'abiguita') tra due
anni possa (??? o debba??) sfociare in un negoziato. Dopo di che la
riunione si
aggiorna ad oggi.
Nel frattempo informalmente si svolgono riunioni delle delegazioni a piu'
alto
livello in cui si cercano alleanze (ad esempio UE +giappone+ Korea + messico+
paesi est PECO) e si "commercia" i termini per un possibile accordo.
E' evidente che questa sia una prassi politica legittima (e forse
inevitabile)
tant'e' che il Ministro Fassino ne riferisce in delegazione, cio' che ai miei
occhi stride e' che in realta' la trattaiva e' forzata dal fatto che SI DEVE
arrivare ad un accordo, barattando anche principi come quello del non
spostare
le discussioni sulle biotecnologie dall'ONU al WTO. Insomma la pressione
pur di
arrivare ad un accordo e' fortissima altrimenti il negoziato fallisce e tutti
hanno perso tempo e denaro.
In realta' quindi i giochi si fanno fuori sala ed in alcuni casi possono
anche
risultare vantaggiosi per i PVS (abolizione dei dazi per i LLDCs,
facilitazioni
anche per gli altri sul tessile?) Il ministro Fassino, a domanda precisa,
parla
anche di un rispetto delle convenzioni tipo Lome' (come, pero e' impossibile
definirlo in questa fase della trattativa). E' qui che si perde la
trasparenza
del processo e non si puo' sapere cosa viene ceduto in cambio di cosa, non ci
sono documenti, si rimene ambigui sui termini dell'accordo.
E' decisamente evidente come, in questo modo, l'UE ed in particolare Lamy si
trovi ad avere un potere tale da potersene fregare del un pronunciamento
della
maggioranza dei ministri dell'ambiente del'unione europea (che sono anche in
delegazione) contro la discussione nel WTO sulle biotecnologie! Figuriamoci
dove fanno a finire le istanze della'"Agensda dei cittadini" e della societa'
civile!!!
La conferma di questa procedura si e' avuta stamani. In contemporanea alla
plenaria (da qui se ne intuisce l'importanza ) c'e' stato il Whole committe
che
raccorda i working group di cui sopra.
La Baschewky che lo presiedeva insieme ai chairman dei vari working group ha
spinto per arrivare ad un accordo. Le proposte dei chairman differivano da le
posizione emerse nei working grups e ricalcavano piuttosto le linee di
accordo
informale.
La cosa si e' risolta in una grande bagarre ( secondo un funzionario
decisamente insolita nei modi e nei temi) in cui i paesi ACP si sono
arrabbiati
per la scarsa considerazione delle loro posizioni, il ministro giapponese ha
mostrato il financial times che parla accordo sui labor standar quando in
nessun working group se ne e' parlato (e loro son contrari).
La barschewsky ha tentato di pretender di avere una soluzione entro un'ora e
mezzo seguendo il documento perparatorio di ginevra (in cui i labor standard
non ci sono e gli e' stato fatto notare) e quindi di riprendere i lavori alle
12. Lamy non ha brillato per iniziativa (il che giustifica il sospetto di un
accordo con gli americani da imporre a tutti). Adesso e' tutto in alto mare e
sembra che gli incontri dei working group riprenderanno il pomeriggio.
Con immenso sforzo
Ciao a tutti
Ugo
Cari amici
seguire questi negoziati e' impossibile! sicuramente io saro inesperto, ma mi
sembra che nella mia condizione sia moltissimi altri delegati: dato che oggi
c'era il sole saremmo stati meglio a spasso....
Le riunioni sono riprese nel pomeriggio: si sta davanti alla televisione
interna e si aspetta l'annucio della riunione. per dirvi il livello
dell'organizzazione c'e' stata una riunione sui labor standard e trade chiusa
dopo un ora e mezzo perche tutti i delegati (soprattutto dei pvs) dicevano
che
era fuori dall'agenda (e' stato un modo per affossare il problema?).
Alla riunione su singapore (quella che ho deciso di seguire le cose oggi
erano
piu tranquille si parlava anche di ambiente e commercio e degli appalti: non
sembravano dover passare cose negative: gli usa hanno distribuito una
proposta
sugli appalti (un agreement in realta') che e' stata respinta.
Ma chi puo' dire in realta' cosa conta.
Il commisssario Lamy al briefing con le ONG ha detto che il modo di
lavorare fa
pena perche cosi' e' impossibile combinare efficienza democrazia e
trasparenza:
poteva funzionare prima quando in due o tre si decideva la sorte del mondo!
Gia ma allora invece di addossare la "colpa" (o il merito?...) di un
possibile
fallimento delle trattative o del mancato accordo sulle questioni sociali ed
ambientali ai PVS che sono divisi e timorosi (e giustamente visto le
fregature
passate), non sarebbe forse il caso di rivedere un po di meccanismi?
Il problema di fondo mi sembra proprio quello che e' stato sottolineato da un
esponente di greenpeace oggi: avere una decisione e' piu' importante che
avere
una decisione democratica.
Quindi si va avanti a porte chiuse "commerciando" ideali come fossero patate
(la sostenibilita', il sostegno al sud del mondo il debito le biotecnologie:
tutto fa brodo).
intanto difronte ad un vuoto di informazione sconcertante del wto per i
delegati le tavole del convention center sono piene di opusculi dellle
agenzie
onu, delle ong, del commercio equo, degli attivisti anti mai che sono
portate
dentro dalle ong e dagli osservatori. Oggi addirittura e' incredibilmente
comparso un pesce (ossia un attivista mascherato) immediatamente arrestato.
Sul fornte esterno mi sembra che ci siano poche manifestazioni, ma sono stato
soprattutto dentro. L'unica che ho visto era attorno alla prigione circondata
da una catena di attivisti che chiedevano il rilascio dei 500 arrestati di
questi giorni.
Tra poco alle 21 ci dovremme essere di nuovo il whole committee: sembra che
stanotte si negoziera' perche il dio mercato vuole un accordo domani:chi si
sacrifichera'?
Ugo
LA GRANDE FARSA!
Seattle 2 dicembre ore 22:15
Alle ventuno il whole committee non e' stato convocato e' sempre li' "on call"
e la situazione sta diventando paradossale. I delagati bighellonano qua e la'
l'inutilita' delle riunioni passate e' palpabile, la delegazione italiana al
completo e' in standby (tanto nei working groups l'Italia non puo neanche
parlare in base al trattato dell'UE)
Adirittura ho visto "a spasso" il ministro finlandese (presidenza di turno
UE)
e non si capisce chi sia a negoziare oltre a Lamy e Barschewsky.
In tre giorni di negoziato le ore utilizzate per i working group (in
parallelo)
saranno state meno di dieci: dire che almeno il 90% dei delegati ha visto
frustrata la sua eventuale voglia di contribuire al negoziato mi sembra
evidente.
Si fanno le ipotesi piu varie: i pvs non guadagnano abbastanza e/o non
vogliono
questioni sociali o ambientali in agenda, Moore non e' riuscito ad
organizzare
le cose, gli americani puntano ad un fallimento piuttosto che ad un'agenda
piu'
ampia con le questioni ambientali, si vuole prendere tutti per stanchezza....
Cio' che vedo io e' che tutte le critiche dei manifestanti sulla
partecipazione
la democrazia e la trasparenza nel WTO sono fondate, soprattutto se domani si
avra' il coraggio di fare una dichiarazione diversa dalla sconfitta.
In questo contesto la situazione piu' avvilente, fantozziana ed emblematica e
che ancora ora sta continuando la sezione plenaria in cui tutti i paesi
parlano
in generale del millennium round: una sala da 1500 persone in cui ve ne sono
meno di 50, perche'???.
Ugo
----
>Here are some sites where you can get excellent up to the minute
>information to pass along to others to build support for the demonstrators
>and opposition fo the WTO:
>
>ZNet's Global/WTO Watch -- Direct from the scene reports and analysis --
>plus contextual reports and in depth materials from Z Magazine's writers
>and beyond -- and you can post your own reports, as well:
>http://www.zmag.org/CrisesCurEvts/Globalism/GlobalEcon.htm
>
>The Seattle Indy News Center -- on the ground, on the scene, with audio,
>video, and print reports:
>http://www.indymedia.org/
>
>Democracy Now -- Amy Goodman reports with noted guests on the scene on
>events in Seattle and their meaning:
>http://www.webactive.com/pacifica/demnow.html
>
>World Trade Watch Radio -- Live reports from Seattle with Julie Light and
>Norman Solomon and their guests:
>http://www.webactive.com/pacifica/demnow.html
>
>Global Exchange's Democratize the Global Economy -- Analysis and context:
>http://www.globalexchange.org/
>
>Corporate Watch's WTO Coverage -- Analysis of corporations and their role
>in society focused on the WTO:
>http://www.corpwatch.org/feature/index.html
>
>Food First -- Food politics in general and regarding the WTO:
>http://www.foodfirst.org/
>
>The Preamble Center: A research project into the U.S. economy...with
>special coverage of the WTO:
>http://www.preamble.org/
>
>Legal Help for Seattle Demonstrators: Information and connections:
>http://www.nlg.org/wto/
>
>--
>
>Michael Albert
>Z Magazine / ZNet
>http://www.zmag.org
>
---------------------------------------------------------------
Alessandro Marescotti
c/o PeaceLink, c.p.2009, 74100 Taranto (Italy)
http://www.peacelink.it
---------------------------------------------------------------
Ipertesto per una cultura della pace:
http://www.peacelink.it/pace2000
PeaceLink Database (file in formato DBIII con le schede di 580 associazioni)
http://www.peacelink.it/database/