[News] Gli studi del generale americano Marshall spiegano perché i soldati ucraini non vogliono sparare
- Subject: [News] Gli studi del generale americano Marshall spiegano perché i soldati ucraini non vogliono sparare
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Tue, 10 Sep 2024 11:50:44 +0200
Le recenti inchieste dell’Associated Press e della CNN parlano di soldati ucraini che sono riluttanti a sparare.
Tali inchieste chiamano in causa gli studi del generale americano Marshall. Ecco una scheda che abbiamo realizzato allo scopo di fare luce su questa riluttanza.
Slam Marshall e la riluttanza a uccidere
Slam Marshall, storico militare statunitense, negli anni '40 condusse una serie di interviste a soldati reduci dalla Seconda Guerra Mondiale. Le sue ricerche, raccolte nel libro Men Against Fire (Uomini contro il fuoco), rivelarono un dato sconcertante: solo una minoranza dei soldati, stimata intorno al 15-25%, aveva effettivamente sparato contro il nemico in combattimento.
Un tabù infranto
Questa scoperta sfidò radicalmente la narrazione eroica della guerra e mise in discussione l'assunto secondo cui i soldati sarebbero disposti a uccidere senza esitazione per difendere la patria. Marshall evidenziò come la riluttanza a uccidere fosse un fenomeno diffuso, anche in situazioni di estrema pericolosità.
Le ragioni della riluttananza
Le ragioni di questa riluttanza sono molteplici e complesse:
- L'istinto di sopravvivenza: spesso, sparare significa esporsi al fuoco nemico, aumentando il rischio di essere colpiti.
- Il trauma psicologico: uccidere un altro essere umano provoca un profondo turbamento emotivo, che può portare a disturbi post-traumatici da stress.
- Il disagio morale: molti soldati provano un forte senso di colpa e di disgusto nell'uccidere, anche in nome di una causa ritenuta giusta.
- La disconnessione tra addestramento e realtà: l'addestramento militare, per quanto intenso, non può preparare completamente un soldato all'esperienza traumatica del combattimento.
Le implicazioni delle ricerche di Marshall
Le ricerche di Marshall hanno avuto un impatto significativo sulla comprensione della guerra e sulla psicologia militare.Hanno contribuito a:
- Demistificare la figura del soldato: mostrano che i soldati non sono macchine da uccidere, ma esseri umani con paure, dubbi e conflitti interiori.
- Sollevare questioni etiche: pongono interrogativi sulla moralità della guerra e sulla necessità di trovare alternative alla violenza.
- Informare le politiche militari: hanno influenzato le modalità di addestramento e di supporto psicologico dei soldati.
Critiche e dibattiti
Nonostante l'importanza del lavoro di Marshall, le sue ricerche sono state oggetto di numerose critiche. Alcuni studiosi hanno messo in dubbio la metodologia utilizzata, mentre altri hanno sottolineato che la percentuale di soldati che sparano può variare a seconda del contesto storico e culturale.
Conclusioni
Le ricerche di Slam Marshall ci invitano a riflettere sulla complessità della natura umana e sulla brutalità della guerra. La riluttanza a uccidere è un fenomeno universale, che trascende le differenze culturali e storiche. Comprendere questa riluttanza è fondamentale per costruire un futuro più pacifico.
Nel 1940 pubblicò Blitzkrieg: Armies on Wheels , un'analisi delle tattiche usate dalla Wehrmacht , e rientrò nell'esercito degli Stati Uniti come capo storico di combattimento durante la seconda guerra mondiale e la guerra di Corea . Si ritirò ufficialmente nel 1960, ma agì come consigliere non ufficiale e storico durante la guerra del Vietnam . In totale, Marshall scrisse oltre 30 libri, tra cui Pork Chop Hill: The American Fighting Man in Action, in seguito trasformato in un film con lo stesso nome, così come The Vietnam Primer , co-autore del colonnello David H. Hackworth .
La sua pubblicazione più famosa è Men Against Fire: The Problem of Battle Command , che sosteneva che meno del 25% degli uomini in combattimento sparava effettivamente con le proprie armi al nemico. Mentre i dati utilizzati per supportare questa affermazione sono stati contestati, le sue conclusioni e i rimedi suggeriti per migliorare l'efficacia del combattimento sono stati influenti. [ 1 ]
Il motivo per cui ciò avviene resta controverso; Marshall sosteneva che anche con la propria vita a rischio, la resistenza dell'individuo medio "... verso l'uccisione di un altro uomo" era tale che "non... toglierà la vita se è possibile allontanarsi da quella responsabilità e nel momento cruciale, diventa un obiettore di coscienza". [ 2 ]
Altri sostengono che il cosiddetto "fuoco basso" è una funzione dell'addestramento e della disciplina, ed è un attributo positivo. [ 3 ] Questi dibattiti continuano poiché la comprensione è fondamentale per superarli attraverso l'addestramento, così come per affrontare il disturbo da stress da combattimento reale o potenziale.
Fonte: Wikipedia in inglese (traduzione con traduttore automatico)
S. L. A. Marshall - Wikipedia
https://en.m.wikipedia.org/wiki/S._L._A._Marshall
Approfondimenti
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