Ad un anno dall’inizio dell’attuale guerra in Ucraina, il Comitato Pace Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – Campania manifesta il proprio dissenso verso un sanguinoso conflitto armato in cui i civili sono ancora una volta le principali vittime e che rischia inoltre d’innescare una folle e suicida guerra nucleare.
La scelta del luogo è stata dettata dalla necessità di sollecitare un ruolo dei media alternativo ad un’informazione unilaterale e schematica, che hanno finora alimentato la narrazione del conseguimento della pace attraverso la guerra e l’invio di armi, riservando poco spazio a proteste e proposte dei movimenti antimilitaristi e nonviolenti.
Nel nostro volantino denunciamo:
- le responsabilità degli stati europei, che hanno lasciato degenerare la già grave crisi delle regioni russofone dell’Ucraina, anteponendo la dipendenza da gas e petrolio russo e la sudditanza verso gli U.S.A. ad un’azione diplomatica di mediazione;
- gli interessi del complesso militare industriale, che ha rilanciato l’industria di guerra e provocato l’aumento delle spese militari;
- il ruolo dell’U.E. in un’escalation militare, che ha fatto entrare in guerra i paesi che ne fanno parte, alimentando così anche un’economia bellica ed accrescendo conseguentemente il costo della vita, a danno principale dei più deboli;
- il ruolo dell’Italia nell’irresponsabile coinvolgimento del Paese in un conflitto armato, investendo in armi e spese militari risorse destinabili a istruzione, sanità e risanamento ambientale;
- il rischio di nostro coinvolgimento in esplicite azioni di guerra, – in quanto membri e sede di basi della NATO – rendendo sempre più l’Italia un potenziale obiettivo sensibile.
In questo momento drammatico, con un pericolo nucleare incombente, diciamo NO alla follia distruttiva delle armi e facciamo appello affinché l’Italia sospenda l’invio di armamenti verso l’Ucraina, adoperandosi invece per la cessazione immediata dei combattimenti e per la costruzione di un percorso di pacificazione.
Chiediamo pertanto:
- lo scioglimento della NATO, che ci rende complici di guerre sanguinose e devastanti;
- l’opposizione a basi e servitù militari presenti nel nostro Paese, piattaforme di lancio per le guerre in giro per il mondo e per azioni militari e strategiche, vietando l’uso dei nostri porti come luogo di attracco di natanti a tecnologia nucleare;
- la cessazione dell’invio di armi all’Ucraina;
- il ritiro di oltre 3 mila soldati italiani mobilitati in esercitazioni NATO ai confini di Russia e dell’Ucraina e dei soldati italiani da tutte le ‘missioni militari’ all’estero;
- il ritiro delle sanzioni alla Russia e ad altri paesi, che colpiscono le popolazioni civili senza incidere sulle logiche perverse del complesso militare-industriale;
- la firma del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari da parte di tutti i governi inadempienti, in primo luogo quello italiano;
- l’assoluto divieto di sperimentare e utilizzare armi non convenzionali (nucleari, batteriologiche e chimiche).
Comitato Pace Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio
– Campania
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