[News] Libia, l’infinita scelleratezza delle guerre occidentali
- Subject: [News] Libia, l’infinita scelleratezza delle guerre occidentali
- From: Alessio Di Florio <abruzzo at ritaatria.it>
- Date: Fri, 24 Jul 2015 15:20:12 +0200
Libia, l’infinita scelleratezza delle guerre occidentali
Il rapimento dei 4 italiani ha improvvisamente fatto scoprire a larga parte del Belpaese l’attuale situazione libica. Media, politici, esperti dinonsisabenecosamaospitifissideitalkshow, tutti a pontificare e giudicare. Dimenticandosi che la coscienza occidentale è tutt’altro che innocente. Le armi sono arrivate da Italia e altri paesi e la destabilizzazione, per esempio, son state portate da paesi europei …
Il principe Harry fu
protagonista, poco più di 8 anni fa, di un vero e proprio caso politico che fu
al centro delle cronache britanniche per settimane. Il rampollo della casa
reale inglese aveva deciso di voler andare a combattere in Iraq, ma la regale
nonna e gli altissimi vertici militari si opposero decisamente. Dopo settimane
e settimane di fiumi d’inchiostro dedicati (in Iraq erano quotidianità, così
come ancora oggi ma ormai non “fa notizia”, attentati, bombardamenti, centinaia
se non migliaia e migliaia di morti ma l’inchiostro non era attirato
particolarmente…) fu trovato una sorta di reale compromesso: lo “scalpitante
eroe” fu inviato in Afghanistan dove però non ebbe la possibilità di essere
“parte attiva” nei combattimenti. Ricordate la retorica sulla civiltà
minacciata, sulla Patria bella da difendere, sui nostri ragazzi che andavano a
combattere “per tutti noi” e tutte quelle belle parole. Decine di migliaia di
soldati vennero mandati al fronte, migliaia morirono per la Patria e le
“missioni di Pace”. Erano vite che furono sacrificate, e mai lor signori
dissero che sarebbe stato meglio fossero rimasti a casa piuttosto che andare a
morire in Iraq o Afghanistan. Per il figlio della real casa invece si fece di
tutto perché non partisse … E’ un piccolo episodio (infinitamente minore
rispetto a tantissimi altri) ma che svelò, se ce ne fosse ancora bisogno quanto
alla vuota retorica sulla Patria, sul militarismo bello e glorioso, su
democrazie, libertà e giustizie da esportare sulla punta delle baionette, in
realtà non hanno mai creduto fino in fondo, sapendo benissimo di aver creato un
mostro sporco e cruento, orrendo e disumano. Ma, come scrisse Ernest Hemingway,
le guerre sono “provocate e iniziate da precise rivalità economiche” per il
profitto di alcuni (che il celebre scrittore definì testualmente maiali) e
quindi il mostro viene periodicamente alimentato.
La Libia non è da meno.
In questi anni i pacifisti, gli antimilitaristi e gli antimperialisti hanno ben
denunciato e documentato gli interessi economici e geopolitici che hanno
portato a bombardarla Francia, USA ed altri Stati. Italia compresa, nonostante
la “vicinanza” di Berlusconi a Gheddafi e i vari trattati degli anni
precedenti. Trattati che hanno avuto conseguenze drammatiche, brutali e
disumane anche su migliaia e migliaia di migranti. Ma se le Borse e le lobby
sono ben ascoltate dal Palazzo, analogo trattamento sicuramente non viene
riservato agli ultimi e agli impoveriti. Nel 2011 precisi interessi portarono a
cambiare posizione su Gheddafi, riguardiamo oggi “Come un uomo sulla terra”.
Tutto quello non esisteva per i Potenti e le loro corti…
Su PeaceLink abbiamo
ampiamente criticato http://www.peacelink.it/editoriale/a/33892.html
la gravità dell’appoggio di Berlusconi,
Napolitano e PD ai bombardamenti in Libia, nuovo gravissimo strappo
all’articolo 11 della Costituzione italiana e al diritto internazionale, e
denunciatone l’infinita scelleratezza e follia http://www.peacelink.it/pace/a/33494.html. Erano settimane con una dinamica non molto
diversa da oggi: l’Italia scoprì che in Afghanistan si moriva ancora, che la
guerra stava massacrando migliaia e migliaia di persone e che le roboanti
promesse di democrazia e civiltà di Bush e della pomposa comunità
internazionale erano state cancellate dai fatti. Lo scoprì solo con la morte di
un soldato italiano. Oggi televisioni, giornali, politici, sapientoni e
sapientini che quotidianamente pullulano su schermi, quotidiani, settimanali,
mensili et similia hanno scoperto che la Libia è un paese totalmente
destabilizzato (come accadde alla Somalia nel 1994…) dopo il rapimento dei 4
lavoratori italiani, che si muore e si viene uccisi, che le brutalità della
guerra non sono mai cessate e la Pace è un miraggio sempre più lontano. Sono
passati 4 anni e la Libia ha fatto capolino solo quando ci si è voluti
“lamentare” del mancato stop alle partenze dei migranti verso l’Italia e
l’Europa (nostalgici dei tempi andati denunciati da “Come un uomo sulla
terra”?!). Ma ben poco in Occidente i “Potenti” della Terra possono lamentarsi.
Quattro anni fa hanno voluto piegare ancora una volta il diritto e i trattati
internazionali a ben altro che il “bene comune”, hanno sostenuto e armato
(compresa l’Italia, che quasi certamente ha inviato armi sequestrate a
trafficanti d’armi, detenute per anni nelle “riservette” della Maddalena e che
una sentenza del Tribunale di Torino del 2006, mai applicata, imponeva
venissero distrutte) i cosiddetti “insorti di Bengasi” senza porsi nessuna
domanda su fondamentalismo islamico, tagliagole, bande armate, brutali
criminali o altro.
Il meccanismo è sempre lo stesso, che sia l’ISIS, la Libia, i migranti in fuga da schiavismo, guerre, sfruttamento, miseria, fame le cui responsabilità conducono dritti dritti ai centri del potere economico, finanziario, militare e politico mondiale con sede nel ricco, opulento e “civile” Occidente. E poi voler apparire come le “vittime” e i “buoni samaritani” che vogliono risolvere i problemi dell’umanità e portare il bene in ogni angolo della Terra. Ma, come già scritto sopra, è solo propaganda e retorica. La Libia di oggi (così come l’Afghanista, l’Iraq e prima ancora la Somalia) racconta l'arroganza, l'ipocrisia, la stupida e cieca violenza di un Occidente che si definisce civile e democratico e pretendere di insegnare agli altri popoli il progresso e la libertà. Nessun’altra specie animale ha ideato qualcosa anche solo lontanamente paragonabile alla guerra. E' falso e ipocrita invocare il progresso, la civiltà, lo sviluppo, la democrazia, la libertà se realmente si pensa ancora che sia utile massacrare, uccidere, spargere sangue. L’unica verità della guerra è che uccide, la guerra è morte, dalla guerra nasce solo altra guerra. Oltre al fiorire di secondi, terzi e quarti fini economici, geo-politici, di dominio e di possesso.
Alessio Di Florio
PeaceLink – Telematica per la Pace
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