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[News] Speculazione edilizia e infiltrazioni criminali a Vasto, sulla costa abruzzese. Da I Siciliani Giovani n. 20
- Subject: [News] Speculazione edilizia e infiltrazioni criminali a Vasto, sulla costa abruzzese. Da I Siciliani Giovani n. 20
- From: Alessio Di Florio <ahimsashalom at yahoo.it>
- Date: Fri, 4 Jul 2014 10:48:20 +0100
- Reply-to: Alessio Di Florio <ahimsashalom at yahoo.it>
Speculazione edilizia e infiltrazioni criminali a Vasto
da i Siciliani Giovani n. 20
http://www.isiciliani.it/fra-speculazione-edilizia-e-infiltrazioni-criminali/#.U7ZY0kCYz0N
L’emblematica storia di una tranquilla cittadina della “Regione Verde d’Europa”
Città
costiera poco distante dal confine con il Molise, Vasto è considerata
sempre più un luogo di frontiera dell’Abruzzo. Una frontiera tra la
Regione che si vanta di essere la “Regione Verde d’Europa”,
ma che negli ultimi anni ha tentato di realizzare fortissimi tagli (sia
economici che geografici) ad alcune delle proprie aree protette, le ha
spesso messe nel mirino per interessi di lobby particolari e vanta il
record negativo di un Parco Nazionale (nel
cui perimetro Vasto rientra) che da 13 anni attende di essere
realizzato, e infiltrazioni criminali.
Vasto non è
una zona di guerra, come qualcuno disse anni fa con un paragone passato
alla storia cittadina con considerazioni spesso non positive di
cittadini e stampa locale, ma la “guardia” andrebbe
tenuta la più alta possibile. E ci sono periodi in cui la cronaca ci
consegna episodi di grave criminalità che ricordano più le guerre di
camorra o di mafia che la tranquilla vita di provincia. Edilizia e
spaccio di stupefacenti sono tra i settori in cui le
organizzazioni criminali sono più presenti, soprattutto la camorra
campana: anni fa furono sequestrati a Sandokan Schiavone terreni e
immobili a Pizzoferrato, nell’Alto Vastese..
Vasto è una città che, soprattutto negli ultimi 15 anni, ha subito una torrenziale crescita edilizia.
Una
crescita quasi sempre senza grandi freni e che non ha risparmiato alcuna
area della città. E’ una crescita di cui si stanno cominciando a vedere
le conseguenze negative: zone della città diventate
fragilissime (come le colline sopra Vasto Marina), una viabilità sempre
più problematica, una rete idrica non più adeguata e che necessita
sempre più di interventi di manutenzione.
Su
quest’ultimo punto gioca un ruolo decisivo la società di gestione del
servizio idrico, accusata da cittadini, associazioni e movimenti di non
effettuare gli investimenti dovuti su una rete idrica
nella quale altissime sono le perdite. Il Forum Abruzzese dei
Movimenti per l’Acqua Pubblica della Provincia di Chieti ha contestato
per questo negli anni scorsi tale gestione, presentando anche un esposto
in Procura e alla Corte dei Conti e un ricorso al
TAR contro il Piano d’Ambito approvato nel 2009 che ha previsto aumenti
delle tariffe fino al 2023, affermando che il Piano d’Ambito approvato
nel 2003 prevedeva investimenti per 105.881.397 di euro mai effettuati,
mentre errori di valutazione nelle previsioni
del Piano avrebbero portato a 65.000.000 di euro in meno di ricavi.
Il ciclo del cemento e le mafie
Le mafie
investono nel ciclo del cemento, tentando di farne la “lavatrice” dei
propri fondi sporchi. Il caso vastese è citato addirittura in una
pubblicazione a disposizione degli studenti dell’Università
di Teramo.
Lì dove
prima c’erano solo terreni spuntano come funghi case, palazzi,
appartamenti. In una città dove sono oltre 3000 gli appartamenti
invenduti si continua a costruire. E le organizzazioni criminali
si insinuano. Per il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola
Gratteri “È uno dei segnali più forti della presenza della 'ndrangheta”.
Il riciclo del denaro sporco
“Nella normalità infatti -
dice Gratteri - gli
imprenditori costruiscono un primo lotto, vendono gli appartamenti già
sulla carta e solo dopo aver recuperato i soldi iniziano i lavori di
costruzione di altri edifici. Quando avviene il contrario,
e si costruisce pur avendo un grande invenduto, lì c'è l'infiltrazione
della criminalità organizzata che ricicla il denaro sporco”.
Sono
dichiarazioni rilasciate nel 2010 durante una visita in Abruzzo. Secondo
un’inchiesta approfondita di un diffuso quotidiano regionale, le parole
del procuratore Gratteri descrivevano perfettamente
la situazione di Vasto.
Vasto è
stata la città dove nel 2007 fu sgominata la prima ‘ndrina totalmente
abruzzese. Un’organizzazione legata ad un esule di camorra, Michele
Pasqualone, che stava prendendo piede con la violenza,
tramite intimidazioni, traffico di droga, estorsioni, attentati
incendiari.
L’inchiesta
prese avvio dall’attentato ad un imprenditore locale. Ma dopo gli
arresti la situazione non si normalizzò. E l’anno successivo una nuova
indagine, chiamata dagli inquirenti Histonium 2
(per sottolineare il legame con l’inchiesta – denominata Histonium –
dell’anno precedente), documentò che la ‘ndrina non era stata totalmente
sgominata e che dal carcere Pasqualone avrebbe continuato a guidarla.
Una
pratica, quelle degli attentati incendiari e delle auto bruciate,
quest’ultima in realtà mai del tutto cessata negli anni successivi.
Molto è legato al vandalismo e alla microcriminalità, ma resistono
ancora anche presenze criminali di alto livello.
Ed infatti
nel gennaio 2012 l’operazione “Tramonto” della locale Procura ha
sgominato 3 organizzazioni facenti capo ad un esule di camorra, Lorenzo
Cozzolino, residente nella vicina Gissi, grazie
ad indagini partite da alcuni incendi di auto.
L’operazione “Tramonto”
Nell’ambito
dell’operazione “Tramonto” furono sequestrati ad alcuni degli arrestati
beni per un valore ammontante a circa 3 milioni di euro, tra cui 3
immobili (due a Portici e uno a Roma) e un terreno
agricolo in provincia di Roma. E’ stata la terza volta in cui la
Procura vastese in pochi anni ha disposto sequestri ai sensi del codice
antimafia dopo una pizzeria vicina al centro e una villa alla periferia
nord di Vasto.
Nell’Agosto
2011 l’inchiesta “Il Pescatore” sgominò un’altra rete criminale dedita
al traffico di uno stupefacente “nuovo” per il territorio, il cobret (
un residuo dell’eroina), e interamente composta
da giovanissimi (nessuno degli arrestati aveva sopra i 30 anni e solo
24 anni aveva l’arrestato considerato il “perno” dell’attività di
spaccio). Due mesi dopo una nuova inchiesta coinvolse tutta la costa
teatina, da Martinsicuro a Vasto. Ed è sempre a Vasto
che viveva la coppia al vertice dell’organizzazione criminale.
L’Operazione “Adriatico”
L’ultima
grande inchiesta è soltanto di poco tempo fa. Ma stilare l’elenco di
tutte le inchieste, le indagini, gli arresti e le condanne (che, in
alcuni casi, ci sono state) richiederebbe troppo spazio..
Una su tutte merita però di essere citata, non soltanto per la sua
immensa portata ma anche perché da sola descrive e simboleggia
perfettamente la situazione. Un’inchiesta nata proprio dalla stessa
operazione Tramonto, dopo la quale secondo notizie di stampa
Lorenzo Cozzolino è diventato collaboratore di giustizia permettendo di
ricostruire fittissime trame che avvolgevano la costa teatina.
Il 6
febbraio di quest’anno, mentre il sole era ancora lontano dal riscaldare
le strade cittadine, Vasto fu risvegliata da suoni di sirene spiegate e
pale di elicottero volteggianti.
Si stava
concludendo l’operazione Adriatico, probabilmente la più grande
operazione antidroga e anticamorra finora avvenuta nella Regione (almeno
in Provincia di Chieti, solo L’Aquila del post terremoto
dovrebbe aver visto numeri simili). Nelle ore successive, in
un’apposita conferenza stampa alla quale partecipò il procuratore
nazionale antimafia Franco Roberti, furono forniti i dettagli di
un’operazione ampissima che coinvolse varie zone del centro sud
nelle province di Napoli, Salerno, Foggia, Latina e Ascoli Piceno.
La rete
criminale gestiva con modalità violente, intimidazioni, attentati,
avendone preso con la violenza il pieno possesso, le piazze dello
spaccio in tutta la costa teatina da Vasto fino a Francavilla.
“Numerose intimidazioni e incendi”
Nel periodo
compreso tra il 2003 e il 2008, l’organizzazione (della quale
sarebbero stati protagonisti secondo gli inquirenti anche personaggi
riconducibili ai clan camorristici Vollaro e Di Lauro),
“si rendeva responsabile, quale esecutore o mandante, di numerosi atti di intimidazione, tentati omicidi e incendi di autovetture e beni immobili; tali atti violenti sono stati anche rivolti ad alcuni appartenenti alle forze dell’ordine
e loro familiari”.
Integratasi nel territorio sarebbe riuscita “anche a superare le resistenze di alcuni
rom stanziali dediti autonomamente allo spaccio di droga
detenendone prima del suo arrivo la gestione del mercato. Il gruppo,
così strutturato, è riuscito a costringerli ad acquistare il narcotico
dalla propria organizzazione e sottoporli alla propria
egemonia”.
Sparatorie in luoghi pubblici
La Procura
distrettuale antimafia ha documentato le modalità operative della rete
criminale che poteva contare sulla disponibilità di armi da fuoco, a
volte utilizzate anche con “estrema disinvoltura”
in luoghi pubblici, diversi canali (sia nazionali che esteri) per l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti
e i contatti mantenuti con referenti calabresi e noti narcotrafficanti
di cocaina stanziali
in Olanda e Germania, e le modalità mafiose di affermazione sul
territorio attraverso il sistematico ricorso alla violenza, ad attentati
dinamitardi, a conflitti a fuoco, a pestaggi e ad altre gravi forme di
intimidazione, perpetrate sia all’interno del sodalizio
per consolidare le gerarchie interne, sia all’esterno per estendere la
propria supremazia sul territorio.
Un clan affiliato ai Casalesi
Negli
stessi giorni dell’operazione “Tramonto”, un’inchiesta della procura di
Santa Maria Capua Vetere (Caserta) su un clan affiliato ai Casalesi ha
lambito Vasto. Il collegio per l’applicazione delle
misure di prevenzione del Tribunale campano ordinò il sequestro di
appartamenti, auto, moto, rapporti bancari e sette società di capitali,
per un totale di 35 milioni di euro. Un provvedimento del gip di Napoli,
che fa riferimento ad indagini condotte dalla
Dda su accusati di essere affiliati al clan Schiavone, portò a
provvedimenti cautelari per 20 persone e a vari sequestri, compreso
(secondo notizie fornite dalla stampa) un complesso edilizio di Vasto
Marina.
L’inchiesta “Mattone Selvaggio”
Tantissimi
sono stati i sequestri di immobili negli ultimi anni. Nel solo 2011
furono 14, che si aggiunsero ad ulteriori 20 precedenti, “alcuni
dei quali relativi a imponenti costruzioni o a lottizzazioni abusive”
(così dichiara la Procura di Vasto nel Bilancio Sociale 2011).
L’inchiesta “Mattone selvaggio”, il cui avvio è datato 2006, 6 anni dopo
nell’Aprile 2012 ha portato ancora al sequestro di ulteriori 47 alloggi
in una zona dove secondo gli inquirenti non era possibile costruire.
Alessio Di Florio
Sommario de I Siciliani Giovani n. 19 (tutta la rivista è possibile leggerla al link
http://www.isiciliani.it/_/wp-content/uploads/downloads/2014/06/I_Siciliani_giovani-giu14.pdf )
L'antimafia difficile
Estate '14 di Riccardo Orioles
Un sindaco coraggioso di Attilio Occhipinti
Beni confiscati di Giovanni Caruso
Sicilia Un anno con Renato di Tonino Cafeo
Colombia Il cielo sopra Bogotà di Norma Ferrara
Sicilia Santa Rosalia liberaci tu di Giulia Crisci
Colombia La guerra senza fine di Sara Manisera
Mediterraneo "Io, scafista per caso di Giuseppe Cugnata
Il rimorchio non porta al largo di Franҫois Maliet
Napoli Divieto di mare di Luca Rossomando
Bologna Vivere nel "Guasto" di Laura Pergolizzi
Somalia Sventola il Tricolor di Antonio Mazzeo
Napoli La nomina che salva Polis di Armando Capezzuto
Santino Cosa Nostra a Palermo oggi di Francesco Moiraghi
Periferie I meandri della droga di Ivana Sciacca
Rostagno Ciao Mauro Giustizia è fatta di Lillo Venezia
Rostagno La notte in cui la mafia ha perso di Rino Giacalone
Rostagno "Un'inchiesta lunga una vita" di Norma Ferrara
Rostagno Un pugno stretto forte di Sara Spartà
Memoria Due storie parallele di Salvo Vitale
Italia Ai tempi di Berlinguer di Pierpaolo Farina
Storia Sicilia arretrata: ci chi è la colpa di Elio Camilleri
Storie "Mi chiamano Dudù..." di Jack Daniel
Foto Catania: i mille volti a cura di Giovanni Caruso
Rifiuti zero: qui, ora! di Carmelo Catania
Ragusa La guerra della Monezza di Simone Lo Presti
Abruzzo Il caso Vasto di Alessio Di Florio
Ndrangheta di Andrea Zolea
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Trattativa "Scotti: io non so niente" di Miriam Cuccu
Falange Armata di Giovanni Spinosa e Antonella Beccaria
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