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I rischi dell'esposizione all'inquinamento ambientale, convegno a Faenza
- Subject: I rischi dell'esposizione all'inquinamento ambientale, convegno a Faenza
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Thu, 10 Jan 2013 19:58:00 +0100
- Importance: Normal
Per un Buon Inizio! Questo l'accattivante titolo del Convegno nazionale che si terrà il 12 gennaio 2013 alle ore 16.30 a Faenza, al Museo delle Scienze Malmerendi (Via Medaglie d'oro 51) nell’ambito del programma di eventi sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con il patrocinio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. Il Convegno, organizzato da realtà locali e dalle associazioni che hanno dato vita alla "Campagna nazionale difesa del latte materno dai contaminanti ambientali" (www.difesalattematerno.wordpress.com), si propone di fare il punto sui rischi che l'esposizione all'inquinamento ambientale comporta per la salute, in particolare dell'infanzia. Il fine è quello di fornire informazioni e stimolare una presa di coscienza che si traduca in adeguate azioni per la salvaguardia della salute di tutti ed in particolare dei bambini. A questi ultimi, in apertura del convegno, sarà dedicato lo spettacolo di burattini “Un mondo da salvare”, tratto dall’omonimo libretto prodotto dalla Campagna e scaricabile dal sito. Dopo gli interventi di pediatri e delle portavoci della Campagna, vi saranno testimonianze di genitori/associazioni provenienti dai posti più "caldi" del paese a cominciare da Taranto, ma anche da Venafro, Roma, Parma, Milano. A conclusione della serata, verranno presentate 10 domande da sottoporre ai futuri candidati premier nella speranza di ottenere risposte chiare. Le domande sono scaricabili dal sito della Campagna nazionale http://difesalattematerno.wordpress.com/2012/12/16/10-domande-ai-candidati-per-le-prossime-elezioni/#more-1081 ed evidenziano come l' informazione su ambiente e salute continui ad essere estremamente carente, mentre - a nostro avviso- la questione dovrebbe entrare a pieno titolo nel dibattito politico, specie in vista delle prossime scadenze elettorali. L’argomento infatti è di scottante attualità, specie in questa fase di recessione economica, crisi occupazionale e sociale in cui si registra un drammatico peggioramento delle condizioni di vita ed un parimenti drammatico incremento delle malattie croniche ed invalidanti ( in media gli uomini si dovranno attendere 16 anni di disabilità, le donne addirittura 22!). Di fatto il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione come “fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività” passa troppo spesso in secondo piano, come è tristemente emerso anche con la vicenda ILVA a Taranto. Eppure ridurre i rischi ambientali significa investire in salute, riducendo drasticamente, anche nel breve periodo, non solo sofferenze, malattie, costi sociali e sanitari ( il costo complessivo annuo del cancro, in Italia è stato stimato in un recente articolo in 36,4 miliardi di euro (http://www.avvenire.it/Cronaca/Pagine/malati-e-tartassati.aspx!), ma anche aumentare la produttività della nazione migliorando ad esempio il Quoziente Intellettivo. Non si tratta di fantastiche illazioni, ma di dati scientifici inoppugnabili, già da tempo noti e di recente confermati. Un recentissimo articolo: "Economic benefits of methylmercury exposure control in Europe: Monetary value of neurotoxicity prevention" Environ Health. 2013 Jan 7;12(1) ha valutato l’esposizione prenatale a metilmercurio, analizzato nei capelli di 1875 donne in età riproduttiva di 17 paesi europei, confrontandolo con dati di letteratura. Secondo questa vasta indagine ogni anno in Europa (specie nel Sud Europa), nonostante la riduzione dei livelli di mercurio rispetto al passato, ancor oggi circa 1.866.000 bambini nascono con una esposizione al di sopra di 0,58 µg/g ( limite di “sicurezza” individuato dall’ OMS) e 232.000 bambini con un livello addirittura 5 volte maggiore ( 2.5 µg/g). In Italia si stima che nascano ogni anno 380.000 bambini con livelli oltre il limite. Gli autori hanno valutato che a tali livelli di contaminazione corrisponde una perdita di oltre 600.000 punti di QI ogni anno. Il costo per la società correlato a tale perdita di QI è valutabile, come minimo, fra gli 8 ed i 9 miliardi di euro l’anno. E tutto ciò senza prendere in considerazione i costi correlati alle altre patologie dovute all’esposizione a mercurio. E' chiaro che il beneficio che deriverebbe per l'intera società dalla prevenzione all' esposizione prenatale a mercurio sarebbe di pari portata. Un altro recente studio relativo ai rischi per la salute da pesticidi "Health impact and damage cost assessment of pesticides in Europe" (Environ Int. 2012 Nov 15;49:9-17) ha quantificato che l’esposizione a 13 principi attivi applicati a 3 gruppi di di colture ( vigneti, alberi da frutta, ortaggi) comporti un costo annuo in Europa di 78 milioni di euro. Non sono invece certamente neppure sommariamente stimabili i rischi correlati ad esposizione ad “interferenti endocrini”, ovvero quel complesso di sostanze (o miscele di sostanze) comprendenti pesticidi, diossine, PCB, ritardanti di fiamma, ftalati, composti perfluorati, polibromodifenileteri, Bisfenolo A, IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) e numerosissimi altri, sempre più massicciamente presenti nel nostro ambiente di vita ( anche fra le pareti domestiche). Tali sostanze sono in grado di interferire, anche a dosi estremamente basse, con delicatissime funzioni: da quelle specificatamente ormonali, a quelle riproduttive, immunitarie, neuropsichiche, metaboliche. Nessuno può negare il drammatico incremento, anche in giovane età, di disfunzioni tiroidee, diabete, infertilità, problematiche ginecologiche quali l’endometriosi, sindromi dismetaboliche, obesità, danni neuropsichici e nessuno, crediamo, possa trascurare la letteratura scientifica sempre più corposa che correla tali patologie ad esposizioni ambientali. E questo senza prendere in considerazione l’ulteriore preoccupazione che proviene dal fatto che tali sostanze possono danneggiare le cellule germinali con possibilità quindi di danni transgenerazionali. Del resto riteniamo che l’importanza di queste esposizioni sia ben documentata dal fatto che sul sito dell’ISS è presente un “decalogo per il cittadino”, per meglio conoscere - e quindi difendersi - dagli interferenti endocrini. http://www.iss.it/inte/risc/cont.php?id=257&lang=1&tipo=30. Su questi ed altri temi più specificamente correlati alla difesa del latte materno sarà incentrato il convegno del prossimo sabato a Faenza e certamente la giornata sarà una importante occasione per acquisire conoscenze e soprattutto scambiare esperienze fra tutti coloro che, nonostante le difficoltà del momento, non si rassegnano e resistono nel difendere quel bene supremo che è la salute, specie quella dei bambini che hanno tutto il diritto di venire al mondo sani e di vivere in un ambiente salubre. La situazione è grave ma non siamo disperati, vogliamo trasmettere un messaggio forte, capace di sostituire la paura con il coraggio e la speranza. Dobbiamo agire, dobbiamo essere intransigenti perchè il tempo della mediazione ha concluso il suo ciclo ed ha lasciato sul terreno fin troppe macerie. Patrizia Gentilini
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