Appello Rodota' e altri, contro la precipitosa riforma della Costituzione



Di Stefano Rodota' e altri.

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-----Original Message-----
From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
Date: Wed, 6 Jun 2012 07:00:03 
Subject: .. Giu' le mani dalla Costituzione

GIU' LE MANI DALLA COSTITUZIONE

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il
muro" condivide l'appello promosso da alcuni illustri giuristi in
difesa della Costituzione della Repubblica Italiana, e si unisce alla
richiesta al Governo e al Parlamento di non effettuare alcuno
stravolgimento della legge fondamentale del nostro ordinamento
giuridico democratico.

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro"

Viterbo, 6 giugno 2012

Per contatti: Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta
"Viterbo oltre il muro", c/o Centro di ricerca per la pace, strada S.
Barbara 9/E, 01100 Viterbo

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Allegato: Testo dell'appello e primi firmatari

Con una inammissibile precipitazione il Senato ha approvato in
commissione un disegno di legge di riforma costituzionale che
s'intende portare in aula gia' martedi' prossimo. Ma la Costituzione
non puo' essere profondamente mutata senza una vera discussione
pubblica, senza che i cittadini adeguatamente informati possano far
sentire la loro voce. E' inaccettabile che la richiesta di
partecipazione, cosi' forte ed evidente proprio in questo momento,
venga ignorata proprio quando si vuole addirittura modificare l'intero
edificio costituzionale. I cittadini, che negli ultimi tempi sono
tornati a guardare con fiducia alla Costituzione, non possono essere
messi di fronte a fatti compiuti.
Offrendo ad una opinione pubblica offesa da prevaricazioni e
prepotenze un'esigua riduzione del numero dei parlamentari, che
passerebbero da 630 a 508 alla Camera e da 315 a 254 al Senato, si
vuol cogliere l'occasione per alterare pericolosamente l'assetto dei
poteri istituzionali (la riduzione dei parlamentari puo' essere
affidata ad una legge costituzionale a se' stante, senza stravolgere
la Costituzione). Viene attribuita una posizione assolutamente
centrale al Presidente del Consiglio, mortificando il Parlamento e
ridimensionando in maniera radicale la funzione di garanzia del
Presidente della Repubblica. Il Parlamento e' conculcato nelle sue
stesse funzioni e nella sua liberta', fino a poter essere sciolto
dallo stesso Presidente del Consiglio, nel caso votasse contro una sua
legge sulla quale fosse stata posta e negata la fiducia. L'intreccio
tra sfiducia costruttiva e potere del Presidente del Consiglio di
chiedere lo scioglimento delle Camere attribuisce a quest'ultimo un
improprio strumento di pressione e rende marginale il ruolo del
Presidente della Repubblica. I problemi del bicameralismo vengono
aggravati, il procedimento legislativo complicato. Gli equilibri
costituzionali sono profondamente alterati, cancellando garanzie e
bilanciamenti propri di un sistema democratico. E ora si propone di
passare da una repubblica parlamentare ad una presidenziale, di mutare
dunque la stessa forma di governo, addirittura con un emendamento che
sara' presentato in aula all'ultimo momento.
I firmatari di questo documento denunciano all'opinione pubblica la
gravita' di questa iniziativa per i pregiudizi che puo' arrecare alle
istituzioni della repubblica e si rivolgono a tutti i parlamentari
perche' rinuncino a portare avanti una modifica tanto pericolosa del
sistema costituzionale.
Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Luigi
Ferrajoli, Gianni Ferrara, Domenico Gallo, Raniero La Valle,
Alessandro Pace, Alessandro Pizzorusso, Eligio Resta, Stefano Rodota',
Gustavo Zagrebelsky

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