Fumi Ilva a Taranto, la perizia shock nata dalla denuncia di PeaceLink



Fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=498455&IDCategoria=1

di Maria Rosaria Gigante 

TARANTO - Ormai è un incalzare di commenti e valutazioni passando attraverso la richiesta di aiuto al governo espressa dal sindaco Ippazio Stefàno e la richiesta della Regione Puglia al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, di rivedere l’Autorizzazione integrata ambientale concessa all’Ilva. La perizia medico-epidemiologica redatta dal dottor Francesco Forastiere (direttore del dipartimento di Epidemiologia dell’Asl di Roma) e dai professori Annibale Biggieri (docente ordinario dell’Università di Firenze e direttore del centro per lo studio e la prevenzione oncologica) e Maria Triassi (direttore di struttura complessa dell’area funzionale di igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro ed epidemiologia applicata dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli), consulenti del gip Patrizia Todisco nell’ambito del cosiddetto processo contro i fumi dell’Ilva, apre ad ulteriori, pesanti considerazioni. Predisposte grazie ad un lavoro di otto mesi, le 282 pagine di perizia non lasciano scampo: le emissioni dell’Ilva hanno provocato e provocano malattie e morti. Nell’arco dei sette anni presi in considerazione dagli esperti, nei quartieri Tamburi e Borgo si è registrato il quadruplo di mortalità e il triplo di ricoveri per malattie cardiache rispetto all’intera città. Nella perizia, peraltro, sono rimasti fuori dati ricevuti troppo tardi, come quelli relativi al personale civile dell’arsenale della Marina Militare. Inoltre, non c’è stato tempo – ammettono gli stessi autori – di prendere in considerazione altri aspetti come gli effetti degli inquinanti sulla fertilità e la vita riproduttiva, l’esposizione cumulativa, gli effetti sanitari legati alle mansioni svolte dai lavoratori, al comparto, alla durata, alla latenza. E molto altro ancora. Tutte tracce su cui lavorare. Ed, infatti, il direttore generale dell’Arpa, Giorgio Assennato, ritiene che propria questo sia il percorso “da seguire e da mantenere in piedi con lo stesso livello di studio ed approfondime“Una perizia shock”, tagliano intanto corto gli ambientalisti. 

E Alessandro Marescotti, Peacelink (l’associazione che tirò fuori lo scandalo del formaggio alla diossina, ndr), non ha dubbi. “E’ una perizia che rischia di far precipitare gli eventi, ciò che appunto teme il livello politico”. 

Il ritardo, la lentezza, l’incalzare degli eventi solo sotto la spinta dell’azione della magistratura, apre infatti a nuove accuse. Saverio De Florio, presidente dell'Associazione tarantina "Malati infiammatori cronici e immunitari”, incalza: “Le dirigenze delle Autorità Sanitarie competenti chiedano scusa alla città di Taranto e, come atto dovuto, provvedano anzi a formulare al più presto le proprie dimissioni, poiché le implicazioni evidenti nel lavoro svolto dei periti incaricati dal gip Todisco presentano un quadro disastroso non soltanto sul piano sanitario, ma pure e soprattutto su quello politico in virtù delle parziali o mancate tutele garantite alla popolazione della nostra provincia”. 

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