Iniziativa Intersos: "Cosa pensano gli afghani delle truppe Nato?"



COSA PENSANO GLI AFGHANI DELLE TRUPPE INTERNAZIONALI?
 
Qualsiasi decisione politica sul futuro del contingente italiano dovrà tenerne conto

 Presentazione a Roma, il 7 febbraio, della prima ricerca sulle percezioni degli afghani, 
 realizzata nella regione Isaf-Nato sotto responsabilità italiana 

 Martedì 7 febbraio, ore 12,00-13,30
 Sala Starlin Arush - Intersos, via Aniene 26A, Roma 

 «Le truppe straniere agli occhi degli afghani. Opinioni, percezioni e rumors a Herat, Farah e Badghis» è una ricerca promossa dall’organizzazione umanitaria Intersos, attiva in Afghanistan, e realizzata da Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore, già autore di ricerche e reportage dall’Afghanistan. Tenendo presente la letteratura accademica in materia, essa si basa su una serie di interviste realizzate nel 2011 nelle tre province citate, che si trovano nell’area del comando regionale occidentale Isaf-Nato, sotto responsabilità italiana. 

 “Le interviste sono state realizzate con 72 interlocutori diversi: governatori, autorità tradizionali (Shura), commercianti, insegnanti, giornalisti, religiosi, imprenditori, funzionari governativi, magistrati, operatori sociali e sindacali, gente comune”, afferma Marco Rotelli, segretario generale di Intersos, evidenziando che “esse raccolgono opinioni e giudizi interessanti e talvolta sorprendenti sulla presenza dei contingenti internazionali e sulle attività integrate civili-militari dei PRT (Provincial Reconstruction Teams)”. 
 “Sulle aspettative future, ci preme evidenziare - continua Rotelli - due dei punti che ricorrono nelle testimonianze raccolte: che la transizione rafforzi la protezione e la sicurezza dei civili e non sia intesa soltanto come un mero trasferimento di responsabilità militari; che l’inefficacia delle strategie fin qui adottate non venga sostituita da un crescente disinteresse per le sorti del paese quando i contingenti internazionali avranno lasciato l’Afghanistan. Entrambi i rischi sono reali”.

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