Messa in mora della UE all’Italia: la Commissione Europea risponde al Coordinamento Regionale rifiuti
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- From: "Vittorio Moccia" <v.moccia at itb.it>
- Date: Mon, 28 Nov 2011 11:30:34 +0100
- Importance: Normal
Messa in mora della UE all’Italia: la Commissione Europea risponde al Coordinamento Regionale rifiuti
Rifiuti in Campania: la Commissione
Europea risponde al CO.RE.ri. - Coordinamento Regionale rifiuti della
Campania e smentisce Caldoro: nessuna “blindatura”, il Piano
Regionale rifiuti può essere modificato, in particolare sulla
scorta delle osservazioni presentate dal pubblico nell’ambito della
Valutazione ambientale strategica in corso.
Il CO.RE.ri.: esprimiamo
la nostra perplessità per la scelta della Commissione di non
ritenere utile un ulteriore incontro, ma la risposta ed i chiarimenti
della lettera sgombrano il campo dagli equivoci indotti dal contenuto
della messa in mora; ribadiamo che il piano Regionale Rifiuti della
Campania è totalmente sbagliato e viola la normativa comunitaria:
la Commissione dovrà prenderne atto, perché in caso
contrario saremo costretti a richiedere l’apertura di nuove
procedure di infrazione.
E’
arrivata oggi (NDR: ieri per chi legge) la risposta della Commissione
Europea alla lettera sulla procedura di infrazione in corso contro
l’Italia, per la vicenda rifiuti della Campania, lettera inviata il
24 ottobre scorso dal CO.RE.ri, - Coordinamento regionale rifiuti
Campania, sigla che riunisce un gran numero dei Comitati e
delle associazioni che in questa regione si occupano del tema rifiuti e
delle problematiche ambientali.
La missiva è
innanzitutto una smentita alle affermazioni del Presidente della Regione
Campania Caldoro, il quale, all’indomani della pubblicazione della
lettera di messa in mora da parte dell’Unione Europea, sosteneva
pubblicamente che il Piano Regionale rifiuti in via di approvazione in
Campania, quello che prevede inceneritori destinati a bruciare più
del 50% dei rifiuti prodotti e discariche per oltre 8.800.000 mc nei
prossimi 10 anni, non era modificabile perché ce lo
“imponeva” l’Europa.
Così non è. E la
Commissione Europea lo dice chiaramente.
E, seppure la stessa
Commissione sostenga, in base alle procedure UE, di non poter interloquire
con soggetti che non siano le autorità italiane, essendo gli atti
del procedimento di messa in mora parzialmente riservati, con la stessa
lettera ci informa che terrà in evidenza le informazioni trasmesse
dal CO.RE.ri.
nell’ambito del procedimento in corso e ci invita a
trasmettere ogni ulteriore informazione che possa essere utile per una
valutazione della possibile evoluzione della situazione.
Come Coordinamento Regionale
rifiuti ovviamente non mancheremo di aggiornare la
Commissione su quanto sta accadendo.
Già
in queste ultime settimane abbiamo osservato come tutti i maggiori
rappresentanti delle amministrazioni locali, invece di concentrarsi sul
piano e su soluzioni ambientalmente compatibili e rispettose delle
normative europee, si stiano affannando a promuovere la realizzazione di
nuovi mastodontici impianti di incenerimento, utilizzando appunto come
alibi la lettera di messa in mora.
Si è passati dunque
dall’incredibile decisione dell’Amministrazione provinciale di
Caserta di aumentare da 90.000 a 250.000 tonnellate la capacità
dell’impianto previsto per l’omonima provincia, passando da una
teconologia impropia all’altra, dal Mega Gassificatore al Mega
inceneritore, che da qualche giorno è
stato definitivamente localizzato a Capua; alla preoccupante vicenda di
Napoli Est, in cui si sta provando a forzare la trattativa privata con la
A2A, o peggio a delocalizzare l’inceneritore a Giugliano, per
costruire il più grande termodistruttore d’Europa, giusto al
centro della “Terra dei fuochi” (in nefasta coerenza con
l’inceneritore di Acerra, realizzato in pieno “Triangolo della
morte”).
Ribadiamo
che tali scelte sono in linea con un piano regionale che appare
contrario alle normative comunitarie non per singoli aspetti
ma nella sua intera
impostazione, completamente fondata sull’incenerimento,
esattamente come il progetto fallimentare dell’era
Bassolino, creato dallo stesso “professore” e consulente che
ha redatto il piano attuale e quello per Caserta, un piano totalmente incurante delle serie pratiche di recupero
e riciclo della materia.
E’ evidente quindi che se dovesse diventare definitiva, con
l’approvazione in consiglio regionale, la proposta attualmente in
discussione, seppur con qualche timido miglioramento, non ci resterebbe
che procedere a denunciare formalmente l’ennesima violazione della
normativa comunitaria.
Per questo motivo ci auguriamo che la
Commissione non tardi oltremodo a prendere una posizione chiara sulla
compatibilità delle soluzioni proposte rispetto alla corretta
applicazione della normativa dell’Unione.
Come Coordinamento Regionale
rifiuti ci batteremo affinché tra discariche fuori
norma, megaimpianti di incenerimento e rifiuti tossici di cui è
imbottita l’intera regione, l’equilibrio ambientale della
Campania ed il destino dei suoi cittadini non vengano irrimediabilmente e definitivamente
compromessi.
Coordinamento Regionale
rifiuti della Campania (CO.RE.Ri)
http://www.rifiuticampania.org - contatti at rifiuticampania.org
Tel: 334-6224313 /
393-5477300
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