Registro esposti ad agenti cancerogeni. Un vademecum per i lavoratori



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+++++ Vademecum a cura di PeaceLink +++++

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Questo vademecum fornisce alcune semplici informazioni sul 'Registro esposti ad agenti cancerogeni'. E' una guida per i lavoratori e i loro rappresentanti affinche' si riapproprino di diritti di cui si parla poco o nulla anche in ambito sindacale. In molti casi si ignora addirittura se l'azienda abbia ottemperato agli obblighi di legge. 

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1) Il Registro esposti

La legge 626/94 prevede che vi sia un Registro dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni.


2) Le norme attuative

Le prescrizioni di legge sono state emanate con Decreto Ministeriale 155/07 del Ministero della Salute (Regolamento attuativo dell'articolo 70, comma 9, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626. Registri e cartelle sanitarie dei lavoratori esposti durante il lavoro ad agenti cancerogeni, G.U. 18 settembre 2007, n. 217).


2) Gli obblighi del datore di lavoro

Il Registro dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni (previsto dall'articolo 70, comma 1, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni) deve essere istituito dal datore di lavoro e inviato agli organi preposti alla prevenzione e alla sicurezza. Questo prevede il comma 3 dell’articolo 2 del DM 155/07 che istituisce il Registro dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni: “Il datore di lavoro invia in busta chiusa, siglata dal medico competente, la copia del registro di cui al comma 1 all'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL) e all'organo di vigilanza competente per territorio entro trenta giorni dalla sua istituzione”.


3) Le attuali competenze dell'Inail

L'ISPESL, è stato recentemente sciolto e incorporato nell'INAIL, e tuttavia il DM 155/07 andava e va attuato.


4) Conservazione dei dati per 40 anni

Il DM 155/07 prescrive: “La conservazione dei dati sanitari raccolti deve essere assicurata per 40 anni dalla cessazione del lavoro comportante esposizione ad agenti cancerogeni” (art.3 comma 6).


5) Indagini epidemilologiche sui lavoratori esposti

Le autorità sanitarie dovrebbero essere in possesso di una consistente quantità di dati che possono consentire di effettuare calcoli statistici sull’impatto che i cancerogeni industriali hanno avuto e hanno attualmente sui lavoratori. 


6) Le cartelle sanitarie dei lavoratori in pensione

Dove sono le “cartelle sanitarie e di rischio” dei lavoratori in pensione?
Ogni lavoratore puo' richiederne una copia per verificare quali dati contengano. Tali cartelle sono previste dal dlgs 626/94 e consentono di documentare gli effetti dell’esposizioni dei lavoratori agli agenti cancerogeni. In Italia vi dovrebbero essere milioni di "cartelle sanitarie e di rischio" su cui si possono compiere indagini, sia per capire l'incidenza dei tumori sui lavoratori in attività sia per verificare se quelli in pensione hanno avuto delle conseguenze dopo l'esposizione.


6) Cosa puoi fare tu

E' importante chiedere nella tua fabbrica un’indagine specifica sull’esposizione dei lavoratori agli agenti cancerogeni, anche per verificare se il Registro dei lavoratori esposti ad agenti cancerogeni sia stato effettivamente attivato e se sia disponibile per effettuare elaborazione statistiche per verificare quanti decessi e quanti ammalati vi siano stati in questi anni nei reparti a più alto rischio.

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