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11 settembre. Non dimentichiamo le altre vittime!
- Subject: 11 settembre. Non dimentichiamo le altre vittime!
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sat, 10 Sep 2011 11:47:25 +0000
- Importance: Normal
- Sensitivity: Normal
www.peacelink.it -----Original Message----- From: Tavola della pace <tavola at perlapace.it> Date: Sat, 10 Sep 2011 12:52:10 To: volontari<volontari at peacelink.it> Reply-To: tavola at perlapace.it Subject: 11 settembre. Non dimentichiamo le altre vittime! 11 settembre Non dimentichiamo le altre vittime! Non posso accettare di stare zitto. Il decennale dell'11 settembre ha messo in moto tutti i mezzi di comunicazione. E' giusto. Quel devastante attentato terroristico ha provocato uno sconvolgimento così profondo delle nostre vite che deve essere ricordato e ricollocato nella memoria collettiva. Quello che non trovo giusto è l'uso retorico e strumentale che si sta facendo delle vittime di quella tragedia. Di una parte delle vittime, per la verità. Perché, e questo è il fatto che più non mi dà pace, noi tutti stiamo più o meno strumentalmente onorando la memoria solo di alcune vittime e non di tutte. Quelle che sono morte sul suolo americano. Le altre non esistono, o forse non devono esistere. Quali altre? Quelle che sono state ammazzate al di fuori degli Stati Uniti a causa di quell'attentato e delle scelte più scellerate che l'hanno seguito. Penso a quelle duecentoventicinquemila persone che sono morte in Afghanistan, in Iraq, in Pakistan nelle guerre che abbiamo iniziato e mai finito dopo l'11 settembre. Nessuno sa realmente quante siano perché nessuno è mai riuscito effettivamente a contarle. Nessuno conosce i loro nomi, nessuno ha raccolto le loro foto, nessuno ha ricostruito le loro storie, nessuno sta costruendo in loro onore un memoriale, nessuno è andato a incontrare a scusarsi con i loro familiari, nessuno si è preso cura di loro. Eppure anche loro sono morte a causa dell'11 settembre. Eppure anche loro erano quasi tutti innocenti. La loro sola colpa è stata di nascere nel posto sbagliato con il regime sbagliato. Non dimentichiamoli, dunque. Anche loro hanno diritto di entrare nella nostra memoria collettiva e nonostante qualcuno cerchi di cancellarli, ci entreranno. Perché la storia non si cancella. PS: Aggiungo una sola breve considerazione sul bilancio di questo decennio. L'11 settembre 2001 la storia ha fatto un passo indietro. Pochi giorni dopo, il 7 ottobre, la storia ne ha fatto un altro. Molti altri passi indietro sono poi seguiti e oggi ci ritroviamo prigionieri di una gravissima crisi economica da cui non sappiamo come uscire. Questa è la storia di noi occidentali ma non di tutto il mondo. Per un'altra parte dell'umanità il bilancio di questo decennio è tutt'altro che negativo. Mentre noi spendevamo oltre 4 trilioni di dollari per fare la guerra altri investivano sullo sviluppo. Così noi oggi ci ritroviamo più poveri e insicuri e loro hanno ritmi di crescita impressionanti. Loro sono andati avanti. Noi siamo andati indietro. Noi piangiamo e loro festeggiano. Probabilmente il 12 settembre dovevamo imboccare un'altra strada. Quando verrà il giorno in cui potremo esclamare: "Meglio tardi che mai"? Flavio Lotti Coordinatore nazionale della Tavola della pace Perugia, 10 settembre 2011 In ottemperanza al D.L. n. 196 del 30/6/2003 in materia di protezione dei dati personali, le informazioni contenute in questo messaggio sono strettamente riservate ed esclusivamente indirizzate al destinatario indicato (oppure alla persona responsabile di inoltrarlo allo stesso). Vogliate tener presente che qualsiasi uso, riproduzione o divulgazione del testo deve considerarsi vietata. Nel caso in cui aveste ricevuto questo messaggio per errore, vogliate cortesemente avvertire il mittente (via email, fax o telefono) e provvedere all'immediata distruzione. Nel caso non vogliate più essere contattati e non essere più inseriti nelle nostre banche dati, vi chiediamo di trasmetterci una mail alla nostra casella di posta elettronica privacy at perlapace.it
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