Chiara Castellani è in Italia



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www.kimbau.org



Chi è Chiara Castellani

Chiara Castellani, è un medico con specializzazione in ginecologia e
ostetricia e missionaria laica, che ha fatto della sua vita un impegno
permanente al servizio dei più deboli, dei più poveri – prima in Nicaragua
ed ora nella Repubblica Democratica del Congo.

Nel cuore della foresta equatoriale, dal 1991 dall'Aifo – "Amici di Raoul
Follereau" -  a Chiara viene affidata la gestione di un ospedale fantasma,
abbandonato dai belgi– dove manca tutto dall'acqua, ai medicinali fino
alla corrente elettrica.

L'ospedale si trova a Kimbau,  uno dei punti più poveri e sperduti del
Pianeta, luogo dalle mille contraddizioni: dove “la povertà genera guerra
e la guerra genera povertà”.

Kimbau è il luogo dove le malattie sono tante ed insidiose: come la
malaria, l'HIV, la tubercolosi, il morbillo, la malattia del sonno che
uccide il 100% delle persone colpite.

Ma è anche il luogo dove si viene uccisi dal cianuro della manioca non
lasciata macerare nell’acqua a sufficienza perché la fame è devastante e
impedisce di aspettare.

A Kimbau così come nell'ospedale con 400 ammalati dove manca l'acqua, la
luce, e dove scarseggiano i medicinali -  è per tutti "Mama Clara".

Fino al 1991 i poveri e malati di Kimbau non potevano essere assistiti, e
tanto meno curati. Infatti su una superficie di cinquemila chilometri
quadrati fino al 1991 non c’era neanche un medico.

Chiara Castellani è riuscita a compiere delle straordinarie imprese come
ripristinare i reparti di medicina generale, chirurgia, ginecologia e
pediatria, lottando per salvare vite umane e promuovere  il diritto alla
salute anche dopo la mutilazione subita al braccio destro a seguito di un
grave incidente.

Era il 1992 dopo la perdita di un braccio in un incidente stradale decide
infatti di restare e continuare la sua missione al servizio dei poveri di
Kimbau. «È stato quel giorno – scrisse nel libro autobiografico “Una
lampadina per Kimbau - che sono diventata "un passero con un'ala sola".
Quando la mia vita di donna e medico è stata spezzata in due».

Anche quando arriva la guerra – lei resiste: è là al fianco delle donne
congolesi che hanno pagato il prezzo più alto dei conflitti con i figli e
i mariti morti negli scontri, i villaggi saccheggiati, le figlie stuprate
come testimonia la stessa Chiara nel libro " Una lampadina per Kimbau".

E a proposito di donne, Chiara scrive anche che  "Se l'Africa ce la farà a
uscire dall'abisso nel quale sta sprofondando  lo dovrà alle sue donne, le
sole testimoni del mistero della vita, annunciatrici della vittoria della
vita sulla morte." "In una zona in cui la poligamia riduce le donne a
braccianti agricole gratuite alla mercé del loro marito-padrone" -
racconta in un'intervista - ha scelto inoltre di gestire un ospedale
diretto essenzialmente da donne, presenti soprattutto nei posti chiave.

Ma Chiara è anche colei che si batte ogni giorno contro ogni forma di
sopruso e di discriminazione, contro ogni forma di ingiustizia sopratutto
quella che il neoliberismo ha imposto all'umanità.

Lo fa e lo continua a fare lanciando diverse campagne nonviolente:

Nel 2006 ad esempio PeaceLink e Gazzetta Mondo (la pagina del mercoledì
della Gazzetta del Mezzogiorno) accogliendo l'appello di Chiara
Castellani, decidono di promuovere la campagna "Neroazzurro per l'Africa",
un'idea insolita ed efficace: costruire trappole neroazzurre contro la
mosca tse tse. Ipnotizzata dai colori della squadra interista la
pericolosissima mosca tse tse(che causa la malattia del sonno, una delle
malattie più temute in Africa) viene catturata nella trappola, senza dover
ricorrere quindi a nocivi insetticidi o alla deforestazione. Con soli 8
euro si costruisce una una trappola neroazzurra,e si salvano tante vite
umane!

L'anno successivo, invece Chiara insieme all'associazione Peacelink
lanciano la campagna "Ndombe kele kitoko" (nero è bello) contro il sapone
"razzista" al mercurio (nella Repubblica Democratica del Congo il sapone
al mercurio - per la cui tossicità è stato vietato in Europa - viene
pubblicizzato come sapone che schiarisce la pelle - lanciando subdolamente
un messaggio razzista secondo cui la pelle bianca sarebbe molto più bella
che la pelle nera!)

Ora un nuovo e grave problema da risolvere al piu presto si è
ripresentato: il guasto della piccola centrale idroelettrica che era stata
attivata con tanta fatica, ha inevitabilemente comportato seri danni
all'attività dell'ospedale. Era il 14 ottobre 2006 e lo ricordano bene gli
abitanti di Kimbau: la centrale idroelettrica ha consentito di pompare
l'acqua fino a Kimbau, di far giungere l'acqua fino all'ospedale senza
dover percorrere 3 km per raggiungere il fiume.

In tanti si stanno impegnando per ripristinare la centrale idroelettrica,
per riportare acqua e luce nell'ospedale di Kimbau. Servono ovviamente dei
fondi. Per questo anche la Roma Fun La Stracittadina, ha deciso di voler
destinare la raccolta fondi all’Ospedale di Kimbau. Sono stati raccolti
652 euro.

Per sostenere l'incredibile lavoro di Chiara Castellani, e per conoscere
la vita di un medico, di una donna straordinaria, si presenta dunque
un'occasione speciale: incontrarla.


Antonietta Podda
amici at kimbau.org