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Autorizzare l'Ilva di Taranto? Non in questo modo!
- Subject: Autorizzare l'Ilva di Taranto? Non in questo modo!
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 22 Feb 2011 15:08:21 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Comunicato stampa da Roma La delegazione di Altamarea e delle associazioni intervenute nell’ambito della procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale per l’esercizio dello stabilimento Ilva di Taranto ha presentato le proprie osservazioni nell’ambito della Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente. A rappresentare la cittadinanza preoccupata per gli aspetti ambientali e sanitari si sono espresse nell’AIA, con osservazioni specifiche e prese di posizione, le seguenti associazioni: AIL, Impatto Zero, Legambiente, Libera, PeaceLink, Vigiliamo contro la discarica, Wwf, oltre ad Altamarea che rappresenta un coordinamento generale. Nonostante la contrarietà dell’azienda, manifestata formalmente all’inizio della seduta, è stato riconosciuto il diritto ad esporre le osservazioni nella Conferenza dei Servizi. Hanno preso la parola Biagio De Marzo, Alessandro Marescotti e Leo Corvace. I relatori hanno evidenziato complessivamente che il parere espresso dalla Commissione non quantifica i benefici ambientali. I dati presenti nel Parere Istruttorio Conclusivo, evidenziano anzi preoccupanti scenari di peggioramento delle emissioni. Infatti la produzione di acciaio passerebbe da 9 a un quantitativo virtuale di 15 milioni di tonnellate di acciaio, con un incremento consequenziale dell’inquinamento. I dati dell’appesantimento dell’inquinamento sono evidenti nella cokeria, di cui viene previsto un incremento produttivo. Dagli atti – e da quanto osservato dalla Commissione - si evince tra l’altro che nella cokeria le polveri passerebbero dalle 822 tonnellate/anno del 2005 a 1267 tonnellate/anno dopo l’eventuale rilascio dell’AIA. Peggiora anche il quadro di emissioni del biossido di azoto (NO2), un gas estremamente tossico e irritante. Nella cokeria (dati 2005) venivano emesse 2222 tonnellate/anno, mentre all’indomani dell’ottenimento dell’AIA ne verrebbero emesse 4946 tonnellate/anno (nel caso di un previsto incremento produttivo). Su www.tarantosociale.org è inserita una parte della documentazione presentata, comprese le diapositive proiettate oggi nella conferenza dei servizi. Nella lettera di presentazione della copiosa documentazione delle associazioni (22 relazioni) si legge: “E’ indubbio il collegamento con l’inquinamento di origine industriale e l’AIA è lo strumento più efficace per incidere sul serio e alla radice, a condizione che vengano rispettati i suoi stessi principi ispiratori. Il Parere 2010 della Commissione AIA ignora tutto questo. Il Gestore nella documentazione ha dichiarato che nel 2005 c’è stata l’emissione di 1,1 tonn/anno di IPA, mentre nello stesso anno al Ministero per l’INES dichiara 22,5 tonn/anno. La Commissione si stupisce ma non chiede spiegazioni. A Taranto a occhio nudo si vede la cappa di polvere e fumo che sovrasta la città. E' sufficiente osservare una foto satellitare del distretto industriale per avere contezza del danno ambientale prodotto al territorio”. In conclusione le associazioni ritengono palesemente inadeguato il parere della Commissione AIA e hanno invitato il Ministero dell’Ambiente a dettare rigide e chiare prescrizioni che riducano drasticamente le quantità annue emesse di inquinanti, ricorrendo anche alle migliori tecnologie in assoluto. Leo Corvace Biagio De Marzo Michele Lazzaro Alessandro Marescotti
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