[gc] Italia: dove sono gli angeli del fango? - Petrolio: sta nascendo il Brasile saudita?
- Subject: [gc] Italia: dove sono gli angeli del fango? - Petrolio: sta nascendo il Brasile saudita?
- From: Giornalismo partecipativo <gc at gennarocarotenuto.it>
- Date: Tue, 1 Sep 2009 16:22:01 +0200
- Sender: garibaldiuy at gmail.com
Dove sono gli angeli del fango?
Sono all’estero da quasi tutta l’estate e l’idea di tornare a giorni mi preoccupa. L’idea, guardando i media italiani da lontano e osservando anche come gli altri ci leggono (anche quelle che noi liquidiamo come repubbliche delle banane ridono di noi e di Silvio nostro), è quella di una marea di fango che dal supermercato televisivo dello squallore monta e tutto travolge.
Il berlusconismo sputtanato in ogni dove, lo squadrismo assassino leghista, le tergiversazioni mediatiche per mascherare questo e quello ma anche, o forse soprattutto, l’inanizione fino all’inanità dell’opposizione riducono la democrazia a un gioco sporco di gossip, dossier e quindi di fango che tira fuori il peggio del peggio di un paese oramai ignobile dove si tollera l’intollerabile (“il noto omosessuale”…).
E per dare pane al pane il peggio del paese lo tira fuori, ma gli altri non sono tanto meglio, un giornalista pagato più del centrattacco del Milan proprio per fare il gioco sporco. Tutti lo temono più che rispettarlo. E’ un mestatore nel torbido, Vittorio Feltri, oltre che un fascista, accompagnato, ricordo, da un condannato per favoreggiamento in sequestro di persona, Renato Farina. Come avrebbe detto mia nonna siamo al bue che dà del cornuto all’asino (Dino Boffo, Ezio Mauro, Antonio Di Pietro, Romano Prodi e quant’altri sorbiscono l’olio di ricino del loro squadrismo ben pagato).
Feltri è pagato milioni per schizzare merda su chiunque si metta di traverso a chi gli molla l’osso ma è vero che (sempre mia nonna) in questo paese il più pulito della nostra classe dirigente c’ha la rogna. Soprattutto con questa destra non si fa politica, si rutta, si scende negli inferi del loro livello, razzisti, evasori e mignotte (e se trovate semplificatorio questo quadro allora ho proprio ragione). Chissà, forse il fango e la guerra per bande vuol dire che il sistema dei ricatti, protezioni e dossier incrociati che si è tenuto in piedi da Tangentopoli fino a ieri (io so di te, tu sai di me, stiamo zitti tutti e tre, giornali compresi) sta saltando. Forse perfino il fango è una buona notizia.
Ma anche San Giorgio si confonde col drago se l’elemento nel quale combattere è la melma. E intra-opposizione (presunta) si svicola come le anguille piuttosto che far politica. Basta pensare al PD che mette più ritualità del PCUS nel preparare un congresso dove però i candidati non accettano di dibattere tra loro e sciogliere nodi.
L’autunno che si prepara è un autunno di squallore, non illudiamoci. Intanto i cassintegrati, i migranti, i precari, i disoccupati non otterranno risposte e non sapranno dar nome al loro disagio già che “conflitto sociale” è oramai un concetto astratto. E allora solo il fango continuerà a montare come la panna, dirimerà scontri e stroncherà o lancerà carriere seppellendo, strozzando, asfissiando tutto quello che di buono e bello c’è nel nostro paese, i libri, l’arte, la cultura, il lavoro di italiani e migranti insieme.
Ma quando il fango sembrerà aver travolto tutto eccoli che arriveranno, sporchi, zuppi, stanchi, ma con gli occhi e le mani pulite. Saranno studenti, lavoratori, donne e uomini di questo paese che a milioni hanno conservato dignità e coscienza oltre il burro della videocrazia. Si sporcheranno le mani non per insozzarsi ma per pulire e restare puliti e dal fango cominceranno ad emergere gli incunaboli di una vecchia, nuova epoca, quella di tutti quelli che vogliono vivere in un paese civile dove giustizia e libertà smettano di essere concetti completamente travisati. Saranno i nuovi angeli del fango come a Firenze nel ‘66. Speriamo che facciano (facciamo) presto.
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