La polizia mente sempre, ma…
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- From: Gennaro Carotenuto <gc at gennarocarotenuto.it>
- Date: Thu, 9 Apr 2009 16:14:28 +0200
- Sender: garibaldiuy at gmail.com
La polizia mente sempre, ma…
A fianco
potete vedere il video di come la polizia malmena il giornalaio Ian
Tomlinson a Londra che di lì a poco morirà durante le manifestazioni
critiche del G20 la settimana scorsa. Dunque erano balle le versioni
ufficiali per le quali la polizia avrebbe soccorso Ian bersagliata dai
manifestanti.
Come erano balle, rimanendo in Gran Bretagna, le versioni ufficiali sull’omicidio del cittadino brasiliano Jean Charles de Menezes il 22 luglio 2005 a Londra. Ne scrivemmo qui, qui quando l’assassinio si verificò e infine qui e qui, nel 2007 quando i depistaggi ma anche l’impunità furono dimostrati.
Nel 2001 chi scrive si recò in Questura a Genova alla conferenza stampa con la quale doveva essere giustificato il selvaggio assalto alla scuola Diaz (nella foto). Scrissi che avevano massacrato 92 persone per trovare appena due molotov mostrate in conferenza stampa. Pochi mesi dopo dovetti chiedere scusa ai miei lettori: perfino quelle due molotov erano state introdotte dai poliziotti. Tutte balle quindi. Ma di balla in balla chi muore è lo stato di diritto e la democrazia.
In questi giorni a Milano sono stati arrestati due membri della polizia ferroviaria accusati di aver massacrato di botte un clochard fino ad ammazzarlo. Comunque andrà a finire di sicuro avevano aggiustato la verità a loro fini.
Quando arrivai alla Diaz in quell’alba tragica di quel luglio genovese una delle cose che mi colpì di più erano le decine e decine di rollini fotografici esposti alla luce dai poliziotti. I rollini erano uno dei principali obiettivi del blitz. La polizia di stato di un paese democratico aveva bisogno di cancellare le prove delle violenze dei giorni precedenti che il Genoa Social Forum aveva dichiarato (imprudentemente) di conservare proprio nel centro stampa della scuola.
Sono passati appena otto anni eppure Genova per noi era un altro mondo. Oggi è ben difficile che si possano cancellare immagini di violenze avvenute in pubblico, non ci sono rollini da esporre alla luce e perfino l’allarme sicurezza, con le migliaia o milioni di telecamere figlie dell’allarme securitario si possono ritorcere contro i controllori. Delle manifestazioni, delle crisi, non c’è più uno o pochi scatti ma migliaia o milioni, di professionisti o di cittadini che fanno informazione. E’ un altro mondo, possiamo farcela e chi mente non può sperare di farla franca.
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