Diossina, lettera di una famiglia di allevatori di Taranto



E' proprio vero, non c'è limite all'indecenza! Siamo esterrefatti dagli
avvenimenti di questi ultimi giorni. Già è difficile per noi sopravvivere,
considerando che dall'indimenticato ed indimenticabile 10/12/2008 siamo
praticamente disoccupati ancora in attesa del sospirato risarcimento (1),
in più siamo costretti ad assistere a sceneggiate oltremodo irrispettose
nei confronti dell'intelligenza umana. Da mesi, su più fronti, si cerca di
rosicchiare delle soluzioni che possano rendere vivibile la nostra città.
Chi più, chi meno, abbiamo subito le conseguenze di una politica cieca e
sorda che per anni ha finto di agire per il bene collettivo. Nel momento
in cui ci sembrava di intravedere uno spiraglio aperto sul futuro, nel
momento in cui speravamo che alcuni tra i responsabili fossero finalmente
pronti a fare ammenda, cercando di rimediare ai tragici errori del passato
perpetrati per decenni fino al nostro presente, udiamo parole pesanti come
i metalli che inquinano la nostra aria, il nostro mare, la nostra terra e
quindi il nostro sangue. Sulla nostra pelle, però, abbiamo imparato che
stando zitti non si ottiene nulla, anzi si fornisce quel tacito assenso
che finisce col giustificare ogni azione intrapresa da chi dovrebbe
decidere per noi, cioè in difesa dei nostri interessi. Per questo noi
zitti non staremo più!

Cogliamo, dunque, l'occasione per associarci a quanto affermato e
sottoscritto da associazioni quali Peacelink, AIL, Comitato per Taranto,
in merito alle scandalose affermazioni ed intenzioni del nostro Ministro
per l'Ambiente (?) e, ancora una volta, nel nostro piccolo vogliamo
invitare i cittadini a non dimenticare che la battaglia intrapresa il
29/11/2008 con la manifestazione Alta Marea va alimentata quotidianamente,
le istituzioni locali e la magistratura a continuare nel loro lavoro
rispettivamente nell'interesse della città e della giustizia, affinché chi
di dovere si renda conto che a Taranto, la città più inquinata d'Europa
destinata, evidentemente, ad essere rasa al suolo, in realtà ci sono
persone viventi e pensanti desiderose di continuare a vivere e a pensare.
Cogliamo l'occasione per pregare Taranto di non lasciarsi morire d'inerzia
ancora una volta, anche perché "pecora ti fai…lupo ti mangia…"
appunto!

Fam. Fornaro


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NOTA
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(1) Alla famiglia Fornaro sono state abbattute tutte le pecore e le capre
perché contaminate da diossina.