[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Brindisi unita nel "no" al rigassificatore
- Subject: Brindisi unita nel "no" al rigassificatore
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Mon, 02 Feb 2009 00:19:58 +0100
- Organization: PeaceLink
Il rigassificatore e la politica Il Sindaco Mennitti ha nei giorni scorsi annunciato, dopo un incontro col Ministro Fitto, la decisione di ricandidarsi alla guida della città affermando di aver intravisto la disponibilità del Governo in merito alla positiva soluzione del problema del rigassificatore la cui realizzazione è considerata dalla nostra comunità, oltreché estremamente pericolosa per l’incolumità dei cittadini, del tutto incompatibile con le politiche negli ultimi tempi avviate dalle Amministrazioni locali. Una scelta che il Sindaco ha condizionato alla definitiva conferma di tali assicurazioni da ricevere in un incontro romano fissato in un primo momento per il 29 gennaio e poi rinviato di qualche giorno. Assicurazioni che risulterebbero in linea col principio di civiltà e di democrazia per il quale le decisioni sul modello di vita sociale ed economica delle comunità locali vanno sempre adottate dal governo centrale in sintonia con gli orientamenti delle popolazioni interessate e mai contro di essi. Quella del rigassificatore è una questione di decisiva importanza per il futuro del nostro territorio ed è per questo che dopo le ultime elezioni amministrative, sotto la spinta di un forte movimento di opinione, si è verificata una virtuosa convergenza fra forze politiche locali di opposto schieramento e fruttuose collaborazioni istituzionali fra il Comune di Brindisi, la Provincia e la Regione. Un fatto inedito, una forza di pressione responsabile e determinata che ha indotto il precedente governo a riaprire il caso riconoscendo che vi sono state gravi irregolarità nelle procedure seguite e sospendendo l’autorizzazione a suo tempo concessa. E ciò mentre certi clamorosi sviluppi di un’inchiesta penale davano corpo ad accuse di corruzioni e di falsità sfociate nel rinvio a giudizio di 15 imputati, tra i quali vari dirigenti e manager della società costruttrice. Sorprende allora che la notizia di un possibile successo, anche se allo stato solo ipotizzato, delle pressioni che l’on.le Mennitti sta facendo sul Governo abbia dato luogo ad alcune improvvide sortite caratterizzate, in qualche caso, da freddo scetticismo e, in qualche altro, da polemici sofismi: atteggiamenti che invero non giovano alla causa del “no” al rigassificatore. Occorre invece confermare la ferma opposizione alla realizzazione dell’impianto da parte delle forze politiche che si sono già in tal senso espresse nei Consigli comunale e provinciale cementando su questo tema quella utile convergenza di cui hanno dato meritoriamente prova in questi anni. Così come appare giusto dare atto ad Errico (che lascia) ed a Mennitti (che vorrebbe potersi ricandidare) di aver combattuto con lucidità e coraggio sul fronte del rigassificatore la “buona battaglia”. Una battaglia che il notaio Errico proseguirà certo nei modi e nei ruoli da lui prescelti e che l’on.le Mennitti sta in questi giorni portando avanti con una azione persuasiva nei confronti del Governo alla quale si dovrebbe guardare senza miopie ed anche con solidale attenzione e comprensivo rispetto. L’augurio è che l’Esecutivo si convinca della illegittimità del decreto con il quale è stata autorizzata la costruzione del rigassificatore e che, a conclusione della procedura di revisione dell’iter autorizzativo, rimuova tale provvedimento. Ma se così non dovessero andare le cose, verrebbe gravemente mortificata l’“autonomia” di funzioni e di poteri che la Costituzione e le leggi attribuiscono agli Enti locali in una materia concernente la fisionomia e l’economia della città e del territorio. Funzioni e poteri che costituiscono l’anima della stessa ragion d’essere di tali enti. Ed il Governo si troverebbe gravato della pesante responsabilità di disattendere una forte domanda popolare e di dover gestire, con la burocrazia e contro la democrazia, una situazione lacerata ed insostenibile. Brindisi, 31 gennaio 2009 Michele DI SCHIENA