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Bombe a grappolo, domani conferenza a Dublino. Il Papa per la messa al bando
- Subject: Bombe a grappolo, domani conferenza a Dublino. Il Papa per la messa al bando
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sun, 18 May 2008 19:48:41 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Bombe a grappolo, a Dublino si cerca accordo ANSA 18.5.2008. Raggiungere un accordo tra 170 Paesi per un Trattato internazionale sulla messa al bando delle bombe a grappolo, sulla falsariga di quello sottoscritto dieci anni fa per le mine antiuomo. E' l'obiettivo a cui punta l'ultima conferenza internazionale del Processo di Oslo che si apre domani a Dublino. E' stato il Papa - alla vigilia dell'appuntamento in Irlanda - a lanciare un accorato appello affinché le diplomazie mondiali possano a Dublino elaborare "uno strumento internazionale forte e credibile" per "rimediare agli errori del passato" ed "evitare che si ripetano in futuro". "Dovete - ha incitato Benedetto XVI rivolgendosi ai partecipanti alla Conferenza - produrre una Convenzione che interdica questi micidiali ordigni". Sono in tutto 50 organizzazioni non governative e 46 Paesi, tra cui l'Italia, che nel febbraio del 2007 ad Oslo hanno aderito ad una dichiarazione nella quale si impegnavano a "concludere entro il 2008 uno strumento internazionale vincolante che preveda il divieto dell'uso, della produzione, del trasferimento e dello stoccaggio delle munizioni a grappolo che causano danni inaccettabili ai civili". Solo tre i Paesi presenti alla riunione che non hanno approvato il documento: Giappone, Romania e Polonia. Tra gli assenti figuravano: Stati Uniti, Russia e Cina. Nei giorni scorsi le Ong Greenpeace e 'Fundacio per la Pau' hanno fatto trapelare la notizia che domani a Dublino la Spagna non si schiererà a favore dell'eliminazione totale delle bombe a grappolo, ma piuttosto sosterrà con Germania e Brasile, tra i i principali produttori di queste armi, l'eliminazione di quelle antiche e non delle moderne, ritenendole sicure. Una tesi, questa, che trova la ferma opposizione degli ecopacifisti per i quali "non esistono bombe a grappolo buone o cattive, così come non esistevano mine antiuomo più o meno distruttive". A Dublino hanno già fatto sapere che non parteciperanno Stati Uniti, Israele, Cina, Russia, India e Pakistan, tutte nazioni ai vertici della produzione mondiale delle 'cluster bombs'. Dalle Nazioni Unite trapela tuttavia che la Casa Bianca sta incoraggiando l'adozione di un accordo al ribasso. LE BOMBE A GRAPPOLO, COSA SONO Le bombe cluster - note come bombe a grappolo - sono particolarmente pericolose perché esplodono sopra il terreno, rilasciando in un vasto raggio migliaia di piccoli ordigni programmati per esplodere all'impatto. Si tratta in sostanza di un contenitore di metallo pieno di sub-munizioni che uccide e mutila migliaia di persone, anche in tempo di pace. Dalle osservazioni sull'uso delle bombe a grappolo nei conflitti risulta che fra il 10 e il 40% non esplodono e restano cariche per anni sul terreno dell'area presa di mira. Tornate in prima pagina dopo l'ampio uso fattone da Israele in Libano, queste micidiali bombe vengono sganciate da aerei o tirate da terra e possono contenere fino a 650 sub-munizioni. Quest'ultime sono disseminate in un raggio di diverse centinaia di metri, anche lontano dall'obiettivo militare. In teoria dovrebbero esplodere al momento dell'impatto, ma spesso tali ordigni restano inesplosi in agguato nel terreno, pronti a mietere vittime. Secondo un rapporto di Handicap International fino al 98% delle vittime degli ordigni a grappolo sono civili. La complessità del problema rappresentato dalle bombe a grappolo deriva dal fatto che è possibile conoscere solo l'area del lancio ma non la loro esatta ubicazione sul suolo. La disposizione casuale delle bombe e il loro interramento rendono quindi complesso e pericoloso ogni intervento di bonifica. Inoltre, gli ordigni sono strutturati in modo tale da rendere impossibile l'impiego dei mezzi meccanici di sminamento e, spesso, anche dei cani appositamente addestrati per la ricerca delle mine. Esistono vari tipi di bombe cluster: le più potenti riescono a perforare a 15 metri di distanza una lamiera di acciaio di 125 millimetri o ad uccidere in un raggio di 150 metri. Nessun tipo è provvisto di congegno di autodistruzione che le elimini in caso di mancata esplosione. Realizzate e impiegate con finalità peculiarmente offensive, le bombe cluster più sofisticate costituiscono una consistente fetta dell'armamento aereo degli Stati Uniti d'America e della Gran Bretagna. Non è ancora quantificabile quanto queste bombe durino nel tempo, dato il loro impiego relativamente recente. La maggior parte delle bombe cluster ha forme e colori tali da suscitare la curiosità di chiunque, adulto o bambino, sia ignaro della loro pericolosità. Simili a palline da tennis o a cilindri dai colori sgargianti con attaccato un "simpatico" fiocco di stoffa o un "grazioso" piccolo paracadute, gli ordigni invitano facilmente ad essere raccolti. --- Papa sostiene conferenza per bandire bombe a grappolo GENOVA (Reuters 18.5.2008) - Papa Benedetto spera che la conferenza in programma a Dublino sulle bombe a grappolo metta fuori legge questo tipo di arma, che ha provocato migliaia di morti in tutto il mondo, attraverso una convenzione internazionale. "Auspico che grazie alla responsabilità di tutti i partecipanti, si possa giungere a uno strumento internazionale forte e credibile", ha detto il Papa oggi in visita a Genova. Domani a Dublino si daranno appuntamento oltre 100 delegati di altrettante nazioni per mettere a punto un trattato contro le cosiddette bombe a grappolo. Questi ordigni una volta lanciati, si aprono e sganciano su un'area molto vasta un altro centinaio di bombe più piccole che spesso non esplodono e creano così dei veri e propri campi minati. Il programma Onu per lo sviluppo ha detto che le bombe a grappolo hanno provocato oltre 13.000 tra morti e feriti accertati in tutto il mondo, la maggior parte dei quali in Laos, Vietnam, Afghanistan, Iraq e Libano. I Paesi che più le utilizzano e le producono tra cui Stati Uniti, Israele, Cina, Russia, India e Pakistan non parteciperanno alla conferenza di domani. --- Alessandro Marescotti http://www.peacelink.it Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
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