Per ricordare Peppino Impastato



PEPPINO IMPASTATO
UNA VITA CONTRO LA MAFIA
A 30 ANNI DALLA SUA UCCISIONE
http://www.peppinoimpastato.com

CINISI (PALERMO) - "Fra Terrasini e Cinisi non si era mai vista una
manifestazione antimafia così nutrita". Le parole di Giovanni Impastato,
fratello di Peppino, hanno salutato il corteo che ha ripercorso l'ultimo
tragitto fatto con la sua auto dall'ex militante di Democrazia proletaria
prima di essere assassinato dagli uomini di Tano Badalamenti, la notte tra
l'8 e il 9 maggio di trent'anni fa.

Dalla vecchia sede di 'Radio Aut', a Terrasini, le oltre seimila persone
dietro lo striscione con su scritto "La mafia uccide il silenzio pure",
hanno raggiunto Cinisi, dove la manifestazione si è conclusa davanti alla
casa natale di Peppino Impastato, a 'cento passi' dall'abitazione del boss
Badalamenti, come ricorda il titolo del film di Marco Tullio Giordana. Un
importante punto di memoria e raccordo delle diverse esperienze antimafia
e di impegno civile che è stato trasformato da Giovanni Impastato, nella
"Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato", intitolata anche alla madre
che fino alla morte nel 2004 si è battuta per ottenere verità e giustizia.
Solo nel 2002 Badalamenti fu condannato all'ergastolo come mandante del
delitto, per anni archiviato come un incidente da inquirenti che avevano
preso per buona la messinscena dei mafiosi: il cadavere di Impastato,
esponente di Democrazia proletaria, era stato abbandonato sui binari nei
pressi della stazione di Cinisi, come se fosse morto durante un attentato
dinamitardo che stava preparando.

Fra la folla anche l'ex leader di Dp, Mario Capanna, un gruppo in
rappresentanza del comitato "No Dal Molin" e uno di quello "No Tav". Luisa
Impastato, nipote di Peppino, ha distribuito quattromila fiori, gerbere
donate al forum sociale antimafia, da un'associazione pugliese. Presente
anche Francesco Caruso, espressione dei movimenti no global. E poi i
vecchi compagni di Peppino e tanti giovani del movimento antimafia rinato
negli ultimi mesi a Palermo. Nel corteo, che all'ingresso a Cinisi ha
intonato "Bella ciao", tante bandiere rosse. Ma lungo la strada dei "cento
passi" la maggior parte delle finestre sono rimaste ancora una volta
chiuse e pochissime persone si sono affacciate.

"Cinisi ha fatto una scelta antimafia chiara, non è più dalla parte di
Tano Badalamenti, ma si riconosce in Peppino Impastato", ha detto il
sindaco Salvatore Palazzolo annunciando che "L'aula del consiglio comunale
sarà intitolata a fine giugno a Peppino Impastato".

(La Repubblica 9 maggio 2008)


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Alessandro Marescotti
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(TA)