Comunicato stampa: Senzaconfine riapre a Roma. Con preghiera di diffusione e pubblicazione




1. Più di dieci anni di lotta in poche righe
L'associazione Senzaconfine fu fondata dall'ex missionario saveriano Eugenio Melandri, allora europarlamentare indipendente per Democrazia Proletaria. Si era nel lontano 1989, a ridosso della grande mobilitazione di Roma per la morte di Jerry Essan Masslo e dell'avvio del movimento antirazzista. Il tempo delle grandi speranze. Un'altra epoca.

La nostra è dunque una delle più antiche associazioni del settore in Italia. Fu fondata espressamente come "luogo d'incontro multicolore" , con un gruppo promotore misto di italiani e stranieri, ed ha sempre conservato questa caratteristica.

Per diversi anni, con l'omonima newsletter poi divenuta rivista, "Senzaconfine" fu anche una delle principali fonti di in/formazione per gli operatori italiani e stranieri, non solo sui problemi sociali e giuridici dell'immigrazione ma sui suoi intrecci con la cooperazione e la solidarietà internazionale e con le tematiche dell'esclusione in genere.
Una parte essenziale di questo lavoro fu per anni l'intervento nelle carceri, con l'avvio dell'attività del Cidsi (Centro d'iniziativa sulla detenzione straniera in Italia) grazie alla presenza e al lavoro di un detenuto semilibero, Willy Piroch,

A Roma "Senzaconfine" si rinnovò profondamente nel '92 entrando in contatto con l'esperienza dell'ex-Pantanella, la fabbrica dismessa occupata e autogestita per un anno da migliaia di immigrati, e diventando poi la sede del "Coordinamento ex Pantanella". Da allora ha aggiunto all'attività di elaborazione e documentazione la denuncia del razzismo (istituzionale e non) e l'intervento diretto nelle lotte e vertenze concrete, con una presenza quasi quotidiana sulla stampa e con un ufficio legale che ha seguito migliaia di casi.

A metà degli anni '90 Dino Frisullo fu eletto segretario dell'associazione. Anche a causa del suo doppio ruolo di portavoce della Rete Antirazzista, Senzaconfine ha teso in quegli anni a "dissolversi e superarsi" in questo originale e generoso esperimento di rete nazionale. La Rete Antirazzista è esistita in modo organizzato e formale fino al '98-99, ma il suo tessuto è tuttora vivo e operante.

Nel frattempo a Roma Senzaconfine si faceva promotrice, insieme a tutti i centri sociali ed a molte associazioni di base, della delibera d'iniziativa popolare sull'assegnazione e uso sociale degli spazi di proprietà comunale.
Fu poi fra le prime associazioni a fare richiesta di una sede, da gestire insieme a diverse associazioni di immigrati. Una sede assegnata era infatti indispensabile per un'associazione totalmente autofinanziata, che fino ad oggi non ha mai preso una lira di denaro pubblico.
Cominciò allora un'odissea kafkiana. Nel corso di quattro anni il Comune di Roma assegnò a Senzaconfine una sede rivelatasi inesistente, poi ne propose un'altra in realtà murata, infine ne propose una terza, nel quartiere Esquilino (nel quale intanto il Comune stava svendendo a privati tutto il suo patrimonio), che oltre un anno dopo risultò non disponibile a causa di un contenzioso con l'ex affittuario. ..

Intanto Senzaconfine era diventata anche... Senzasede, perchè sfrattata per l'insostenibilità dei costi di affitto.
Per tre anni, che includono anche nell'ultimo anno il lavoro serrato e delicatissimo sulla vertenza per i "soggiorni negati" (Brescia-Roma- Napoli... ), l'associazione è dunque sopravvissuta precariamente, con il mobilio, l'archivio e la biblioteca ammassati in un deposito, ospite spesso della comunità più organizzata a Roma ma proveniente da un paese fra i più poveri al mondo, il Bangladesh. Anche questo, come dice la canzone, un senso suo ce l'ha...
Il senso politico della vergognosa manfrina dell'ufficio comunale competente è che un'associazione che non frequenta corridoi e anticamere, ma i ghetti degli esclusi, e che dai ghetti non ha risparmiato critiche e denunce anche ai comportamenti e alle inadempienze della giunta di centrosinistra, "deve" essere discriminata.

Anche perchè (e anche questo è un elemento di fierezza) Senzaconfine ha rifiutato la deriva subalterna vissuta da gran parte dell'associazionism o antirazzista nei confronti dei "governi amici", ma ha anche evitato di vincolarsi a questo o quel partito, fazione o cordata della sinistra politica e sociale. Associazione di sinistra, certo, ma indipendente e critica nei confronti di tutta la sinistra. Vivere così è difficilissimo, di questi tempi. Infatti Senzaconfine è stata più volte sul punto di sciogliersi. Ma ha sempre prevalso il senso di responsabilità nei confronti degli immigrati, che da parte loro hanno buona memoria, conoscono e riconoscono gli amici antichi - e, giustamente, li responsabilizzano.

2. TUTTO QUESTO PER SPIEGARE che ...

... IL 1. MAGGIO, DOPO LA MANIFESTAZIONE DEGLI IMMIGRATI ROMANI, SENZACONFINE CON UNA FESTA MULTICOLORE (MUSICA ROM, CIBI ARABI), HA UFFICIALIZZATO L'OCCUPAZIONE E L'AUTOGESTIONE DELLO SPAZIO DI PROPRIETA' COMUNALE SITO IN VIA DI MONTE TESTACCIO 22a, NEL COMPLESSO DELL'EX MATTATOIO.

L'occupazione in realtà era stata attuata un mese fa, sventando il tentativo di cedere sottobanco lo spazio come deposito all'AMA, l'azienda comunale di pulizia urbana. Questo mese è stato usato per trasformare, grazie a una sottoscrizione fra gli immigrati in lotta e al lavoro volontario di alcuni di loro, un antro invivibile abbandonato da decenni in uno spazio decente e civile.
Va sottolineato che l'occupazione è stata attuata in collaborazione con gli operatori del Villaggio Globale, che da molti anni ha sede nello stesso complesso e ne ha proposto la destinazione a "Città della Solidarietà".
E' in questo senso che va, dunque, anche l'insediamento di Senzaconfine nell'ex-mattatoio: creare un "polo" plurale e autogestito di presenza e attività antirazzista in una zona centrale di Roma.

A pochi passi c'è il centro Ararat, gestito come luogo di accoglienza e di cultura dai profughi kurdi. Dall'altra parte del complesso c'è il Tevere, le cui acque hanno portato via più di una giovane vita in fuga da violenti interventi di polizia nei confronti dei giovani maghrebini che vi stazionano. Dentro l'ex-mattatoio, le roulotte dei rom convivono con senegalesi, kurdi, altri africani, arabi... Una piccola città della solidarietà embrionalmente già esiste, e nelle attività del Villaggio globale decine di immigrati e profughi trovano anche modo di creare, direttamente o indirettamente, un minimo di reddito. E' dunque un laboratorio sociale ideale. E non da oggi. Non a caso fu nel Villaggio globale che, diversi anni fa, l'allora candidato sindaco Rutelli sottoscrisse davanti a molti (compreso uno che purtroppo non c'è più, Luigi Di Liegro) tre impegni, tutti disattesi: centri interculturali in ogni quartiere di Roma, diritti sociali per tutti
 ("clandestini" compresi), diritti civili e accesso al Campidoglio dei "consiglieri aggiunti" eletti dagli immigrati, come pratica dell'obbiettivo del diritto di voto pieno. Anche per questo, abbiamo deciso di occupare qui la sede in piena campagna elettorale.. . E' il nostro modo di rinfrescare la memoria storica. DA LUNEDI' 7 MAGGIO LA SEDE SARA' OPERATIVA, con sportelli legali il lunedì e il venerdì pomeriggio e attività di documentazione e consulenza negli altri giorni, sempre di pomeriggio a partire dalle ore 17. Abbiamo bisogno ancora di soldi per completare la ristrutturazione, installare il telefono e gli altri servizi. Dunque invitiamo tutti a sottoscrivere sul nostro conto bancario.
Abbiamo bisogno di attrezzature: computer, fotocopiatrice, fax...
Abbiamo bisogno, soprattutto, di contatti e disponibilità al lavoro comune.

Per ora, in attesa dell'allaccio telefonico, possiamo fornire, oltre all'E-mail senzaconfine@ hotmail.com, solo alcuni riferimenti telefonici privati: 0339.6504639 (Dino), 0347.5247272 (Giulia), 06.39737531 (Simonetta e Maria Luisa, per l'ufficio legale). Come fax si può usare per ora il numero 06.57305132 (Azad).
Vi chiediamo di inserirci o reinserirci nei vostri indirizzari fisici e telematici, di scambiare informazioni, di lavorare insieme. E di solidarizzare con noi. Anche solo con un messaggio.

Associazione SENZACONFINE
c/o Ex-Mattatoio - Via di Monte Testaccio, 22A 00154 Roma



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