Le donne vanno liberate non trasferite



Rimini, 28 marzo ‘08

 

Con Preghiera di lancio immediato

 

L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da
don Oreste Benzi, era presente con una sua unità di
strada martedì sera quando è avvenuta l'aggressione ai
danni  della giovane  bulgara colpita da un proiettile
sparato da una pistola ad aria compressa. sono stati i
nostri volontari che hanno cercato di prestare
soccorso alla ragazza e prontamente hanno chiamato il
113 intervenuto da li a pochi minuti.  peraltro pochi
minuti prima eravamo intervenuti ad un litigio nato
fra un gruppo di ragazze rumene ed il gruppo di
giovani Bulgare, le stesse in seguito aggredite.


Questa grave vicenda mette in luce nuovamente il
gravissimo problema dello sfruttamento e della
spartizione dei marciapiedi da parte del racket della
prostituzione su Rimini come in tutta Italia. Il
fenomeno dello sfruttamento della prostituzione e
controllo dei marciapiedi è ben conosciuto dalle forze
dell'ordine della provincia di Rimini, in quanto
emerso da recenti ed importanti indagini effettuate.


Tutto ciò continua ad addolorarci, come a Don Benzi
prima, in quanto è un fenomeno che per dieci a Rimini
era completamente scomparso. Don Benzi per tanti anni
ha sempre parlato del  famoso “metodo Rimini” e i
grandi successi portati avanti dagli inizi  degli anni
’90 con il coordinamento tra Forze dell’Ordine, Comune
e l’Associazione Papa Giovanni. Un fenomeno che trova
forti ostacoli da quando la Romania e la Bulgaria sono
entrate in Europa e quindi il racket importa e sfrutta
migliaia di giovani e giovanissime donne sicuro del 
fatto che non possono essere espulse, quindi un
investimento orribile ma sicuro.  


Le regole di soggiorno però non possono essere seguite
da rassegnazione   da parte delle forze dell'ordine
che consapevoli dello sfruttamento devono
assolutamente  combattere efficacemente non solo
attraverso il controllo dei documenti  delle vittime
ma innanzitutto attraverso  strumenti investigativi
tesi ad identificare i numerosi  gruppi criminali
presenti sul territorio riminese che  oggi operano
indisturbati.


 Questo appello lo rivolgiamo a tutte le Forze
dell’Ordine perché ripristino con urgenza  quello
stesso impegno che don Benzi aveva sempre elogiato e
sottolineato come un modello da seguire per tutta la
Nazione intervenendo prima che il fenomeno riemerga in
modo sproporzionato senza poterlo più controllare,
come di fatto vediamo stia incominciando ad accadere.
Non possiamo altrettanto denunciare con  forza che
questa schiavitù non è solo perpetrata per mano  di
criminali senza scrupoli ma innanzitutto a causa di
migliaia di  clienti anch'essi senza scrupoli  abusano
del loro stato di assoggettamento. Noi denunciamo con
forza tutti coloro che vogliono coprire tale orrore e
nello stesso tempo plaudiamo coloro che ogni giorno
dimostrano come la prostituzione schiavizzata sia una
realtà drammaticamente diffusa e non solo sulle strade
ma anche all’interno di appartamenti, locali e
alberghi. L’operazione della Questura di Treviso sulla
liberazione di donne costrette a prostituirsi
all’interno dell’Hotel Magnolia ne è la prova, come le
notizie che emergono quotidianamente in varie parti
d’Italia sulla prostituzione schiavizzata.

 

 

 

Le donne vanno liberate e non trasferite da un posto
all’altro.

 

Il Responsabile Generale

dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

                                                      
                                 Dott. Giovanni Paolo
Ramonda

 

Per info:

Roberto         348-2488153

Gianpiero      348-2488104


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