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«Psicosi diossina» nel tarantino. Confermati i dati di PeaceLink dalle analisi della Asl
- Subject: «Psicosi diossina» nel tarantino. Confermati i dati di PeaceLink dalle analisi della Asl
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sun, 23 Mar 2008 02:06:55 +0100 (CET)
- Importance: Normal
La popolazione s'è molto spaventata dopo aver appreso - da Peacelink - che tracce di diossina e di Pcb (cioè policlorobifenili, composti chimici molto tossici) sono state trovate nei giorni scorsi in un formaggio prodotto artigianalmente con latte proveniente da uno dei due allevamenti che si trovano a poca distanza dallo stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Oggi s'è svolto un incontro in Regione in cui è stato annunciato un monitoraggio dell'Arpa. Il dirigente dell'Arpa Puglia, prof.Giorgio Assennato: caso isolato, non c'è rischio per la salute. Nichi Vendola: non siamo a Caserta. Il ministro De Castro: caso isolato. BARI - “Quello che vogliamo assicurare è che la situazione non desta nessun allarme di tipo sanitario”: lo sottolinea il dirigente dell’Arpa Puglia, prof.Giorgio Assennato, a proposito di tracce di diossina e di Pcb trovate nei giorni scorsi in un formaggio prodotto artigianalmente con latte proveniente da uno dei due allevamenti che si trovano a poca distanza dallo stabilimento Ilva di Taranto. La denuncia è stata fatta nei giorni scorsi da Peacelink ed è stata confermata dalle analisi fatte dall’istituto zooprofilattico di Teramo indicato dal ministero della salute. Sulla vicenda si è tenuto in tarda mattinata un incontro alla Regione tra lo stesso Assennato, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, l’assessore regionale alla Sanità, Alberto Tedesco, e l’assessore all’Ecologia, Michele Losappio, oltre a funzionari della Asl di Taranto che ha prelevato i campioni di latte. “Gli eventuali eccessi ambientali – ha detto Assennato – saranno identificati e aspettiamo anche di riuscire a comprendere con esattezza le sorgenti industriali e non industriali responsabili di questi superamenti che sono estremamente localizzati”. Oltre alla diossina – ha confermato Assennato – sono stati registrati eccessi dovuti a policlorobifenile “che non derivano dai fumi, dai camini industriali, ma derivano – ha spiegato il dirigente dell’Arpa – dall’uso negli anni, ora per fortuna non più esistenti, di questi composti nei trasformatori per i quali, in alcune aree adiacenti l’area industriale tarantina, possono esserci degli effetti come pure ci sono degli effetti nei sedimenti marini del Mar Piccolo”. “Ciò nondimeno - ha proseguito Assennato – questo non determina nessun effetto di tipo acuto nella popolazione; merita sicuramente l’approfondimento dal punto di vista ambientale perchè va inserito in un programma che consenta la bonifica delle aree inquinate nelle diverse matrici, che sono terreno, vegetazione, colture ma anche i sedimenti marini”. “Comunque, ripeto: questo superamento certamente – ha detto Assennato – non ha alcun significato per quanto riguarda l'esposizione della popolazione tarantina, sia perchè non si tratta di prodotti che entrano nel circuito commerciale sia perchè comunque quei valori non si accompagnano ad effetti acuti. C'è anche da dire che ci sono sempre state concentrazioni di diossina nel latte, prima non si potevano misurare perchè non c'erano le strumentazioni sufficientemente sensibili, per fortuna con le nuove strumentazioni ora si misurano bene ed è possibile arrivare alla definizione di livelli quantitativi assolutamente certi”. “Bisogna comunque assolutamente tranquillizzare la popolazione tarantina che potrebbe essere erroneamente indotta – ha sottolineato Assennato – a un allarme immotivato”. L’Arpa predisporrà un piano di monitoraggio per verificare se quello registrato a Taranto è un episodio isolato o se il problema è diffuso. “Il campione prelevato da un’altra masseria della zona - ha concluso Assennato – è risultato negativo e dalle analisi fatte nel terreno di quella zona nello scorso anno sono risultati tutti valori bassi”. Vendola: non siamo a Caserta A Taranto “non c'è un’emergenza”: lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a proposito della diossina e delle tracce di Pcb riscontrate nei giorni scorsi in un formaggio fatto con latte prodotto in una masseria nei pressi dell’Ilva. “Non siamo in provincia di Caserta, – ha detto Vendola – abbiamo disposto il fermo sanitario solo per un’azienda zootecnica di Statte. La produzione di latte e derivati nelle aziende del Tarantino è assolutamente normale per i dati da inquinamento da diossina”. “In quell'azienda – ha continuato – i capi di bestiame avevano pascolato solo in terreni ben definiti e individuati e già sottoposti a analisi”.“Non si tratta di un’emergenza – ha aggiunto – ma stiamo monitorando in maniera continua tutta la produzione zootecnica della provincia di Taranto. Abbiamo chiesto un aiuto anche all’Istituto superiore di sanità”. Per Vendola comunque “i livelli di diossina emessi dall’Ilva devono calare, si deve passare dal 4,5% di emissione globale all’1%. Daremo anche impulso alle attività di bonifica nel sito di interesse nazionale di Taranto”. Gazzetta del Mezzogiorno 21/3/2008 --- PeaceLink http://www.peacelink.it Sostieni la campagna diossina di PeaceLink, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA). Causale "campagna diossina".
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