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Un editoriale di Maria G. Di Rienzo sulle prime risposte all'appello di Boato, Di Rienzo, Valpiana per liste elettorali femministe, ecologiste, nonviolente
- Subject: Un editoriale di Maria G. Di Rienzo sulle prime risposte all'appello di Boato, Di Rienzo, Valpiana per liste elettorali femministe, ecologiste, nonviolente
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 14 Feb 2008 08:45:54 +0100
- Importance: Normal
Gentili signori, vi inviamo l'editoriale di Maria G. Di Rienzo che apre il fascicolo odierno di "Nonviolenza. Femminile plurale" e che fa il punto sulle prime risposte ricevute dall'appello di Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana intitolato "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza? Discutiamone il 2 marzo a Bologna", appello che propone un incontro per verificare la possibilita' concreta di promuovere liste di persone femministe, ecologiste, amiche della nonviolenza alle prossime elezioni. Per informazioni, adesioni, contatti con i promotori dell'appello: micheleboato at tin.it (per contattare individualmente uno o piu' dei tre promotori: Michele Boato: micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org). Distinti saluti, La redazione de "La nonviolenza e' in cammino" Viterbo, 14 febbraio 2008 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532 e-mail: nbawac at tin.it sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ * * * MARIA G. DI RIENZO: PRIME RISPOSTE VERSO IL 2 MARZO [Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo intervento che fa il punto sulle prime risposte all'appello promosso da Michele Boato, Maria G. Di Rienzo e Mao Valpiana. Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Con Michele Boato e Mao Valpiana ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza? Discutiamone il 2 marzo a Bologna". Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81] Posso ammetterlo? Non osavo aspettarmi tanto interesse. Quasi tutte le risposte sono molto articolate e argomentate, spesso ricche d'inventiva. Se tanto da' tanto, a Bologna non dovremmo trovarci in quattro. Quelle dotate di entusiasmo e volonta' e intelligenza, anche se critiche, meritano un abbraccio virtuale (virtuale per il momento, mi riservo di provvedere in carne ed ossa il 2 marzo) ma non abbisognano di troppi commenti. Poi ce ne sono parecchie divertenti, inviate dagli Stakanov della rete telematica, quelli che scrivono ossessivamente a tutti su tutto, e per tutto hanno la risposta. Le trovo buffe anche se sprizzano arroganza e disprezzo. Mi stupisce che ci siano cosi' tanti geni misconosciuti in Italia, chi ha detto che siamo un popolo di commissari tecnici non ha mancato di troppo il bersaglio. Non credo tuttavia ci sara' dato di vedere fisicamente gli autori (le donne sono assenti dal gruppo onnisciente... si', mi e' sfuggito un sogghigno, fate finta di niente), temo siano troppo nobili per mischiarsi al popolino cocciuto e triviale. Un buon numero di risposte concerne proposte d'altro tipo, e per quanto valide e ingegnose e generose siano sono costretta a classificarle fuori tema: se vi chiedo di venire al cinema con me, potremmo discutere su quando, e su che film vedere, e sull'ora della proiezione, oppure potreste dirmi "no grazie", ma difficilmente mi rispondereste con la ricetta del risotto allo zafferano, vero? * C'e' anche una piccola serie di interventi che definirei "in preda al panico", in cui il vero messaggio sta piu' tra le righe che nelle righe stesse. I loro autori si stanno domandando cosa portiamo via e a chi, chi regge il timone, cosa c'e' sotto, qual e' la posizione ufficiale "del movimento" (de che?), dove si colloca la proposta sullo spettro socio-politico in base alle categorie kantiane o aristoteliche ecc. ecc. E chi ci paga, naturale. Questi vorrei rassicurarli: ascoltatemi bene, il testo dice esattamente quel che dice, in italiano, con i significati della lingua italiana. Non mi risulta al momento che ci paghi nessuno, e se a qualcuno avanzano soldi gli suggerirei di spenderli in modo utile abbonandosi ad "Azione nonviolenta", ma soprattutto metto "femmineamente" (virilmente non ci stava) il pugno chiuso sul braciere giurandovi che Sini non solo non ci ha dato un franco, ma continua a pretendere articoli da tutti come un pozzo senza fondo. * Una seconda serie di messaggi concerne in realta' degli inviti: a lasciar perdere e ad unirci a quasi tutti i partiti dell'arco costituzionale. Non ho ancora ricevuto qualcosa da Forza Italia, ma sappiate che persino Alleanza Nazionale potrebbe stringerci al seno (non appena abbassa il braccio destro dopo il saluto). Difficile dire qualcosa a costoro: supponendoli in buona fede, si ha l'impressione che non abbiano compreso del tutto quel che hanno letto, e che stiano rispondendo piu' alle proprie elucubrazioni che alla proposta cosi' com'e'. * Stesso numero, circa, per i "vaganti nelle tenebre" e i "pessimisti irragionevoli" (quelli ragionevoli hanno argomentato le loro perplessita', e li annovero negli interventi utili e da discutere). I primi hanno colto l'occasione per ricordarmi la natura ondivaga e mutante dell'universo, in cui non vi e' punto fermo tranne la certezza che precipiteremo prima o poi nel nulla. Ringrazio per la premura, ma come sapete sono una filosofa minimalista della scuola delle servette, per cui meglio "poi", e nel frattempo lavoriamo un po' per riassettare la casa Italia, se non vi spiace. I secondi hanno detto, ribadito, sottolineato e urlato che tanto non combineremo niente. Per cui non dovremmo neppure provarci. Loro non vogliono! E tanto basta. Questi si sentono persino offesi, anche se non capisco perche'. Mettiamo pure che abbiate ragione, amici: perche' aver paura di un fallimento altrui? Voi non intendete provarci, giusto? Allora pregustate il momento in cui potrete scrollare il capo e ripetere con soddisfazione "Ah, glielo avevo detto, io...". * Infine, ci sono un paio di persone che credendo di essere molto realiste ed oggettive mi hanno sbrigativamente e con asprezza spiegato che devo chinare il capo alla situazione cosi' com'e'. Proprio cosi' com'e', siete sicuri? L'avete guardata bene, la situazione? Bene, non e' la prima volta che ricevo questo consiglio, sapete. E ricordo un giorno particolare in cui me lo diedero, e che in quel giorno io presi a prestito le parole di qualcun altro per rispondere: "Orsu', che dovrei fare? Cercarmi un protettore, eleggermi un signore, e dell'ellera a guisa, che dell'olmo tutore accarezza il gran tronco e ne lecca la scorza, arrampicarmi, invece di salir per forza? Grazie no, grazie no, grazie no" (e' il Cyrano di Rostand, un vecchio amico). * * * Allegato: Il testo dell'appello MICHELE BOATO, MARIA G. DI RIENZO, MAO VALPIANA: CRISI POLITICA. COSA POSSIAMO FARE COME DONNE E UOMINI ECOLOGISTI E AMICI DELLA NONVIOLENZA? DISCUTIAMONE IL 2 MARZO A BOLOGNA [Michele Boato e' nato nel 1947, docente di economia, impegnato contro la nocivita' dell'industria chimica dalla fine degli anni '60, e' impegnato da sempre nei movimenti pacifisti, ecologisti, nonviolenti. Animatore di numerose esperienze didattiche e di impegno civile, direttore della storica rivista "Smog e dintorni", impegnato nell'Ecoistituto del Veneto "Alexander Langer", animatore del bellissimo periodico "Gaia" e del foglio locale "Tera e Aqua". Ha promosso la prima Universita' Verde in Italia. Parlamentare nel 1987 (e dimessosi per rotazione un anno dopo), ha promosso e fatto votare importanti leggi contro l'inquinamento. Con significative campagne nonviolente ottiene la pedonalizzazione del centro storico di Mestre, contrasta i fanghi industriali di Marghera. E' impegnato nella campagna "Meno rifiuti". E' stato anche presidente della FederConsumatori. E' una delle figure piu' significative dell'impegno ecopacifista e nonviolento, che ha saputo unire ampiezza di analisi e concretezza di risultati, ed un costante atteggiamento di attenzione alle persone rispettandone e valorizzandone dignita' e sensibilita'. Tra le opere di Michele Boato: ha curato diverse pubblicazioni soprattutto in forma di strumenti di lavoro; cfr. ad esempio: Conserva la carta, puoi salvare un albero (con Mario Breda); Ecologia a scuola; Dopo Chernobyl (con Angelo Fodde); Adriatico, una catastrofe annunciata; tutti nei "libri verdi", Mestre; nella collana "tam tam libri" ha curato: Invece della tv rinverdire la scuola (con Marco Scacchetti); Erre magica: riparare riusare riciclare (con Angelo Favalli); In laguna (con Marina Stevenato); Verdi tra governo e opposizione (con Giovanna Ricoveri). * Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81. * Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007] Nessuno, o quasi, si aspettava cosi' presto la caduta del governo Prodi e le elezioni politiche fissate al 13-14 aprile. Poco importa se la causa sia di Veltroni ("Il Partito Democratico, comunque, andra' alle elezioni da solo"), di Mastella, o Dini (Di Pietro, Turigliatto ecc.). A noi, che pure abbiamo votato e apprezzato per talune scelte la coalizione di Prodi, ci appare evidente che: in Afghanistan il governo di centrosinistra ha confermato, proseguito, finanziato, una missione militare che ha coinvolto il nostro paese in una vera e propria guerra, in violazione della Costituzione. A Venezia Prodi e' il padrino del Mose, assieme a Berlusconi, Galan e l'ex sindaco prodiano P. Costa. A Vicenza e' il sostenitore accanito della base Usa "Dal Molin" (con gli stessi di sopra, piu' D'Alema e Rutelli). A Viterbo il governo di centrosinistra ha sottoscritto un accordo di programma con la Regione Lazio per la costruzione di un nuovo devastante mega-aeroporto per voli low cost. In Campania il centrosinistra e' la banda degli inceneritori; cosi' a Brescia, Modena, in Toscana ecc. E su questi, come su troppi altri esempi (la Tav di Mercedes Bresso, Di Pietro e Chiamparino, il Ponte di Messina del solito Di Pietro e P. Costa, i rigassificatori di Bersani e Realacci, gli Ogm e il nucleare di Veronesi, Bersani, Letta ecc.), va a braccetto col peggior centrodestra. Non si capisce piu' niente: "Cos'e' la destra, cos'e' la sinistra?" cantava Gaber e nessuno sa piu' rispondergli. * A luglio 2007 abbiamo aperto un dibattito su "Come contare di piu' nelle scelte politiche locali e nazionali, come ecologisti". Dopo una cinquantina di interventi telematici, ci siamo incontrati il 6 ottobre a Firenze, eravamo una quarantina di persone, con alle spalle molte esperienze positive, ma anche pesanti delusioni. Emergeva: 1. la necessita' di una svolta che renda piu' efficace l'ecologismo, a partire da una rete che rafforzi le moltissime, spesso sconosciute, esperienze locali; 2. l'estrema difficolta' a creare, in tempi brevi, qualcosa di piu' solido negli obiettivi, nei metodi, nell'organizzazione; 3. pero', forse, una possibilita' di costruire un "programma comune" (alcuni di noi si sono presi l'incarico di farne girare dei spezzoni, una bozza) e un metodo condiviso per non ricadere nei meccanismi dei partiti/carriere/verticismi ecc. (una prima proposta l'ha fatta girare Lino Balza, finora senza "ritorni", ne' positivi ne' critici); 4. l'idea di avere un confronto diretto sia con gli "amici di Grillo" che con i proponenti la "Lista civica nazionale" (ma questi incontri non si sono piu' fatti); 5. comunque contribuire alla nascita, crescita, miglioramento di liste civiche (anche) ecologiste nelle citta' dove quest'anno si andra' alle elezioni amministrative. Sappiamo che sta succedendo in molte citta', ma le notizie faticano a circolare. * Nel frattempo, nell'area nonviolenta e pacifista (Movimento Nonviolento, Tavola della Pace) prosegue la riflessione sul tema "nonviolenza e politica", mentre il giornale quotidiano telematico "Notizie minime della nonviolenza in cammino" sostiene la necessita' che alle prossime elezioni politiche vi sia una presenza di "liste elettorali della sinistra della nonviolenza". * Ora ci sono le nuove elezioni, che si svolgeranno con una legge elettorale pessima e una campagna peggiore: in molti ci chiediamo cosa possiamo/dobbiamo fare. La sensazione che finora abbiamo e' di una situazione compromessa e non recuperabile nell'immediato, da un punto di vista di un serio movimento ecologista e nonviolento, che voglia avere una sponda (se non addirittura un'espressione) altrettanto seria in Parlamento. Bisogna verificare le reali forze che abbiamo, e se non possiamo farlo subito, almeno avviare un serio lavoro a partire dalle realta' locali (comuni, province, regioni) per costruire in prospettiva un movimento politico nazionale indipendente, autonomo, che cammini da solo sulle gambe della nonviolenza, dell'ecologia e del femminismo (l'assenza di rispetto e di riconoscimento di valore e' il terreno su cui la violenza e l'esclusione crescono). Ma, per non stare a lamentarsi/piangere/imprecare/diventare individualisti-qualunquisti, forse e' il caso di riaprire con urgenza la discussione interrotta ad ottobre, e coinvolgere altre realta' del piu' vasto movimento per la nonviolenza e l'ecologia, sia rispondendo a questa mail, sia incontrandoci a Bologna domenica 2 marzo (nella sala sindacale dei ferrovieri, appena usciti dalla porta principale della Stazione, lato piazzale, a sinistra si vede il parcheggio delle biciclette, dove c'e' un'entrata con una sbarra per andare alla mensa e alla sede dei carabinieri: poco avanti, sulla destra, c'e' la sala con la scritta Cub), per verificare se possiamo stringere i tempi della rete, fare proposte di un qualche peso (anche) sul piano nazionale, o altro che qualcuno puo' suggerire a stretto giro di mail. A presto, Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana * Per informazioni, adesioni, contatti: micheleboato at tin.it * Per contattare individualmente i promotori: Michele Boato: micheleboato at tin.it Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org * * *
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