Verso il 2 marzo. Tutto si decide nel mese di febbraio



Gentili signori,

vi inviamo come anticipazione il seguente intervento che apparira' nel
fascicolo di domani, 8 febbraio 2008, delle "Notizie minime della
nonviolenza in cammino".

La redazione de "La nonviolenza e' in cammino"

Viterbo, 7 febbraio 2008

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532
e-mail: nbawac at tin.it
sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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PEPPE SINI: VERSO IL 2 MARZO. TUTTO SI DECIDE NEL MESE DI FEBBRAIO

Il 2 marzo (la data proposta da Michele Boato, Maria G. Di Rienzo e Mao
Valpiana per incontrarsi a Bologna e verificare la possibilita' concreta di
presentare gia' alle prossime elezioni politiche liste della sinistra della
nonviolenza, femministe ed ecologiste - per contatti: micheleboato at tin.it)
non e' la data di inizio, ma il termine ultimo di verifica del lavoro svolto
nel frattempo.
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Poiche' si vota alla meta' di aprile, occorre aver presentato le liste un
mese prima. E ci si concedera' che ci vorra' un po' di tempo per definire le
candidature e svolgere tutti gli adempimenti tecnici.
Cosicche' il momento di verificare l'ipotesi di lavoro delle liste della
sinistra della nonviolenza (femministe ed ecologiste, solidali e antimafia,
socialiste e libertarie, per il riconoscimento di tutti i diritti umani a
tutti gli esseri umani, per introdurre nell'azione politica il principio "tu
non uccidere") e' adesso.
Ed e' adesso il momento di dirsi tutto cio' che deve essere detto per non
fare un dialogo tra sordi, ed almeno per chi scrive queste righe tra cio'
che va detto vi e' almeno quanto segue:
a) la nonviolenza e' opposizione la piu' nitida e la piu' intransigente a
tutte le violenze e le menzogne. La nonviolenza e' lotta. La nonviolenza e'
un criterio per l'azione e una scelta politica impegnativa. Non e'
nonviolenza, ma prostituzione al male, l'azione di chi accetta e cosi'
avalla (sia pur passivamente, con condotta meramente omissiva) il crimine,
le uccisioni, la guerra.
b) L'opposizione integrale alla guerra e la difesa dei principi fondamentali
della Costituzione sono elementi irrinunciabili del nostro impegno: questo
implica che quelle persone e quelle organizzazioni che in questi anni hanno
accettato e avallato (o addirittura sostenuto, propagandato e praticato) la
politica della guerra e del razzismo, e quindi la politica della violazione
della legalita' costituzionale, non possono essere ne' tra i promotori ne'
tra i candidati delle liste della sinistra della nonviolenza.
c) Vi e' un'urgenza estrema: certe scelte di governo votate dall'intero arco
dei partiti attualmente presenti in parlamento in materia non solo di guerra
e di razzismo, ma anche di riarmo come di modello di sviluppo, sono
palesemente in contrasto con la difesa della civilta' umana e della
biosfera. E' indispensabile una presenza in Parlamento di persone amiche
della nonviolenza per opporsi a scelte dissennate e onnicide con tutti gli
strumenti e le risorse che l'ordinamento giuridico offre e consente.
d) Chi oggi votasse per i partiti che hanno governato negli ultimi due anni,
non vota piu' - come due anni fa - contro l'eversione berlusconiana: vota
per la guerra, il razzismo e la violazione della Costituzione, ovvero per
l'eversione berlusconiana cosi' come proseguita dal governo Prodi. L'unico
modo per contrastare l'eversione berlusconiana e' eleggere in parlamento
persone amiche della nonviolenza con liste della sinistra della nonviolenza.
e) Il femminismo (i femminismi, se si vuole) e' qui e adesso l'asse, il
centro della proposta della nonviolenza in cammino. Proprio perche'
dall'ideologia e dalla prassi del patriarcato, del maschilismo, del
femminicidio precede il potere e la vicenda della denegazione di umanita',
della violenza come una delle belle arti, dell'asservimento dell'altro
essere umano e della sua riduzione al rango di mezzo e mai di fine, e quindi
l'infinita catena della guerra e del distruggere, dello sfruttamento e
dell'oppressione, proprio per questo il femminismo, che della nonviolenza in
cammino e' l'inveramento storico maggiore e la corrente calda, e' il cuore e
il fulcro, il riferimento essenziale della proposta delle liste elettorali
della sinistra della nonviolenza.
f) Il programma delle liste elettorali della sinistra della nonviolenza e'
semplicemente la nonviolenza, intesa come criterio e come scelta: cogente,
concreta, coerente nei mezzi e nei fini. Una tematizzazione essenziale puo'
essere quella proposta nella Carta del Movimento Nonviolento.
g) Affermare che il programma delle liste elettorali della sinistra della
nonviolenza e' semplicemente la nonviolenza, significa anche che esso si
articola nell'adesione ai, e nell'inveramento dei, principi fondamentali
della Costituzione della Repubblica Italiana, fonte di diritto e progetto di
societa'.
h) Affermare che il programma delle liste elettorali della sinistra della
nonviolenza e' dato dalla nonviolenza, e dai principi fondamentali della
Costituzione della Repubblica Italiana, significa anche che esso fa propria
l'affermazione dei diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei
diritti umani.
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Le persone che a questo programma e a questa proposta si sentono in
coscienza di poter dare un contributo, ebbene, e' adesso che possono e
debbono farlo.
Ovunque si apra una riflessione su questa idea grande e nuova - e antica
come le montagne -: fare della nonviolenza la scelta e il criterio a
fondamento dell'azione politica, del governo della cosa pubblica,
dell'amministrazione di cio' che e' di tutti.
Ovunque si avvii un'iniziativa per discutere, verificare, costruire la
proposta delle liste elettorali della sinistra della nonviolenza.

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Notizia sull'autore

Peppe Sini, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70
uno dei principali animatori del movimento che si opponeva alle servitu'
energetiche e militari nell'Alto Lazio, e il principale animatore del
movimento che si oppose al devastante progetto autostradale della cosiddetta
"Supercassia"; nel 1979 ha fondato il Comitato democratico contro
l'emarginazione che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha
promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e
l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di
solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime
razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza
delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri
che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato
l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato
alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione
delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il
principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla
penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha
presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio
Provinciale di Viterbo -; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico
quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

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