Uno spettacolo per la pace



Messaggio da Erminio Biandolino: ebiandolino at libero.it



Eventi d'Arte, laboratorio di progettazione per le arti e lo spettacolo
Pagine verticali, associazione teatrale
via Pitagora, 24, 74100
Taranto
tel. 0994520187, 3358044073


"EOS, LUCI DEL MEDITERRANEO"

(un'ora per la pace)

incontri per il dialogo interculturale e lo sviluppo di una cultura della
pace e della cooperazione


“Temptarunt etiam tauros in moenere belli
expertique sues saevos sunt mettere in hostis.
Et validos partim prae se misere leones.....”
Una voce lontana, un sussurrare remoto ed arcano.
La scena è vuota.
Sul fondo, immagini confuse di gente: le strade di una grande città; facce
occhi mani corrono veloci.
Le parole si moltiplicano; un’eco serrata, come un alto frinire, un
convulso e violento frastuono, altre voci: “expertisque sues saevos...” in
primo piano assolve la traduzione: “…e in battaglia sciolsero feroci
cinghiali; per gettare terrore tra i nemici liberarono tori e istruttori
armati tenevano al laccio possenti leoni...”.
Poi le torri gemelle, le strade di Kabul, gente: facce occhi mani corrono
veloci.
Così, con le parole di Lucrezio Caro che raccontano la storia di una
battaglia, è il primo secolo della nostra era, in cui due eserciti in armi
si fronteggiano accompagnati da fiere selvagge addestrate alla guerra,
rimaste infine sole sul campo a vincere, e con le più recenti immagini di
eventi che hanno dato il via ad un profondo mutamento nelle condotte e
negli stili di vita dell’umanità intera, comincia un viaggio di
conoscenza, un percorso di ricerca sulle ragioni della guerra e della
pace.
Questo primo spettacolo sul tema, primo, speriamo, di una serie di
esplorazioni tra le letterature del mondo, è stato ispirato da un incontro
d’amicizia tra Fathi Abu Abed ed Erminio Biandolino, coordinatore dei
lavori della  missione dipolomatica della lega degli Stati arabi presso lo
Stato italiano e la Santa Sede il primo, autore e regista il secondo.

Lo spettacolo, coordinato ad una contestuale conferenza  in cui il
diplomatico si rende disponibile ad un incontro di dibattito con le
autorità e con le popolazioni locali,  si muove lungo le coordinate del 
lavoro poetico.
La scelta della poesia non è casuale.
Né casuale è la scelta, per questo primo passo, della poesia araba, colta
e raffinatissima in tutti i suoi esiti, quanto presso di noi poco nota,
dalle origini ai nostri giorni.
Quale che sia il suo luogo di gestazione, la parola poetica sonda la
sostanza delle umane relazioni e lascia in quelle lievitare la sua forza
di liberazione, penetra nelle concrezioni oscure del pregiudizio a
stemperarne le disforie e a illuminarne l’insostenibile inattendibilità ,
pone a confronto in spirito di solidarietà bisogni e desideri, ridefinisce
con chiara consapevolezza orientamenti di pensiero e stili di vita,
affronta con creativa flessibilità problemi condivisi, prova a prefigurare
l'allestimento di originali forme di soluzione ai lacci che inceppano il
progredire di forme di più alta evoluzione della pianta umana; infine, si
intrica nelle profondità dell’animo come nei gangli dell’esperienza
sociale per restituire respiro alla forza fondante dei tratti d 'identità
e vigore al riconoscimento di valori e diritti: strumento di crescita, di
progresso e di apertura cosmopolita, di dialogo e cooperazione, di
emancipazione dai ceppi dell’ineguaglianza e dalle dinamiche devianti
delle strategie del terrore, luogo di coltura di processi di distensione e
di pace, di crescita sul piano dello sviluppo di una umanità più sicura e
realizzata, di una democrazia finalmente adulta, di una sensibilità
planetaria.
Lo spettacolo è in fase di allestimento e sarà disponibile per la stagione
estiva, utile occasione di incontro ravvicinato per le nostre genti.
Il viaggio poetico e fascinoso nelle civiltà arabe attraverso le parole di
Qasim Zaid, Al Tamini, Mahamud Darwish, Kahlil Gibran, poeti di varia
ispirazione civile e religiosa, sarà guidato dalla voce di rilevanti
figure del nostro teatro.
Lo spettacolo richiede un normale spazio performativo secondo gli
standards medi: palco, un proiettore digitale per filmati, uno schermo di
medie dimensioni, tre leggìi, un elementare parco luci, un sistema di
amplificazione del suono hi-fi, “pulci” (microfoni telematici) per la
trasmissione della voce.

Per contatti: ebiandolino at libero.it