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Uno spettacolo per la pace
- Subject: Uno spettacolo per la pace
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sun, 4 Nov 2007 11:31:43 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Messaggio da Erminio Biandolino: ebiandolino at libero.it Eventi d'Arte, laboratorio di progettazione per le arti e lo spettacolo Pagine verticali, associazione teatrale via Pitagora, 24, 74100 Taranto tel. 0994520187, 3358044073 "EOS, LUCI DEL MEDITERRANEO" (un'ora per la pace) incontri per il dialogo interculturale e lo sviluppo di una cultura della pace e della cooperazione “Temptarunt etiam tauros in moenere belli expertique sues saevos sunt mettere in hostis. Et validos partim prae se misere leones.....” Una voce lontana, un sussurrare remoto ed arcano. La scena è vuota. Sul fondo, immagini confuse di gente: le strade di una grande città; facce occhi mani corrono veloci. Le parole si moltiplicano; un’eco serrata, come un alto frinire, un convulso e violento frastuono, altre voci: “expertisque sues saevos...” in primo piano assolve la traduzione: “…e in battaglia sciolsero feroci cinghiali; per gettare terrore tra i nemici liberarono tori e istruttori armati tenevano al laccio possenti leoni...”. Poi le torri gemelle, le strade di Kabul, gente: facce occhi mani corrono veloci. Così, con le parole di Lucrezio Caro che raccontano la storia di una battaglia, è il primo secolo della nostra era, in cui due eserciti in armi si fronteggiano accompagnati da fiere selvagge addestrate alla guerra, rimaste infine sole sul campo a vincere, e con le più recenti immagini di eventi che hanno dato il via ad un profondo mutamento nelle condotte e negli stili di vita dell’umanità intera, comincia un viaggio di conoscenza, un percorso di ricerca sulle ragioni della guerra e della pace. Questo primo spettacolo sul tema, primo, speriamo, di una serie di esplorazioni tra le letterature del mondo, è stato ispirato da un incontro d’amicizia tra Fathi Abu Abed ed Erminio Biandolino, coordinatore dei lavori della missione dipolomatica della lega degli Stati arabi presso lo Stato italiano e la Santa Sede il primo, autore e regista il secondo. Lo spettacolo, coordinato ad una contestuale conferenza in cui il diplomatico si rende disponibile ad un incontro di dibattito con le autorità e con le popolazioni locali, si muove lungo le coordinate del lavoro poetico. La scelta della poesia non è casuale. Né casuale è la scelta, per questo primo passo, della poesia araba, colta e raffinatissima in tutti i suoi esiti, quanto presso di noi poco nota, dalle origini ai nostri giorni. Quale che sia il suo luogo di gestazione, la parola poetica sonda la sostanza delle umane relazioni e lascia in quelle lievitare la sua forza di liberazione, penetra nelle concrezioni oscure del pregiudizio a stemperarne le disforie e a illuminarne l’insostenibile inattendibilità , pone a confronto in spirito di solidarietà bisogni e desideri, ridefinisce con chiara consapevolezza orientamenti di pensiero e stili di vita, affronta con creativa flessibilità problemi condivisi, prova a prefigurare l'allestimento di originali forme di soluzione ai lacci che inceppano il progredire di forme di più alta evoluzione della pianta umana; infine, si intrica nelle profondità dell’animo come nei gangli dell’esperienza sociale per restituire respiro alla forza fondante dei tratti d 'identità e vigore al riconoscimento di valori e diritti: strumento di crescita, di progresso e di apertura cosmopolita, di dialogo e cooperazione, di emancipazione dai ceppi dell’ineguaglianza e dalle dinamiche devianti delle strategie del terrore, luogo di coltura di processi di distensione e di pace, di crescita sul piano dello sviluppo di una umanità più sicura e realizzata, di una democrazia finalmente adulta, di una sensibilità planetaria. Lo spettacolo è in fase di allestimento e sarà disponibile per la stagione estiva, utile occasione di incontro ravvicinato per le nostre genti. Il viaggio poetico e fascinoso nelle civiltà arabe attraverso le parole di Qasim Zaid, Al Tamini, Mahamud Darwish, Kahlil Gibran, poeti di varia ispirazione civile e religiosa, sarà guidato dalla voce di rilevanti figure del nostro teatro. Lo spettacolo richiede un normale spazio performativo secondo gli standards medi: palco, un proiettore digitale per filmati, uno schermo di medie dimensioni, tre leggìi, un elementare parco luci, un sistema di amplificazione del suono hi-fi, “pulci” (microfoni telematici) per la trasmissione della voce. Per contatti: ebiandolino at libero.it
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