Caro Veltroni, ma sei sicuro che Berlinguer fosse dello stesso partito di Pol Pot?
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- From: "Gennaro Carotenuto" <gc at gennarocarotenuto.it>
- Date: Tue, 30 Oct 2007 18:54:24 +0100
Caro Veltroni, ma sei sicuro che
Berlinguer fosse dello stesso partito di Pol Pot? Per l'ex comunista Walter Veltroni nazismo e comunismo sono la stessa cosa.
Veltroni lo dice con appena un velato giro di parole alla presentazione del
libro di Cristina Comencini, "l'illusione del bene". Veltroni, nel
suo linguaggio alla melassa, finge di non sapere molte cose che invece conosce
benissimo. Finge di non sapere che il nazismo fu solo genocidio e sterminio
perchè fin dal Mein Kampf nacque per quello. Finge di non sapere [//](e ainda
mais) che non solo il comunismo fu soprattutto molte altre cose, la stragrande
maggioranza delle quali hanno contribuito a diminuire lo sfruttamento dell'uomo
sull'uomo in questo pianeta, ma che la sua semplificazione della categoria di
genocidio si attaglia perfettamente tanto al nazismo come al comunismo come
alla liberaldemocrazia. Come definire altrimenti (è un esempio di una lunga lista)
il genocidio di un milione e mezzo di comunisti indonesiani ordito e protetto
da un simpatico signore di nome Henry Kissinger? Così Veltroni si iscrive d'ufficio alla lista di quelli che firmerebbero la
proposta di legge presentata da Luca Volontè dell'UDC che chiede l'introduzione
nei nostri codici del reato di "apologia del comunismo". Per fortuna
la pensa all'opposto il neodemocristiano (e come lui milioni di italiani per
bene, anche quelli che non sono mai stati comunisti) Gianfranco Rotondi che ha rispedito
al mittente la proposta di Volontè con un ineccepibile "il comunismo
italiano non ci ha negato la libertà, ma ce l'ha portata col sangue dei
partigiani". Mi domando se c'era bisogno che tra i due il capo del partito democratico
Walter Veltroni si schierasse di fatto con Volontè contro Rotondi. Ci sono
molte maniere per dire che quello che ha fatto il comunista Pol Pot in Cambogia
è un crimine inenarrabile e ingiustificabile. Veltroni ha scelto l'unica forma
storicamente infondata, semplificatoria e riduzionista. Ha scelto la
chiacchiera da bar del "so' tutti uguali" e ha scelto (da tempo) di
saltare il fosso del "pensiero unico". Orecchiante di storia, applica
a suo uso e consumo la teoria dei totalitarismi per dimostrare che quest'ordine
sociale è l'unico possibile visto che sceglie di salvare dal mazzo e non
accomunare i campi di concentramento delle dittature capitaliste a quelli delle
dittature comuniste. Veltroni, quando ha bisogno di sedare i mal di pancia dei suoi e fare un po'
di album di famiglia, suole richiamarsi ad Enrico Berlinguer (nella foto con
Fidel Castro, e non è un caso). Ma a meno di non fare rivoltare Berlinguer
nella tomba non può spogliarlo del suo essere stato per tutta la vita un
comunista. Dovendo interpretare il pensiero di Veltroni dovremmo concludere che
se Berlinguer è uguale a Castro e questo è uguale a Pol Pot che è uguale a
Hitler allora Berlinguer è uguale a Hitler. Del resto se il neoconservatore
Daniel Pipes equipara il socialista Salvador Allende a Hitler, perchè non si
dovrebbe equiparargli anche il comunista Enrico Berlinguer? Grande è la
confusione sotto il cielo del pensiero unico! Umilmente suggerisco a Veltroni (che sicuramente non si riconoscerebbe in
questa equazione) due cose: in primo luogo di evitare che a forza di
semplificazioni il suo "pensiero unico" non diventi troppo
"pensiero debole" per trasformarsi infine in una sorta di "non
pensiero". In secondo luogo suggerisco al fondatore del Partito
Democratico di farsi fare da Gianfranco Rotondi una lezioncina su chi abbia
fondato la nostra democrazia. Non smette di sorprendermi (ma è sempre più
comune) che debba essere qualcuno che comunista non è mai stato, Rotondi o chi
scrive o chiunque sia intellettualmente onesto, a ricordare agli ex-comunisti,
che forse intellettualmente onesti non sono, l'ABC della nostra storia. Se
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