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Termovalorizzatori in Emilia Romagna: Bersani attacca l'Ordine dei medici
- Subject: Termovalorizzatori in Emilia Romagna: Bersani attacca l'Ordine dei medici
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Sun, 28 Oct 2007 22:25:32 +0100 (CET)
- Importance: Normal
Sono stato querelato da Emilio Riva per "procurato allarme" sulla questione dell'inquinamento da mercurio da parte del'Ilva (vedi http://www.tarantosociale.org). Ora Bersani attacca i medici che si ribellano agli inceneritori in Emilia Romagna. Rimango stupefatto che anche il "democratico" Bersani ricorra alla tesi del "procurato allarme" e invochi l'intervento della Turco e di Mastella. E rimango in attesa che Legambiente prenda posizione su questa intimidazione e ci spieghi cosa ne pensa sui prossimi inceneritori dell'Hera che "impensieriscono" i medici di famiglia. Anche Zanotelli è stato minacciato di querela per "procurato allarme" in Campania sulla questione rifiuti. Ma ci vogliono mettere la museruola? Alessandro Marescotti ---- L’ira di Bersani contro l’Ordine dei medici «Ingiustificato lo stop agli inceneritori, intervengano la Turco e Mastella» ROMA. L’Ordine dei medici dell’Emilia Romagna scrive agli enti locali e chiede di non concedere il nulla osta alla costruzione di nuovi termovalorizzatori-inceneritori. Una lettera e una richiesta che finiscono nel mirino del ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, che, per tutta risposta, segnala il caso ai ministri della Salute, Livia Turco, e della Giustizia, Clemente Mastella. Bersani parla di «un grave episodio» e chiede «l’eventuale adozione di tutte le misure ritenute necessarie, non solo disciplinari, nei confronti dei responsabili». Bersani ricostruisce così la vicenda: «La Federazione regionale Emilia Romagna degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri in data 10 settembre 2007 scrive ai presidenti di Provincia, ai sindaci e assessori alla Sanità e all’Ambiente dei principali centri dell’Emilia Romagna, con nota, su carta intestata, a firma del presidente Giancarlo Pizza. E aggiunge: «Nella suddetta nota si richiede di non procedere alla concessione di nulla osta alla costruzione di nuovi termovalorizzatori-inceneritori». Poi l’affondo di Bersani: «La nota, che non riporta nessuna motivazione sostanziale, non appare suffragata da alcun fondamento tecnico-scientifico riconosciuto, atteso che la realizzazione degli impianti in esame e il loro funzionamento sono disciplinati dalle norme comunitarie e nazionali di tutela della salute e dell’ambiente». Nella lettera Bersani sottolinea anche che la richiesta «prescindendo dal merito, esorbita totalmente, comunque, dall’ambito delle attribuzioni degli ordini professionali di cui la suddetta Federazione regionale è espressione ed appare ultronea anche rispetto alle iniziative di prevenzione menzionate nell’articolo 5 del codice deontologico della Federazione nazionale dei medesimi ordini». Un’ ulteriore accusa rivolta all’ordine dei medici riguarda il fatto che la stessa richiesta appare «suscettibile di procurare un grave allarme nella popolazione interessata di ostacolare gravemente il legittimo esercizio delle competenze amministrative di una vasta pluralità di enti pubblici locali». Appare, infatti, evidente, secondo Bersani, «la netta differenza» fra la legittima libera manifestazione del pensiero di uno o più professionisti, anche riuniti e la richiesta in esame, «proveniente da una Federazione di enti pubblici (gli Ordini) vestiti dell’autorevolezza derivante dalla vigilanza nell’esercizio della professione sanitaria, e suscettibile di paralizzare l’attività di altri Enti pubblici rappresentativi, questi ultimi, delle Comunità locali secondo il principio democratico sancito dalla Costituzione». Peraltro, secondo Bersani, «la gravità dell’iniziativa è accentuata dalla risonanza data dalla stampa locale». Ecco perchè il ministro si rivolge ai colleghi per sottoporre alla loro valutazione l’apprezzamento se l’iniziativa in esame possa costituire un inammissibile sviamento dalle finalità istituzionali e, comunque, dagli ambiti di attività consentiti dalla legge per l’eventuale adozione di tutte le misure ritenute necessarie, anche non solo disciplinari, nei confronti dei responsabili». (Gazzetta di Modena 05 ottobre 2007) Rifiuti, Bersani a Ordine dei medici Emilia-Romagna: il rischio è delegittimare chi tutela i cittadini «Nelle regioni che fanno più raccolta differenziata ci sono più termovalorizzatori» Roma (Raif) - «Nessun dubbio che la raccolta differenziata sia la chiave fondamentale nella gestione del ciclo dei rifiuti. Ne sono convinto da molti anni, da prima cioè che esistessero i blog. Vorrei chiedere tuttavia di rispondere ad una semplice domanda: come mai le regioni dove si pratica maggiormente la raccolta differenziata sono anche quelle dove esistono i termovalorizzatori?». Inizia così una lettera che il ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha inviato al direttore de ‘La nuova Ferrara’, a proposito dell’inceneritore di Ferrara «In Lombardia – continua nella missiva il ministro Bersani - c’è il 42,5% di raccolta differenziata con 13 impianti di incenerimento, in Emilia-Romagna il 31,4 con 9 impianti, in Toscana il 37 con 8 impianti e così via. Come mai nelle situazioni estreme delle aree in cui è presente la criminalità organizzata non ci sono né termovalorizzatori né raccolta differenziata? Evidentemente una gestione razionale del ciclo dei rifiuti prevede anche una parte di combustione, sorvegliata con norme limitative e rigorose e garantite da procedure autorizzative trasparenti secondo la legislazione europea e nazionale. I monitoraggi sugli impianti esistenti sono a disposizione. Per quel che mi riguarda sono favorevole a qualsiasi riflessione e cautela e sono certo della capacità tecnica e dell’atteggiamento prudenziale delle agenzie per la tutela della salute e dell’ambiente italiane ed emiliano-romagnole. Ritengo offensivo che mi si descriva come indifferente alla salute pubblica. Voglio solo che la salute pubblica sia garantita da chi deve garantirla attingendo ai migliori e più attuali contributi che la ricerca scientifica può offrire e predisponendo via via, in ragione delle nuove conoscenze, nuove e ulteriori decisioni». «Quanto al dibattito in corso – sottolinea il ministro dello Sviluppo economico - ritengo particolarmente curioso, dato l’incessante avanzamento delle tecnologie, che non si chieda di fermare i termovalorizzatori di oggi ma si chieda di impedire quelli di domani! Queste mie considerazioni sono semplicemente una replica a chi mi attacca sul tema dei rifiuti, e possono tranquillamente essere tenute in nessuna considerazione. Infatti non è questo il punto. C’è in questa vicenda un paradosso che mostra come nell’epoca della comunicazione sia impossibile farsi capire. Io non parlavo di termovalorizzatori. Non tocca a me dire se si devono o non si devono fare. Si deciderà liberamente a Ferrara come a Modena come in Campania. Chi vuole opporsi si opponga pure con gli argomenti che ritiene. Io parlavo di Ordini, lo ripeto, non di termovalorizzatori! Ho avuto qualche ruolo nella riforma degli Ordini che oggi è in Parlamento, tesa ad un aggiornamento della loro funzione. Non vorrei che nel frattempo gli Ordini si inventassero nuovi mestieri magari pescando anch’essi nelle risorse della piazza mediatica. Dobbiamo considerare l’Ordine dei medici in quanto tale un’autorità sanitaria? Sarebbe davvero una rilevante riforma! Dobbiamo considerare gli Ordini dei nuovi opinionisti? Le istituzioni finché sono tali non hanno opinioni. O dovremmo invece attendere che l’Ordine degli avvocati di Vercelli dica la sua sulla colpevolezza del giovane di Garlasco, o che quello dei notai commenti pubblicamente la compravendita di un palazzo? Lo ripeto: siamo un Paese nel quale ognuno cerca di legittimarsi facendo il mestiere dell’altro e dimenticando di esercitare il proprio. Se c’è un associato all’Ordine che nel caso del percorso autorizzativo di un impianto sia venuto meno o mostri di venir meno, per colpa o per omissione, alla deontologia, l’Ordine lo sanzioni (me lo si lasci dire: sarebbe un evento, in genere, davvero raro!). Altro un Ordine non deve fare». «Se ho voluto prendere una iniziativa – spiega Bersani - è perché temo, come è successo in tanti altri casi, che le anomalie dilaghino regalandoci una ulteriore deformazione del nostro sistema e un ulteriore disorientamento dell’opinione pubblica, che non è mai messa di fronte a un sistema di decisioni lineari per il sì o per il no, vedendo invece delegittimate le agenzie che hanno il compito di tutelarne i diritti. Ben altra cosa è la libertà di manifestazione e di opposizione da parte di cittadini. Saluto anzi da qui i ‘grillini’ dichiarandomi sempre pronto a discutere con loro (di Ordini, non di termovalorizzatori)». http://www.ifatti.com/articolo.asp?ID_ARTICOLO=2718 --- Alessandro Marescotti http://www.peacelink.it Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
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