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Facciamo corretta informazione sull'inquinamento e ci querelano. Sostienici!
- Subject: Facciamo corretta informazione sull'inquinamento e ci querelano. Sostienici!
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Mon, 17 Sep 2007 00:30:04 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
L'accusa è di “procurato allarme” e di “notizie esagerate e tendenziose” --- Ecco perché siamo stati querelati --- Il nostro “dossier mercurio” ha innervosito il più importante imprenditore dell'acciaio che ha chiesto l'avvio di un procedimento penale Un esplosivo "dossier mercurio" ha fatto andare su tutte le furie il più importante industriale italiano dell'acciaio: Emilio Riva. Il presidente dell'Ilva, ha così querelato Francesco Sorrentino (Uil Taranto), Giulio Farella (Comitato contro il rigassificatore) e... anche me. Ma cosa avevamo fatto di male? In una conferenza stampa avevamo presentato un dossier con dati (mai resi prima noti) relativi alle emissioni di mercurio del colosso siderurgico di Taranto. Una stima complessiva di oltre due tonnellate di mercurio in aria e in acqua nel solo 2005. Per la precisione: 1385 chili in aria e 665 in acqua. Il tutto documentato con il database INES (Inventario delle Emissioni e loro Sorgenti). Il dossier è scaricabile da www.tarantosociale.org e le informazioni hanno fatto il giro del web. Per Riva scatterebbe l'art. 656 del codice penale (“pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico”) e anche l'art. 658 del codice penale (“procurato allarme”). Ma andiamo con ordine. Partiamo dai dati. Essi catapultano l'Ilva di Taranto al vertice della classifica nazionale, precisamente a quota 49,1 % delle emissioni complessive nazionali di mercurio in atmosfera inventariate dall'INES e a quota 62,5 % per le emissioni in acqua. Passiamo quindi all'accusa di “falso allarme” e di “tendenziosità” dei dati. L'obiezione di Emilio Riva è che tali dati siano solo delle “stime” e non dei “dati reali”. Ma questo il dossier lo specifica molto bene. Ma secondo Riva essi sarebbero “il fuorviante frutto di una ricerca effettuata su parametri fittizi costituiti da limiti di rilevabilità mai superati dall'azienda ed in particolare effettuando una mera stima delle emissioni di sostanza inquinante”. Riva ritiene che i dati diffusi siano di “portata esagerata e tendenziosa”, proprio perché i dati sarebbero fondati su stime statistiche. In sostanza ritiene che le oltre due tonnellate di mercurio stimate - tra emissioni in aria e emissioni in acqua nel 2005 - sarebbero "dati non reali" ma solo "il frutto di un calcolo previsto per legge". Sì, ma da quel calcolo uscivano le due tonnellate. E chi ha fornito “per legge” le informazioni per quel calcolo? L'Ilva. E' un vero paradosso essere stati querelati per aver citato calcoli basati su dati forniti dall'Ilva. E ora arriviamo al mercurio. Anche a piccole dosi può danneggiare il sistema nervoso e provocare ritardi di sviluppo nei bambini. Può avere conseguenze negative sul cuore e i reni. Non ne parliamo sul feto. Il mercurio si concentra pe “bioaccumulazione” nei pesci predatori (pesce spada, tonno, ecc). Il Parlamento europeo ha approvato una direttiva per sostituirlo persino nei termometri. E infine vediamo la fonte dei dati. Se avete Internet andate sul sito dell'APAT (Agenzia Protezione Ambiente e Servizi tecnici): http://www.eper.sinanet.apat.it La ricerca sulla stima delle emissioni dell'Ilva si avvia in particolare da questo indirizzo http://www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/Registro_INES/Ricerca_per_complesso_industriale Basta inserire la parola "Ilva" e appaiono i dati statistici sul mercurio diffusi nel nostro dossier. Alessandro Marescotti a.marescotti at peacelink.it Per contribuire alle spese legali Per sostenere le spese legali di PeaceLink puoi versare sul conto corrente postale n. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink. Nel caso la querela venga archiviata dal magistrato utilizzeremo i contributi per fare analisi ambientali sull'inquinamento. Dal codice penale Art. 658 - Procurato allarme presso l'Autorità Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l`Autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio è punito con l`arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da lire ventimila a un milione. Art. 656 - Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l'ordine pubblico Chiunque pubblica o diffonde notizie false, esagerate o tendenziose, per le quali possa essere turbato l'ordine pubblico, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 309. --- Alessandro Marescotti http://www.peacelink.it Sostieni PeaceLink, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, C.P. 2009, 74100 Taranto (TA)
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