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Fondamentalismo cattolico
Oggi è un triste giorno per la chiesa cattolica. Il motu
proprio di Benedetto XVI ha fatto il suo corso e da oggi il latino torna in
campo dopo oltre 40 anni. E' un passo chiaramente anticonciliare e di
restaurazione, contro quella chiesa che nei primi anni '60 si apriva al Secolo
e sceglieva in maniera privilegiata i poveri. Oggi ai poveri Ratzinger fa fare
un passo indietro verso il fondo della chiesa; il loro posto.
di Gennaro
Carotenuto
L'autunno woijitiliano modificò il collegio cardinalizio perché la notte
ratzingeriana potesse avere inizio. E da oggi per i poveri del mondo le
gerarchie vaticane hanno da pronunciare solo un bla bla indistinto in una
lingua morta. Niente di più simbolico per una gerarchia lontana e nemica che si
allontana dai fedeli più umili, soprattutto quelli del sud del mondo che della
tradizione hanno poco da fare.
Come se non bastasse il papa si è pronunciato sulle condizioni di chi versa in
stato vegetativo permanente: vanno tenute attaccate ad una macchina per sempre.
Nella foto c'è Eluana Englaro, da 15 anni in stato vegetativo permanente.
Il suo giovane corpo, sano eppure morto, con la corteccia cerebrale (il luogo
dove risiedono le sensazioni, i pensieri, i sentimenti), spappolata da un
incidente stradale nel secolo scorso, per volere di Ratzinger e dei suoi
sbirri, sarà obbligato a vagare per decine di anni nel purgatorio di quella
corsia prima di trovare pace.
Joseph Ratzinger, nel suo fondamentalismo, è totalmente indifferente alla
sofferenza umana.
Ma chi è sensibile alla sofferenza umana sa che quelle macchine eludono il
problema della morte del corpo. Sono macchine pensate per allungare la vita del
corpo, ma non sono state pensate -e non si fanno carico- del problema della
mortalità del corpo e della naturalità della morte.
Quelle macchine meravigliose e terribili trasformeranno i nostri ospedali in
cimiteri per morti viventi. Già oggi sono centinaia e domani saranno decine di
migliaia i corpi tenuti in funzione da quelle macchine.
Torquemada Ratzinger sarà lì ad accertarsi che nessuno le spenga quelle
macchine. Gli sbirri politici garantiranno che i morti viventi non possano
sfuggire alla condanna delle loro macchine. Per farlo (perché la sanità
pubblica, si sa, è tutta sprechi) preferiranno negare un'ecografia ad una
partoriente o la chemioterapia ad un malato di cancro. Ma non solo. Il passo successivo
di Ratzinger potrebbe comportare a breve un’attacco frontale contro il
concetto di “morte cerebrale”, già riconosciuto dalla chiesa, e che
permette i trapianti d’organo. Sarebbe uno scenario apocalittico.
Non importa, ciò che conta è il dogma. Un dogma che piano piano diverrà un bla
bla indistinto e incomprensibile come quel latinorum che da oggi riecheggia
nelle navate delle chiese.
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