Coca-cola e Nestlé
Marta Teruzzi*: qualche giorno fa mi è capitato tra
le mani un librettino, trovato in un negozio equo-solidale, che denigrava in
ogni modo la multinazionale Coca-cola, riportando dati scientifici per
informarci quanto sia poco benefica la bevanda, varie accuse rivolte alla multinazionale
da diversi tribunali per i più svariati motivi (dall'inquinamento delle falde
acquifere in India ad essere colpevole di crimini contro l'umanità) e dicendo,
inoltre, che avesse finanziato i paramilitari della AUC per "fare
fuori" gente ritenuta scomoda dal governo (sindacalisti le vittime
preferite). Avendo letto il suo articolo "chiquita: la banana assassina" ho subito pensato che
si trattasse della medesima situazione: una multinazionale finanzia
economicamente i paramilitari, che si divertono poi ad ammazzare le persone...
che bel giochetto!
Ora le chiedo: è attendibile questa accusa rivolta alla coca cola? nella mia
santa innocenza non riesco a capacitarmi del fatto che i governi non facciano
nulla di fronte a queste cose, o meglio non vorrei crederci, ma sembra proprio
che la realtà sia questa. Professore, come comportarsi di fronte alle graziose
bottigliette di coca cola/fanta/ecc. che invadono i supermercati e i bar?
*Marta Teruzzi è una studentessa liceale di Gallarate (Va)
Gennaro Carotenuto: Cara Marta, la letteratura sui misfatti di
multinazionali come la statunitense Coca-cola o l'europeissima Nestlé, è vasta
e purtroppo in genere del tutto credibile. Le grandi corporazioni tengono molti
comportamenti nefasti soprattutto nei paesi dove producono ma anche nei paesi
dove poi rivendono i loro prodotti. Nei paesi dove producono vanno
dall'inquinamento selvaggio ai comportamenti antisindacali, che come hai visto
possono spingersi fino all'omicidio e all'appoggio e il finanziamento di gruppi
paramilitari. L'archetipo di tutto questo credo che fu il colpo di stato in
Guatemala nel 1954, contro il governo di Jacobo Arbenz, voluto, organizzato e
difeso dalla multinazionale della frutta United Fruits.
Proprio un mese fa, un'istituzione che conosci sicuramente, Amnistia
Internazionale, ha diffuso un
rapporto sulla situazione dei lavoratori della Nestlé e della Coca-cola in
Colombia. A questo link c'è un video di Amnistia sul fatto che la
Colombia è il posto più difficile al mondo per fare il sindacalista. Stiamo
parlando di più di 2200 sindacalisti assassinati negli ultimi anni.
Se vuoi altra informazione per esempio sulla Coca-cola in Colombia puoi andare
al sito della Sinaltrainal
(il sindacato dei lavoratori dell'agroindustriale colombiano). Lì ci sono
pagine e pagine di dossier sui misfatti e crimini di Cocacola e Nestlé solo in
Colombia: Inoltre puoi visitare questo
sito e farti un'idea sulla Coca-cola oppure a quello del "centro nuovo modello di sviluppo" di Francuccio Gesualdi
allievo di don Milani.
Parlando della Nestlé ti consiglio il sito di un'istituzione come la RAI, dove
nella trasmissione Pianeta Dimenticato, ci sono dei servizi della
splendida Cecilia Rinaldini, per esempio a questo link.
Quindi la stragrande maggioranza, o tutto quello che hai letto è purtroppo
vero, e anzi, chissà quante altre cose non riusciamo a sapere. L'obbiettivo di
queste multinazionali (che spesso per rifarsi la faccia, fanno perfino
beneficenza) è il profitto a qualunque prezzo, anche la vita umana e il futuro
del pianeta.
Che possiamo fare? I sindacalisti di paesi come la Colombia sanno che il prezzo
per non abbassare la testa di fronte ad un'ingiustizia può essere la vita. E a
volte loro malgrado pagano quel prezzo. Per chi vive in Italia il prezzo è
infinitamente minore, ma va comunque pagato a meno che non si voglia rinunciare
alla propria coscienza.
Anzitutto bisogna non renderci complici, facendo l'unico danno che è veramente
possibile fare a queste multinazionali: non fargli fare profitti e diffondere
queste informazioni perché sempre più persone prendano coscienza che un altro
mondo (e forse perfino un'altra Coca-cola) è possibile.
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