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Controlli sulla diossina, lettera di Nello De Gregorio (PRC) al sindaco di Taranto
- Subject: Controlli sulla diossina, lettera di Nello De Gregorio (PRC) al sindaco di Taranto
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Mon, 18 Jun 2007 16:43:47 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Al Sindaco di Taranto Caro Ezio, il grido di allarme lanciato da Peacelink sull’effettiva attendibilità delle rilevazioni di diossina dal camino E 312 dell’impianto di agglomerazione è fondato e dunque l’intera operazione va messa in mora. Non ritornerò sulle considerazioni fatte da Alessandro Marescotti nella sua nota stampa, che già di per sé sono inquietanti, quanto sul fatto che l’intera operazione, presentata come di straordinaria valenza scientifica, è in verità avvolta da una serie di aspetti poco chiari e per nulla trasparenti. Già! Perché proprio la trasparenza assoluta nei confronti della popolazione e delle sue istituzioni rappresentative oltre che delle associazioni ambientaliste avrebbe dovuto essere la premessa all’avvio dell’intera operazione. Cominciamo col dire che l’operazione viene presentata nella sede della Confindustria l’11 giugno a pochi giorni dall’elezione del Sindaco e senza la presenza di alcun rappresentante dell’amministrazione provinciale peraltro recentemente investita da una serie di competenze delegate dalla Regione in materia di ambiente, preceduta da dichiarazioni del dr. Allegrini, direttore dell’istituto di inquinamento atmosferico del CNR, il quale continua a caratterizzarsi sempre più, nonostante il suo ruolo, come un consulente di parte dell’Ilva. Ricordo che stiamo parlando del primo serio tentativo di monitorare alcuni inquinanti ambientali in uno degli impianti più inquinanti dello stabilimento siderurgico a distanza di quasi dieci anni da quanto la Regione Puglia, esattamente l’8 luglio 1998 prescrisse obbligatoriamente il monitoraggio on line del camino E 312 e di tutti i camini delle batterie. Trasparenza avrebbe voluto che all’incontro fossero state invitate e coinvolte le associazioni ambientaliste e le organizzazioni sindacali, ma di tutto questo non c’è traccia. Sta di fatto che di questo monitoraggio e delle modalità con cui sta avvenendo nulla è dato sapere. Non è certo in discussione la competenza ed il rigore scientifico del direttore dell’Arpa dr. Giorgio Assennato che peraltro conosco personalmente da molti anni, ma correttezza avrebbe voluto che l’annuncio dell’avvio della campagna di campionamento fosse stata accompagnata da tutta una serie di informazioni, da un vero e proprio protocollo enucleativo di tutte le modalità strumentali ed operative relative ai campionamenti. Nulla sappiamo infatti del fatto se le misurazioni siano state compiute con l’impianto in marcia a basso regime, a regime normale, al massimo della capacità produttiva. Come è noto la fase di sinterizzazione nel processo di produzione dell’agglomerato è certamente quella che comporta i maggiori problemi per l’ambiente. Le principali emissioni in atmosfera che si manifestano in normali condizioni in questa fase del processo sono quelle associate con i fumi primari estratti nella parte bassa del letto di agglomerazione e che contengono principalmente inquinanti tipici di un processo di combustione come polveri, SO2, NOx, CO, PCDD/F (diossine) ed altri microinquinanti come metalli, sostanze organiche, ecc.. Sta di fatto che durante le fasi di avviamento, arresto e nel caso di perturbazioni al processo, come ad esempio durante i cambi di cumulo di omogeneizzato, si determinano effetti transitori con aumento delle emissioni convogliate anche nonostante il normale funzionamento dei sistemi di depolverazione. Una manifestazione visiva in questi casi è possibile riscontrarla allorquando l’entità del pennacchio di fumo del camino E 312 è particolarmente intensa e prolungata. C’è stato monitoraggio in queste fasi? Quante volte? Sono stati puntualmente registrati i risultati in questi momenti che potremmo definire estremi ma frequenti durante la giornata? Di tutto ciò che avrebbe dovuto essere in ogni caso, in modo trasparente, rappresentato nel protocollo sulle modalità dei rilevamenti nulla sappiamo. E’ evidente quindi che sull’attendibilità dei risultati pesano tanti interrogativi che legittimerebbero a mio modesto avviso la messa in mora dei rilievi fin qui fatti e la ripetizione degli stessi dopo che in modo trasparente, ripeto alla presenza oltre che dei tecnici, del Sindaco di Taranto, del Presidente della Provincia, delle associazioni ambientaliste e dei sindacati si sia concordato un vero e proprio analitico protocollo su modalità, fasi e durata dei campionamenti. Nello De Gregorio --- Approfondimento Emergenza nazionale. Da Taranto fuoriuscirebbe il 90% della diossina italiana inventariata. Per altre informazioni: http://www.tarantosociale.org
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