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Via Bush, manifestazione il 9 giugno a Roma e a Cagliari
- Subject: Via Bush, manifestazione il 9 giugno a Roma e a Cagliari
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Fri, 08 Jun 2007 08:02:03 +0200
-------- Messaggio Originale -------- Oggetto: [vialebasi] Via Bush, manif 9 giugno Data: Thu, 7 Jun 2007 20:51:06 +0200 Da: Marcao <caomar at tiscali.it> Rispondi-A: vialebasi at liste.comodino.org A: via le basi <vialebasi at liste.comodino.org> Via Bush e i suoi cloni italici * Via lo scudo missilistico dall’Europa * *Via le basi di guerra dalla Sardegna* *Sabato 9 giugno CAGLIARI ore 18 Piazza Costituzione* *ROMA* *ore 15 Piazza Esedra* L’esportatore di “democrazia” con bombardamenti, massacri e torture passa in rassegna i vassalli europei e lega più strettamente l’accondiscendente Italia alle sue barbare avventure belliche. Il governo Prodi, traditi gli impegni programmatici, varata una finanziaria di guerra, dato l’okey alla proliferazione di basi militari (da Vicenza a Sigonella passando per Camp Darby , Perdasdefogu-Quirra ), ha sottoscritto in segreto l’accordo per lo scudo missilistico Usa in Europa, il sistema d'offesa che ci fa ripiombare nel clima di guerra fredda sempre più calda, di corsa agli armamenti, di scatenamento degli insaziabili appetiti dell’apparato militare-industriale. L’accordo quadro sullo scudo stellare prevede una serie di accordi specifici che coinvolgeranno, non solo le industrie militari italiane, soprattutto quelle del settore aerospaziale, ma anche università e centri di ricerca. La colonizzazione militare della Sardegna riceve nuova linfa. *Il poligono della morte Salto di Quirra,* fiore all’occhiello delle Forze Armate italiane, ospitale palestra di esperimenti e collaudi delle multinazionali delle armi, soprattutto dell’industria aerospaziale, si è già aperto anche ai centri di ricerca e vive una fase di espansione. La martellante campagna d’immagine in corso lo ribattezza “Polo culturale”, lo descrive come struttura asservita alle esigenze civili, “polo di sviluppo” del martoriato Sarrabus-Gerrei-Ogliastra. La Regione sarda ha dato il suo placet e si fa paladina della costruzione dell’aeroporto militare infischiandosene dell’opposizione popolare, “dimenticando” i dati da brivido su leucemie e alterazioni genetiche. *La Maddalena*. Gli annunci stampa sulla partenza della base atomica Usa, ancora oggi, non sono suffragati da atti formali. Cittadinanza e Parlamento ignorano l’esistenza di accordi scritti e i termini della trattativa Italia-Usa (bonifica, ripristino ambientale ecc). Il ministro alla Difesa truffaldinamente promette di restituire alla Sardegna i beni della base atomica Usa, fingendo di non sapere che la US Navy nulla possiede e lascia solo inquinamento e ruderi di container. Si tiene ben strette le aree militari e qualifica come imprescindibile persino il deposito armi e munizioni che il precedente governo aveva stabilito di cedere agli Usa. *Capo Teulada, Decimomannu-Capo Frasca.*. Le richieste di smilitarizzazione avanzate da Soru appaiono sempre più deboli, oggettivamente utili per frantumare e disinnescare la lotta di popolo assorbendola nell’alveo istituzionale, funzionali a dare copertura alla totale capitolazione senza condizioni sul poligono Quirra-Perdasdefogu. Il governo “amico” e le forze di centrodestra e centrosinistra, rinnegati gli impegni bipartisan sbandierati in campagna elettorale, all’unisono sostengono “l’impossibilità” di rinunciare ai tre poligoni che da soli rappresentano il 95% delle installazioni militari in terra sarda, iniquamente oberata dalla concentrazione del 60% del demanio militare italiano. Pretendono placare l’antagonismo di popolo dandoci alcune briciole della briciola del restante 5%, come osso lanciato a /is canis de cadena/ sperando che si azzannino tra loro. Ci coccolano magnificando l’osso che, forse, ci sarà concesso, il “grandioso, storico processo di dismissioni”, di fatto, la restituzione di alcuni immobili trattenuti illegalmente e il vergognoso baratto di altri. In Sardegna, come altrove, il consenso della classe politica e delle èlites locali può essere mercificato e comprato a poco prezzo. Non è mercificabile, non è in vendita il consenso del popolo sardo alla colonizzazione militare della sua isola e alle politiche di guerra. È impressa nel nostro DNA La *RESISTENZA* *all’invasore* La *MESSA AL BANDO di chi ha carpito la fiducia e tradito Su Fueddu*, la parola data. *Comitato sardo Gettiamo le Basi* (tel 070 823498—3386132753)
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