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Record diossina a Taranto, la Uil Puglia critica Vendola
- Subject: Record diossina a Taranto, la Uil Puglia critica Vendola
- From: "Alessandro Marescotti" <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Tue, 8 May 2007 18:06:34 +0200 (CEST)
- Importance: Normal
Ilva, la Uil Puglia accusa Vendola Taranto Il Segretario generale Uil Puglia, Aldo Pugliese: «Ritiriamo la firma dall’Intesa del 23 ottobre avendone le parti contraenti fatto carta straccia della stessa». La decisione dell’organizzazione sindacale fa riferimento all’intesa Ilva-Regione. La quale prevede una diminuzione, da parte dello stabilimento tarantino, delle emissioni di diossina. «L’intesa del 23 ottobre - scrive Pugliese in una lettera indirizzata al governatore Vendola - è stata definita storica dal Presidente della Regione Puglia. Senza enfasi ed entusiasmo è stata firmata anche dal sottoscritto, in quanto capii che non si poteva ottenere di più. A distanza di sei mesi mi chiedo: da quella data ad oggi, cosa è avvenuto? La Giunta regionale ha deliberato la costruzione di una nuova centrale termoelettrica da 600 megawatt; e rispetto a quei pochi impegni previsti nell’accordo, nulla è accaduto». Una tesi sostenuta anche dagli studi effettuati dall’Arpa Puglia: «Il direttore generale dell’Arpa Puglia, Giorgio Assennato, ha denunciato che l’Ilva detiene il primato nazionale ed europeo della produzione di diossina. Assennato ha detto che per l’Arpa le emissioni di molte altre sostanze velenose sono da accertare, in quanto la stessa Agenzia non è mai stata messa nelle condizioni, da parte dell’Ilva, di poter fare i necessari accertamenti». Nello stesso tempo, l’Unione Europea ed il Governo nazionale hanno chiesto anche che l’Ilva riduca del 20% l’emissione di anidride carbonica. Nell’Intesa era programmato un incontro: «Un incontro - spiega Pugliese nella missiva - convocato da Vendola per il primo di marzo, ma non ha partecipato. In sua vece l’incontro è stato presieduto dall’assessore regionale all’Ambiente, Michele Losappio. Ma l’assessore ha ignorato completamente questi dati che preoccupano non solo tutta l’Europa, ma anche l’intero pianeta per l’effetto serra. Inoltre a quello stesso incontro, come recita l’intesa, l’Ilva avrebbe dovuto comunicare la cantierizzazione delle opere per quanto attiene i parchi minerali. Ancora una volta, come è successo in passato, l’Ilva ha comunicato in quella sede che necessitava di un altro anno di tempo per studiare il fenomeno delle emissioni inquinanti. Registrando l’assenso del rappresentante della giunta regionale, al sottoscritto non rimaneva altro che abbandonare quella riunione beffa». Attualmente, i dati forniti dall’indagine svolta dall’Inventario nazionale delle emissioni e loro sorgenti e integrati con i dati europei del registro Eper preoccupano notevolmente. «Veniamo a conoscenza di nuovi allarmanti dati. Nel giro di 3 anni la diossina stimata a Taranto è salita dal 32% al 90,3% rispetto al totale nazionale. Ciò è avvenuto soprattutto per l’attività dell’impianto di agglomerazione dell’Ilva, che produce un micidiale cocktail di sinterizzazione chimica, tale da produrre un vero e proprio allarme ecologico. Tutto questo è conseguenza dello spostamento delle attività di due milioni e mezzo di tonnellate di acciaio fuso che la Regione Liguria ha rifiutato e che tacitamente la Regione Puglia ha invece accolto». Una situazione che la Uil pugliese non è più disposta a sostenere: «Tutto questo porta il sottoscritto e l’organizzazione sindacale che rappresento a dover ritirare la firma dall’Intesa del 23 ottobre scorso, avendone le parti contraenti fatto carta straccia della stessa. Auspico pertanto che i Ministri competenti leggano la nostra missiva, prendano seriamente in considerazione quanto denunciato e conseguentemente assumano le decisioni del caso». Dal sito http://www.ilmeridiano.info/articolo.php?Rif=11400 del 07.05.2007 ore 14:15:00. Per altre informazioni: http://www.tarantosciale.org
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