[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
[tradenews] [CS] TRADEWATCH ALLA BONINO: IL COMMERCIO INTERNAZIONALE COSI’ NON VA!
- Subject: [tradenews] [CS] TRADEWATCH ALLA BONINO: IL COMMERCIO INTERNAZIONALE COSI’ NON VA!
- From: roberto at mancaintesa.org
- Date: Thu, 29 Jun 2006 16:04:40 +0200
Comunicato stampa Tradewatch Osservatorio italiano sul commercio internazionale www.tradewatch.it per info: Luca Manes + 39 335 57 21 837 Alberto Zoratti + 39 335 842 67 52 ---------------------------------------------------------------------------- TRADEWATCH ALLA BONINO: IL COMMERCIO INTERNAZIONALE COSI’ NON VA! Alla vigilia della mini-ministeriale di Ginevra, la società civile italiana chiede al governo interventi concreti per modificare il sistema del WTO Roma, 28 giugno 2006 – Tradewatch*, insieme a Arci, Legambiente e Aiab, ha inviato oggi una lettera aperta al ministro per il Commercio internazionale e per le Politiche europee Emma Bonino per chiederle di lavorare per un nuovo e diverso sistema commerciale multilaterale. In vista di un’importante riunione mini-ministeriale, che si terrà a Ginevra domani e venerdì e che potrebbe decidere le incerte sorti del Doha Round, le organizzazioni della società civile italiana che seguono da vicino le dinamiche del commercio internazionale, si dicono preoccupate rispetto alla direzione assunta dagli attuali negoziati commerciali in ambito Wto. Lanciati a Doha nel 2001, come un “Round per lo sviluppo”, questi negoziati impediranno alla maggior parte della popolazione mondiale di beneficiarne, soprattutto quella che vive nei Paesi più poveri. I tentativi di far passare questi negoziati commerciali come l'impegno degli Usa, dell'Ue e del direttore generale della Wto, Pascal Lamy, per costruire un sistema multilaterale che promuova lo sviluppo sono ritenuti palesemente ipocriti. Le conseguenze economiche, sociali e ambientali per i Paesi più poveri a undici anni dalla firma degli accordi dell'Uruguay Round, nonché le stime economiche contenuti in recenti rapporti redatti da autorevoli centri di ricerca indipendenti – quali il Carnagie Institute - sui possibili guadagni per i vari Paesi associati a questo ciclo negoziale così come impostato, testimoniano la fondatezza delle preoccupazioni della società civile internazionale. Anche la Banca mondiale, da sempre fautrice dell’agenda delle liberalizzazioni commerciali, ha ridotto le proiezioni iniziali di crescita di 500 miliardi di dollari nel 2003 a solamente 96 miliardi nel 2005, di cui ben 80 a vantaggio dei Paesi industrializzati e soltanto la parte rimanente per i Paesi emergenti tra quelli in via di sviluppo. In vista dell’appuntamento ginevrino, il Tradewatch chiede in concreto al ministro Bonino di: · obiettare sulla legittimità dell’incontro e togliere il suo sostegno alla prossima mini-ministeriale. La partecipazione effettiva di tutti i Paesi agli incontri ministeriali, oltre ad essere una regola fondamentale di democrazia, è anche prevista dalle procedure e dal mandato affidato alla Wto dai Paesi membri; · di opporsi a ogni tentativo del direttore generale della Wto, Pascal Lamy, di avanzare in tale incontro una propria proposta di compromesso negoziale; · di farsi promotrice in sede comunitaria e nella Wto di un nuovo approccio al sistema commerciale multilaterale. Il Doha Round, ormai compromesso nella dichiarazione di Hong Kong dello scorso dicembre, dovrebbe essere sostituito da nuove regole che favoriscano politiche di promozione dei diritti umani e uno sviluppo centrato sulle persone e sulla sostenibilità ecologica. * Tradewatch, Osservatorio sul Commercio Internazionale promosso da Centro Internazionale Crocevia – Campagna per la Riforma della Banca mondiale – Fair – Fondazione Culturale Responsabilità Etica – Manitese – Rete Lilliput – Terra Nuova
- Prev by Date: Due cose chiare
- Next by Date: CS - TRADEWATCH ALLA BONINO: IL COMMERCIO INTERNAZIONALE COSI' NON VA!
- Previous by thread: Due cose chiare
- Next by thread: CS - TRADEWATCH ALLA BONINO: IL COMMERCIO INTERNAZIONALE COSI' NON VA!
- Indice: