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Peppe Sini: alcune cose da fare perche' Lidia giunga al Quirinale
- Subject: Peppe Sini: alcune cose da fare perche' Lidia giunga al Quirinale
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 27 Apr 2006 22:11:13 +0200
PER LIDIA MENAPACE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PEPPE SINI: ALCUNE COSE DA FARE PERCHE' LIDIA GIUNGA AL QUIRINALE Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani Gentili signore e signori, vi inviamo come anticipazione l'edtoriale (a firma del responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo) che apparira' domani nel notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", notiziario che in questi giorni ospita molti interventi a sostegno della proposta avanzata da molte personalita' della cultura e dell'impegno civile che Presidente della Repubblica Italiana sia eletta la senatrice Lidia Menapace, una delle figure piu' prestigiose della storia italiana del Novecento. Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 27 aprile 2006 Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * * * PEPPE SINI: ALCUNE COSE DA FARE PERCHE' LIDIA GIUNGA AL QUIRINALE Molte persone amiche si chiedono e ci chiedono cosa si possa concretamente fare per sostenere efficacemente la proposta che il prossimo Presidente della Repubblica sia una donna rappresentativa della Resistenza, della nonviolenza, del femminismo, sia Lidia Menapace. La prima cosa da fare e' appunto parlarne. Ed anche cominciando col chiedersi - con la meraviglia dei fanciulli - perche' una idea cosi' flagrantemente semplice e buona, avere una donna come Lidia a capo dello Stato, non sia gia' oggi di tutte e tutti. Infatti sarebbe evidentemente ragionevole che nella scelta della persona cui attribuire l'incarico di Presidente della Repubblica si dovrebbero seguire criteri come quelli in base a cui in tante e tanti siamo arrivati a formulare la proposta di Lidia Menapace: ovvero che la persona suprema garante del nostro ordinamento giuridico democratico debba essere una persona che nella sua intera vita abbia dato prova di amore per l'umanita', e che abbia le qualita' intellettuali e morali - ma vorremmo meglio dire: le qualita' umane in senso forte - adeguate per essere autorevole figura di riferimento per tutte e per tutti. * Concretamente Concretamente si puo' fare questo: far conoscere la proposta, far conoscere le ragioni della proposta, far conoscere le adesioni alla proposta, promuovere altre adesioni alla proposta. Ogni persona o associazione trovera' le sue forme e i suoi canali. Per parte nostra - se di queste piccinerie si puo' parlare - questo foglio che ogni giorno raggiunge quasi ventimila caselle di posta elettronica e la cui collezione puo' essere comunque agevolmente in ogni momento consultata nel sito di Peacelink (www.peacelink.it) pubblichera' le notizie e le adesioni di cui ricevera' notizia, ma sarebbe per noi grande una gioia se altri notiziari, altre mailing list, altri siti, facessero cosa analoga: come abbiamo gia' scritto non crediamo che sia cosa utile che l'iniziativa si esaurisca nell'invio di un'adesione a un indirizzo, e sia pure il nostro (e comunque - ripetiamolo, a scanso di equivoci - naturamente desideriamo che ci si inviino adesioni e notizie, e ci impegnamo fervidamente ad essere cassa di risonanza e per cosi' dire corrieri postali di esse). Detto in sintesi: crediamo che sia molto utile che ogni persona o associazione che aderisce alla proposta la diffonda autonomamente alle persone e strutture con cui e' in contatto. * Scrivere ai parlamentari (e alle organizzazioni di cui fanno parte) Crediamo che sia utile in particolare che se ne scriva in primo luogo ai parlamentari con cui si e' in contatto o con cui comunque esiste una relazione - fosse pure solo quella della rappresentanza territoriale o ideale - ed alle organizzazioni di cui quei parlamentari fanno parte. E' evidente che essendo i parlamentari (ed alcuni delegati delle Regioni) coloro che eleggono il o la Presidente della Repubblica, in ultima istanza sono loro le persone cui dobbiamo rivolgerci per chiedere un voto responsabile in questo frangente. Ma e' anche evidente che non basta scrivere ai parlamentari: la nostra e' una ben piu' ambiziosa intenzione: di promuovere una riflessione condivisa nel paese, di chiamare alla riflessione, al giudizio, all'impegno tutte le persone interessate a che vi sia una buona Presidente della Repubblica: cioe' tutte le persone che vivono in Italia. * Scrivere a giornali, radio e tv Cosi' e' assai utile scrivere ai mezzi d'informazione, ma conoscendo il cannibalismo dei principali di essi, sarebbe poco ragionevole affidare solo o eminentemente a loro la diffusione della proposta: il modo migliore per farla circolare resta questo nostro passaparola di bocca in bocca, di voce in voce, di volto in volto. Certo chiediamo a tutte e tutti di scrivere lettere a giornali, radio e televisioni, mailing list e siti; questo e' indispensabile. Ma e' anche evidente che in primo luogo chiediamo di scriverne alle persone amiche, di parlarne con le persone amiche, di discuterne con le persone amiche: a tu per tu, o anche nei luoghi in cui conduciamo la nostra vita associata, ed anche nei luoghi del nostro impegno civile. * E dunque E dunque non e' tanto importante dal nostro punto di vista che vi sia qualcuno che tiene il conto del numero delle firme, o degli articoli pubblicati, o delle persone raggiunte (poi, certo, se qualcuno vorra' farlo, e' anche questa cosa che puo' avere una sua utilita' e che molto troviamo apprezzabile); dal nostro punto di vista cio' che e' importante e' che veramente si riesca a far riflettere piu' persone possibile sull'utilita' di avere una donna come Lidia al Quirinale; cio' che e' importante e' coinvolgere piu' persone possibile nella riflessione sulla scelta del Presidente della Repubblica; cio' che e' importante e' che l'elezione del capo dello Stato (cui, come e' noto, giusta l'art. 83 della Costituzione partecipano tutti i parlamentari e i delegati ad hoc delle Regioni) avvenga non sulla base di logiche compromissorie fra lobbies o di spartizione delle cariche dello Stato come se fossero spoglie da saccheggiare dopo la pugna, ma sulla base di criteri e valori limpidi, democratici, condivisi, pubblici. * Repetita juvant Abbiamo gia' scritto piu' volte, e una volta ancora ripetiamo che "non abbiamo pensato a un appello strutturato e a una campagna centralizzata: ogni persona ed ogni associazione che vorra' esprimere il proprio impegno a sostegno della candidatura di Lidia Menapace alla Presidenza della Repubblica sapra' pensare le forme piu' congeniali al proprio modo d'essere, di pensare, di agire: a tutte le persone e le associazioni disponibili chiediamo naturalmente di diffondere l'informazione sulla proposta in modo adeguato e coerente al fine". E solo a mero titolo d'esempio riproduciamo qui il testo che abbiamo gia' piu' volte pubblicato: "Ci piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza. Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza. Un Presidente della Repubblica femminista. Una Presidente della Repubblica. Lidia Menapace". E ancora una volta ricordiamo che saremo grati a tutte le persone che ci invieranno (all'indirizzo di posta elettronica nbawac at tin.it) interventi e notizie al fine di poterli pubblicare anche sul nostro notiziario. * Una piccola digressione, per chiedere scusa ad alcuni amici Di tutte le adesioni di cui avremo notizia questo foglio cerchera' di render pieno conto. In alcuni casi purtroppo potra' accadere che si cerchera' di sintetizzare prese di posizione piu' ampie ed articolate. Ci scusiamo se talora abbiamo proceduto e procederemo ancora ad estrarre solo brevi frasi da testi piu' ampi (e ci scusiamo in particolare se nella fretta con cui si lavora a comporre questo foglio quotidiano talvolta capitano refusi spiacevoli o addirittura spiacevoli fraintendimenti: chi ci conosce sa che abbiamo profondo rispetto per tutte le opinioni e per tutti gli stili). Una sola preghiera, ed e' quella consueta, vorremmo tuttavia nuovamente rivolgere a chi ci invia scritti: evitare espressioni offensive nei confronti di chicchessia. * Tre barriere Ogni iniziativa - che naturalmente deve essere razionale e ragionevole, civile e orientata all'incontro ed alla comprensione - che promuova l'informazione, la documentazione, la sensibilizzazione e il pubblico dibattito sulla proposta di eleggere Lidia Menapace alla Presidenza della Repubblica e' benedetta. Va da se' che preliminarmente occorre superare alcune barriere spesso introiettate anche da persone civilmente, socialmente, politicamente impegnate: - la prima e' quella dell'abitudine alla delega: molte persone pensano che dibattere su chi debba essere Presidente della Repubblica sia privilegio delle segreterie dei partiti (magari con l'occhiuta supervisione dei piu' loschi poteri occulti), mentre e' evidente che su questa scelta piu' che su ogni altra occorre che vi sia la riflessione piu' partecipata e piu' trasparente, che il processo decisionale sia il piu' democratico e responsabile possibile; - la seconda barriera da superare e' quella della diffusa ignoranza: purtroppo troppe persone (compresa non piccola parte del ceto politico) conoscono quasi solo i personaggi che vedono in televisione. Occorre invece far conoscere ai nostri interlocutori chi sia e cosa abbia fatto Lidia Menapace, e quali siano le esperienze, le riflessioni, le proposte e i valori di cui e' testimone e portatrice; - la terza barriera e' quella della rassegnazione: non c'e' nessun ragionevole motivo per ritenere che mai una persona di valore potra' essere eletta ad un'alta carica istituzionale, che mai il Parlamento sara' capace di esprimere un voto secondo scienza e coscienza orientato al pubblico bene, che mai la parte civile della societa' civile potra' formulare una proposta con ragionevoli speranze di essere ascoltata dalle istituzioni. E' ben vero che molto spesso la realta' e' sconfortante; ma talvolta, e massime in momenti di profonda crisi e di urgente svolta, e' ben accaduto il contrario: che la parte civile della societa' civile abbia saputo orientare il dibattito pubblico e le scelte istituzionali; che il Parlamento abbia saputo adempiere al suo compito; che figure autorevoli siano state chiamate a ruoli di grande responsabilita' pubblica. Occore uscire dalla piugrizia, dall'apatia, dalla subalternita'. * Minima un'agenda Il compito che ci spetta in questi pochi giorni e' semplice da enunciare: a) far conoscere e far discutere la proposta dell'elezione di Lidia Menapace alla Presidenza della Repubblica: per questo vanno bene la duiffusione di materiali informativi e documentari (anche semplici appelli e volantini scritti nel modo piu' breve e piu' chiaro) tra le persone e le associazioni, le raccolte di firme nelle piazze e nella piazza telematica, gli incontri pubblici; b) far sapere a tutti i mass-media raggiungibili dell'esistenza di questa proposta, delle iniziative in corso, delle dichiarazioni a suo sostegno; per questo occorre inviare comunicati e lettere ai mass-media e ai redattori dei mass-media, che siano testi scritti nel modo piu' chiaro e rigoroso; e - qualora possibile - anche invitare i mass-media alle eventuali iniziative pubbliche, o avere colloqui in merito con specifici interlocutori nelle redazioni; c) proporre ai parlamentari con cui si ha un rapporto di interlocuzione di prestare ascolto a questa proposta e alle ragioni su cui si fonda. Ovviamente per essere ascoltati bisogna volersi far ascoltare, avere quindi un atteggiamento sinceramente volto alla comunicazione autentica ed attenta, e alla discussione franca e leale; d) poiche' la gran parte dei parlamentari si riconosce in specifiche forze politiche e sociali e' opportuno interloquire anche direttamente con le forze politiche e sociali democratiche. * Nel gorgo Tutto cio', come e' palese, non si dara' "in vitro", in condizioni asettiche, ma nel vivo della fase attuale: nel vivo della campagna elettorale per elezioni amministrative che saranno decisive per confermare o ulteriormente destabilizzare il risultato elettorale del 9 e 10 aprile; nel vivo della preparazione del referendum sulla Costituzione che e' assolutamente necessario vincere per mantenere in italia la vigenza dello stato di diritto e dell'ordinamento democratico; nel vivo dell'avvio dell'attivita' parlamentare in una situazione critica, complessa e confusa quant'altre mai. Ma non vi e' dubbio che questa nostra inizativa puo' costituire un elemento di chiarificazione e di propulsione, di invito alla responsabilita' e all'impegno, di partecipazione civile e di verifica dei poteri, e quindi anche un effettuale aiuto a far prevalere in ciascuna delle vicende citate posizioni piu' limpide e piu' democratiche. * Qui giunti Detto tutto questo (che certo deludera' chi sperava di trovare in questa frettolosissima e interminabile articolessa indicazioni precise a mo' di manuale, ma che e' a un dipresso quel che chi scrive queste righe sente e pensa), ciascuna delle persone che vorranno impegnarsi a sostenere la candidatura di Lidia Menapace al Quirinale - ovvero a cercare di fare all'Italia tutta questo magnifico dono - realizzi le iniziative che ritiene piu' utili, e di quanto avra' fatto comunque la ringraziamo, e se vorra' farlo sapere anche a chi questo foglio tesse, anche di questo infine grazie di cuore fin d'ora. * * * Notizia su Lidia Menapace Lidia Menapace (per contatti: lidiamenapace at aliceposta.it) e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. Nelle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 e' stata eletta senatrice. La maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004. * * * Per ricevere "La nonviolenza e' in cammino" e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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