«Mondo e Missione» invita a boicottare le multinazionali che aiutano il governo di Pechino a censurare Internet



«Avreste collaborato con i nazisti per arrestare Anna Frank?»

«Mondo e Missione» invita a boicottare le multinazionali che aiutano il governo di Pechino a censurare Internet

È iniziato a Seattle, con una cena offerta da Bill Gates, presidente della Microsoft, il viaggio negli Stati Uniti del presidente cinese Hu Jintao. Un benvenuto giustificato dall’enorme interesse che le aziende informatiche rivolgono al mercato cinese, ma anche una sorta di ringraziamento per il prezioso aiuto che le stesse multinazionali occidentali offrono al governo di Pechino nel loro titanico sforzo (sin qui riuscito) di imbrigliare Internet, censurando siti scomodi.

«A partire da maggio 2004, ben 81 persone, il più alto numero in tutto il mondo, sono state arrestate in Cina per aver espresso opinioni politiche su Internet. La Cina è anche il Paese al mondo con il più efficiente sistema di intercettazione di e-mail e di censura di Internet, grazie proprio alla tecnologia venduta da Cisco e Miscosoft, e alla collaborazione prestata da Yahoo! e Google».

Quello che in Occidente pochi conoscono è un fenomeno, i «cyber-dissidenti», che padre Gianni Criveller, missionario del Pime a Hong Kong, documenta in un articolo che uscirà su Mondo e Missione di maggio. «Per molti anni si è detto che Internet avrebbe cambiato la Cina. Ma, almeno finora, è avvenuto il contrario: è la Cina ad aver cambiato Internet. In peggio», scrive Criveller.

Un importante gruppo internazionale di specialisti sulla Cina, che rappresenta numerosi settori del mondo accademico, della comunicazione, della cooperazione, del diritto e del lavoro, a fine marzo ha mandato a Yahoo! una lettera di denuncia che preannuncia un’azione di boicottaggio. «Tempo fa - vi si legge - abbiamo creato una pagina web e una mailing list usando Yahoo!. Ora abbiamo adottato un diverso server, non commerciale. L’abbiamo fatto perché obiettiamo alla vostra collaborazione con la Cina nell’identificazione di dissidenti, alcuni dei quali sono ora in prigione».

Continua la lettera, polemicamente: «Non accettiamo la vostra spiegazione, che si tratta solo di una questione di affari. Voi avreste potuto rifiutare di collaborare, e, se necessario, rifiutare il contratto. Avreste collaborato con i nazisti nell’identificazione di Anna Frank?».
Mondo e Missione si unisce a questa petizione e invita i lettori a
boicottare Yahoo!, in segno di disapprovazione per un atteggiamento commerciale spregiudicato a nostro giudizio non rispettoso dei diritti umani e della libertà personale. Siamo convinti che le imprese occidentali che intendono lavorare con la Cina non possono rinunciare a principi etici basilari, pena il sottomettere la dignità dell’uomo alle convenienze e all’esclusiva logica del profitto.

Fonte: http://www.pimemilano.com/index.php?idn=459