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23 ottobre, il Brasile vota per mettere al bando la vendita di armi: un'occasione storica
- Subject: 23 ottobre, il Brasile vota per mettere al bando la vendita di armi: un'occasione storica
- From: press at amnesty.it
- Date: Thu, 20 Oct 2005 19:02:54 +0200
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS122-2005 DOMENICA 23 OTTOBRE IL BRASILE VOTA PER METTERE AL BANDO LA VENDITA DI ARMI: UN'OCCASIONE STORICA SECONDO AMNESTY INTERNATIONAL Domenica 23 ottobre circa 122 milioni di brasiliani potranno decidere, attraverso il voto, se rendere illegale la vendita di armi e munizioni ai cittadini. Questo referendum e' il primo del genere a livello mondiale. 'E' un'occasione storica per il Brasile, che detiene il triste record del paese col maggior numero di omicidi per arma da fuoco' - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. In Brasile le armi da fuoco provocano almeno 38.000 morti all'anno, oltre 100 al giorno. Le vittime sono per lo piu' giovani tra i 15 e i 24 anni. 'In ogni parte del mondo, assistiamo all'impatto devastante delle armi sui diritti umani. La proliferazione delle vendite incontrollate di armi mette a rischio non solo il diritto alla vita ma anche il diritto a uno standard di vita decente, alla salute e all'educazione' - ha proseguito Pobbiati. 'Dato l'eccezionale livello di violenza in Brasile e il ruolo-guida di questo paese nella produzione di armi in America latina, Amnesty International si schiera a favore del 'Si'' al referendum sul disarmo, che e' il modo migliore per assicurare la sicurezza dei brasiliani e un gesto concreto a sostegno dell'adozione di un trattato internazionale sulle armi'. I controlli piu' rigidi contenuti nelle leggi introdotte di recente hanno gia' mostrato risultati promettenti. Nel 2004, per la prima volta dopo 13 anni e un anno dopo l'entrata in vigore della Legge sul disarmo, il tasso di omicidi causati dalle armi da fuoco e' sceso dell'8%: cio' significa 3.234 vite risparmiate rispetto al 2003. FINE DEL COMUNICATO Roma, 20 ottobre 2005 Ulteriori informazioni Il 9 ottobre 2003 Amnesty International, Oxfam e International action network on small arms (Iansa, una rete di oltre 500 associazioni in 100 paesi) hanno lanciato la campagna mondiale Control Arms, che ha per obiettivo l'adozione di un Trattato internazionale sul commercio di armi entro il 2006. La proposta del Trattato ha gia' raccolto l'adesione di numerosi premi Nobel e di circa 20 governi. In Italia la campagna e' condotta dalla Sezione Italiana di Amnesty International e dalla Rete Italiana per il Disarmo. Numerose iniziative in tutto il paese, portate avanti dalle associazioni che fanno parte della Rete Disarmo e dai Gruppi della Sezione Italiana di Amnesty International, stanno mobilitando l'opinione pubblica in un'unica grande voce contro il commercio delle armi. Oggi ci sono circa 639 milioni di armi piccole e leggere nel mondo. Ogni anno ne sono prodotte otto milioni in piu'. Le armi leggere sono cosi' diffuse che si stima ce ne sia una per ogni 10 persone nel mondo. La fornitura indiscriminata di armi e' un problema internazionale con conseguenze locali: provoca violazioni dei diritti umani, fa crescere e alimenta i conflitti, intensifica la poverta'. Nonostante il danno che da esse viene provocato, non esiste attualmente nessuna legge internazionale comprensiva e vincolante per controllare l'export di armi. Il flusso di armi verso coloro che apertamente violano le leggi umanitarie e' assolutamente ignorato da molti governi e da molte aziende produttrici. Le pistole, specialmente, non sono mai state cosi' facilmente reperibili in molte citta' e regioni del mondo. La diffusione incontrollata degli armamenti, soprattutto di quelli leggeri (vere e proprie armi di distruzione di massa), e' pericolosa per la sicurezza nel mondo. Ogni giorno, milioni di donne, di uomini e di bambini vivono nel terrore della violenza armata; ogni minuto, uno di loro resta ucciso. Le armi purtroppo proliferano liberamente in molte zone attraversate da conflitti. Ogni anno, in Africa, Asia, Medio oriente e America latina si spendono in media 22 miliardi di dollari per l'acquisto di armi: una somma che avrebbe permesso a questi paesi di mettersi in linea con gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, eliminare l'analfabetismo (cifra stimata: 10 miliardi di dollari l'anno) e ridurre la mortalita' infantile e materna (cifra stimata: 12 miliardi di dollari l'anno). Da queste considerazioni devono discendere scelte, mobilitazioni, politiche che favoriscano la diffusione di una reale sicurezza attraverso un controllo e una regolamentazione efficaci degli armamenti. Per ulteriori approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6976920, e-mail: press at amnesty.it # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. 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