I Nobel per la pace. Si' al referendum del 23 ottobre in Brasile per il disarmo



APPELLO DI DONNE E UOMINI INSIGNITI DEL PREMIO NOBEL PER LA PACE:

SI' AL REFERENDUM DEL 23 OTTOBRE IN BRASILE PER IL DISARMO

Ad alcuni mezzi d'informazione
ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani

Gentili signore e signori,
sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo come anticipazione la
seguente notizia che aprira' il fascicolo di domani del notiziario
telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 14 ottobre 2005

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

* * *

APPELLO DI DONNE E UOMINI INSIGNITI DEL PREMIO NOBEL PER LA PACE: SI' AL
REFERENDUM DEL 23 OTTOBRE IN BRASILE PER IL DISARMO

[Dal sito www.referendosim.com.br riprendiamo il seguente appello
sottoscritto da donne e uomini insigniti del premio Nobel per la pace]

Noi, donne e uomini insigniti del premio Nobel per la pace, esprimiamo
apprezzamento, gratitudine e sostegno al popolo brasiliano, al governo e
agli attivisti per la pace della societa' civile per i loro sforzi per
contrastare la violenza armata attraverso il voto popolare.
Pur nella sua dimensione nazionale, il referendum per la proibizione della
vendita delle armi e delle munizioni in Brasile ha una rilevanza mondiale:
e' infatti di estrema importanza per elevare il controllo internazionale
delle armi e per prevenire la violenza armata a livello globale. Il mondo
intero si sentira' fortemente interpellato e coinvolto dai risultati di
questa votazione, che avra' un impatto politico e strategico globale.
*
Noi sosteniamo fortemente il referendum, considerando:
- che nel solo Brasile circa 40.000 persone ogni anno vengono uccise da armi
da fuoco, come attestano i dati statistici delle Nazioni Unite;
- che la proliferazione e l'abuso delle armi leggere aumenta il tasso di
letalita' delle comuni controversie, delle liti domestiche e dei crimini
violenti, sia in Brasile che nel mondo;
- che l'inadeguata regolamentazione del commercio delle armi in Brasile e a
livello internazionale ha contribuito ad ostacolare gli sforzi per lo
sviluppo umano, ad esacerbare gli abusi contro i diritti umani, a minacciare
la sicurezza pubblica e a terrorizzare intere popolazioni.
*
Il si' al referendum per il disarmo mandera' un messaggio coraggioso e
innovativo: che le persone che vivono in Brasile non vogliono che le loro
case, le loro strade, le loro scuole e i loro spazi pubblici siano inondati
dalle armi.
Sara' un messaggio che dira' al mondo intero che la maggioranza delle
persone non credono che possedere armi nelle loro comunita' le rende piu'
sicure.
Sara' un messaggio che dira' al mondo intero che deve prevalere la cultura
della giustizia, dei diritti umani e della pace.
*
Noi, che siamo attivamente impegnati per far progredire la pace nel mondo,
riteniamo che una dichiarazione come questa da parte del Brasile - un paese
che non solo e' profondamente colpito dal problema della volenza armata, ma
e' anche un importante produttore di armi leggere - potrebbe incentivare
altri paesi a rendere piu' restrittiva e rigorosa la regolamentazione delle
armi a livello nazionale, regionale, internazionale.
Di piu', noi riteniamo che un passo verso il disarmo come questo costituira'
un sostegno cruciale per il Trattato sul commercio delle armi, costituendo
il modello per uno strumento internazionale per regolamentare e limitare
l'irresponsabile commercio delle armi, cosi' come fu proposto dai vincitori
del premio Nobel per la pace gia' nel 1997.
Conclusivamente, noi abbiamo speranza che il popolo brasiliano vorra'
approfittare di questa opportunita' per creare un futuro libero dalle armi
per le generazioni venture, e dimostrera' al mondo che la pace e' nelle
nostre mani.
*
Noi, donne e uomini insigniti del premio Nobel per la pace, dichiariamo la
nostra completa approvazione e il nostro incondizionato sostegno al
referendum e alla successiva necessaria adeguata applicazione del suo
positivo esito con la proibizione del commercio delle armi da fuoco e delle
munizioni in Brasile.
*
Firmatarie e firmatari:
Adolfo Perez Esquivel, premio Nobel per la pace 1980;
Amnesty International, premio Nobel per la pace 1977;
Betty Williams, premio Nobel per la pace 1976;
Desmond Tutu, premio Nobel per la pace 1984;
International Physicians for the Prevention of Nuclear War (Ippnw), premio
Nobel per la pace 1985;
Jody Williams, premio Nobel per la pace 1997;
Mairead Corrigan, premio Nobel per la pace 1976;
Oscar Arias Sanchez, premio Nobel per la pace 1988;
Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace 2003.
Aderisce anche la Fondazione Albert Schweitzer (1875-1965), premio Nobel per
la pace 1952.

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