Foggia: il Comune collocherà un aereo militare nella rotonda di Via Telesforo



Comunicato stampa

Il Comune di Foggia ha deciso a favore della collocazione di un aereo militare di vecchia generazione proveniente da “Amendola” nella rotonda di Via Paolo Telesforo, antistante la nuova sede della Provincia di Foggia.
Poche righe su qualche quotidiano ne annunciano l’imminente trasporto, 
nessun commento all’idea di collocare un ingombro simile in un punto in cui 
il traffico è notevole, soprattutto di prima mattina, con tanto di 
documentazione di incidenti e tamponamenti di varia natura proprio in quel 
punto.
Ma quale altro ingombro rappresenta sul piano della simbologia nella quale 
una città si rispecchia e che l’istituzione debba rappresentare?
Vediamo, forse, se non ricordiamo male, questa giunta comunale ha iscritto 
Foggia al Tavolo della Pace della marcia Perugia-Assisi (organizzando 
appena un mese fa ha i pullman per incoraggiarne la partecipazione); ha 
sostenuto fortemente la marcia Emmaus-Amendola (che ha tra i suoi obiettivi 
dichiarati la trasformazione dell’aeroporto militare “Amendola” in 
aeroporto civile e il ritorno del territorio pugliese a luogo di 
accoglienza e di ponte fra culture); il Sindaco di Foggia, appena un anno 
fa, si è impegnato formalmente alla conversione dell’ex distretto militare 
“Oddone” in luogo di costruzione di pace (accogliendo così una petizione 
sottoscritta da oltre 2000 cittadini); si è impegnato a sostenere 
l’Ambasciata di Pace istituita presso la Provincia.
Tutto questo mentre la Regione Puglia, per volontà netta del suo Presidente 
Nichi Vendola, sta lavorando alla demilitarizzazione delle servitù militari 
in terra di Puglia; a livello nazionale i programmi del centrosinistra, ci 
pare di capire, puntano su scelte di sostegno alla pace e alla nonviolenza.
Allora cosa succede? Si tratta di una svista, di superficialità, di un 
improvviso dietro front, di un nostalgico ritorno ad ideali di difesa della 
“Patria” che l’oggetto rappresenta o, peggio, di una pericolosa quanto 
cieca sottovalutazione del valore che la simbologia rappresenta in una 
comunità. Per inciso, un conto è recuperare un cimelio storico con il suo 
carico di ricordi, di imprese e collocarlo in luoghi adatti alla 
ricostruzione culturale di una civiltà, in un determinato momento storico e 
ben altra cosa è trasformarlo in monumento cittadino! I monumenti sono il 
materiale simbolico nella quale una società si rispecchia; un potente mezzo 
di comunicazione perché innalzato a livello di scelta istituzionale e posto 
in luogo pubblico aperto, il luogo delle piazze (anche se qui si tratta di 
una rotonda)!
Ci sembra non esistano equivoci in questo senso. Agli occhi delle nostre 
figlie e dei nostri figli di domani l’aereo rappresenterà l’icona di una 
città che ha voluto rievocare il proprio passato militare rendendogli 
l’onore della piazza.
Quindi, non ci resta che dedurre che il Comune abbia voluto consapevolmente 
rendere omaggio ad un velivolo militare come riconoscimento valoriale 
all’aviazione militare. Come a intendere che la città di Foggia tutta crede 
ancora fermamente nella bontà della difesa militare e sente addirittura il 
bisogno di renderle onore. Allora ci chiediamo: e i discorsi sulla 
Nonviolenza, sulla necessità di fare spazio a simboli e comportamenti 
pacifici? I discorsi di veicolare modelli e simboli di solidarietà, di 
rievocare un passato storico che esprima attraverso il comportamento di 
donne e uomini del passato un insegnamento di pace? Dobbiamo pensare, 
infine, che questa Foggia pensa di dare così il contributo alle 22.000 
vittime del II conflitto mondiale e liquidarne la memoria? Questa scelta 
tanto inopportuna quanto culturalmente ingombrante ricade su pochi, non 
certo sostenuta da quanti e quante hanno creduto e votato per una giunta di 
centro sinistra puntando su un bagaglio di valori alternativi alla cultura 
della guerra e all’esaltazione nostalgica di simboli patriottici, 
aggressivi come quelli dei “Fasci”.
L’installazione non passerà inosservata: i gruppi nonviolenti, i circoli 
culturali, le associazioni giovanili e di solidarietà e chiunque si senta 
di condividere, promettono manifestazioni di protesta per condurre il 
Comune a rivedere la deprecabile quanto inopportuna scelta.

O.S.M. D.P.N.

Francesca Vecera        3492639825
Lina Appiano    3385624533