Alberto Di Raimondo, militare leccese di 26 anni, nuova vittima dell'uranio impoverito



Morire nel silenzio, dimenticati dallo Stato che hanno servito


Alberto Di Raimondo era andato militare nei Balcani, carico dei suoi giovanili ideali di pace e giustizia.

E’ tornato con un linfoma di Hodgkin frutto dell’utilizzo di armi all’uranio impoverito,

schiacciato dalla mistura pace-guerra-tirannia-democrazia-giustizia-morte.

E’ immorale morire a 26 anni colpevole d’aver servito la patria

E’ immorale immolare 38 giovani mandati a “proteggere la pace” con la morte nello zaino

E’ immorale ammantare di silenzio la malattia di 300 giovani e il dramma delle loro famiglie

E’ immorale coprirsi gli occhi negando un nesso di causalità che vede anche un bambino

E’ immorale la mistificazione: garanti di pace - destinati alla morte

E’ immorale ogni arma

E’ immorale ogni guerra, ogni morte offerta agli interessi dei potentati e delle multinazionali

E’ immorale l’omertà degli organi dello Stato preoccupati del fallimento del reclutamento

E’ immorale offrire le prime pagine dei giornali nazionali a frivolezze e meschini politicanti


Un saluto ad Alberto e ai suoi familiari. Non smettano mai di offrire testimonianza


Giovanni Matichecchia - tarantosociale Alessandro Marescotti - Peacelink