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Ancora un incidente all'ILVA: muore un operaio di 25 anni
- Subject: Ancora un incidente all'ILVA: muore un operaio di 25 anni
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Fri, 09 Sep 2005 19:57:57 +0200
09/09/2005 - 16:02 TARANTO: ILVA; MUORE UN OPERAIO, E' IL TERZO INCIDENTE IN 5 GIORNI(AGE) TARANTO - "Questa strage va fermata" tuona il segretario nazionale della Fiom Cgil appena saputo dell'infortunio mortale nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Il terzo incidente in cinque giorni. E stavolta c'è scappato il morto. E' altissima la tensione nello stabilimento dove stamattina un operaio di 25 anni, Luigi Di Leo, è rimasto vittima di un incidente sul lavoro. Secondo una ricostruzione fornita dalle organizzazioni sindacali, l'incidente è avvenuto nel Deposito bramme 1: il giovane aveva concluso il suo turno di lavoro e stava attraversando il capannone per recarsi a timbrare per l'uscita, quando si sono scontrati due carri-ponte che trasportavano bramme. Una trave è caduta da uno dei carri e ha investito in pieno Di Leo che è morto sul colpo. L'incidente di oggi è il terzo all'Ilva in cinque giorni: nei precedenti erano rimasti feriti altri due operai. Il primo ha riportato ustioni di secondo e terzo grado all'addome e alle gambe, l'altro è rimasto ferito alla gamba destra mentre tagliava un rotolo di lamiera da otto millimetri. La situazione nello stabilimento che occupa 12mila persone è allarmante. Con i lavoratori che, in coincidenza con lo sciopero di 24 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm, hanno occupato simbolicamente il ponte girevole, bloccando la circolazione dei veicoli per circa un'ora e mezzo. L'azienda, intanto, nega responsabilità sulla morte dell'operaio legandola a " comportamenti individuali non in linea con le regole interne di sicurezza dell'azienda". Ma il presidente regionale Nichi Vendola avverte: "Qui ci dobbiamo intendere: o ci fermiamo tutti quanti, oppure difficilmente non solo questi operai ma la Puglia democratica e civile potrà accertare che altre giornate così luttuose possano ripetersi". E anche l'Osservatore Romano usa toni duri: "Un altro nome nella strage silenziosa sui luoghi di lavoro attraversati da una inesorabile scia di sangue. Un'altra famiglia che piange il suo caro. I ripetuti appelli alla sicurezza, formulati a vari livelli anche istituzionali, sembrano restare, ancora una volta, sul piano delle mere enunciazioni".
(AGE) NUN
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